USA Il procuratore Hur: «Biden tenne e diffuse carte segrete ma non va incriminato»

SDA

8.2.2024 - 22:13

Alcuni documenti segreti sull'Afghanistan erano conservati in una scatola di cartone usurata conservata nel garage del presidente.
Alcuni documenti segreti sull'Afghanistan erano conservati in una scatola di cartone usurata conservata nel garage del presidente.
Keystone

Pur criticando la gestione dei documenti da parte di Joe Biden, nel suo rapporto il procuratore speciale Robert Hur ritiene che il presidente non debba essere incriminato. Lo riferisce l'AP sul suo sito.

Biden conservò e divulgò volontariamente materiali altamente classificati quando era un privato cittadino, inclusi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan e altre questioni sensibili di sicurezza nazionale, viene rilevato nel documento.

Egli non avrebbe potuto essere perseguito come presidente in carica, ma nel suo rapporto Hur afferma che non avrebbe comunque raccomandato accuse contro di lui per varie ragioni.

Tra queste il fatto che come vicepresidente, e durante la sua successiva presidenza quando furono trovate le carte sull'Afghanistan, «aveva l'autorità di conservare documenti riservati a casa sua».

Ma anche il fatto che una giuria potrebbe pensare che li avesse dimenticati in una casa presa in affitto in Virginia e quindi non trattenuti volontariamente.

La Casa Bianca è lieta che l'inchiesta si sia conclusa

Oltre al fatto che in un processo Biden probabilmente si sarebbe presentato alla giuria «come un uomo anziano empatico, ben intenzionato e con una scarsa memoria», come emerso sia con l'autore della sua biografia sia nella deposizione davanti agli investigatori. Un commento che mina la campagna di Biden, offuscata dall'immagine di un presidente vecchio e smemorato.

In effetti la Casa Bianca è lieta che l'inchiesta si sia conclusa, ma contesta certi commenti «inaccurati e inappropriati». Il riferimento è ad alcune osservazioni contenute nel rapporto, tra cui quella in cui si descrive Biden come un «anziano signore con scarsa memoria».

I passi imbarazzanti nel rapporto sono diversi, innanzitutto la scarsa sicurezza con cui erano custoditi: alcuni documenti segreti sull'Afghanistan erano conservati in una scatola di cartone usurata conservata nel suo garage, apparentemente insieme ad altri oggetti domestici, tra cui una scala e un cesto di vimini, come mostrano alcune foto. I suoi notebook contenenti informazioni riservate erano tenuti in cassetti aperti a casa.

I risultati dell'inchiesta sono imbarazzanti

Biden era noto inoltre per rimuovere e conservare materiale riservato dai suoi briefing book per un uso futuro, e il suo staff aveva difficoltà a farlo e talvolta non riusciva a recuperare quei materiali, si legge nel rapporto. «E non esisteva alcuna procedura per rintracciare parte del materiale riservato che Biden aveva ricevuto al di fuori dei suoi briefing book», scrive Hur.

I risultati dell'inchiesta, anche se non penalmente rilevanti, sono imbarazzanti e probabilmente indeboliranno la capacità di Biden di attaccare il suo rivale Donald Trump per le carte classificate di Mar-a-Lago.

Lo stesso Biden ha dichiarato di essere «lieto» che «il caso è chiuso». «Ho cooperato. Sono stato così determinato nel dare al procuratore speciale quello di cui aveva bisogno che ho rilasciato testimonianze in persona per cinque ore l'8 e il 9 ottobre dello scorso anno, anche se Israele era stato appena attaccato ed ero nel mezzo della gestione di una crisi internazionale», ha detto Biden spiegando che durante la sua carriera ha sempre «lavorato per proteggere la sicurezza dell'America».

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