Guerra in Ucraina L'ultimatum russo per i negoziati e infine l'ok di Zelensky

ATS / sam

27.2.2022 - 16:25

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
EPA

Il conflitto in Ucraina non si ferma e domenica c'è stato l'ultimatum di Mosca a Kiev dopo il rifiuto del presidente russo Zelensky di recarsi in Bielorussia per avviare un negoziato con il Cremlino. Kiev si era detta disposta ad avviare colloqui, ma non a Minsk. Alla fine si è trovato l'accordo: un incontro si terrà lunedì vicino a Chernobyl.

Fonti politiche bielorusse, citate dall'agenzia russa Tass, sulle quali non c'è la conferma di Kiev, annunciano che una delegazione ucraina è in partenza per Gomel, in Bielorussia, per avviare negoziati con la Russia.

E stando alle ultime notizie, la presidenza ucraina ha dichiarato domenica di aver accettato i colloqui con la Russia al confine con la Bielorussia, vicino a Chernobyl. Una decisione è stata presa dopo la mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko.

«La delegazione ucraina incontrerà la (delegazione) russa senza stabilire alcuna precondizione al confine ucraino-bielorusso, nella regione del fiume Pripyat», ha affermato la presidenza sui social media.

I colloqui si terranno lunedì

I colloqui tra le delegazioni russa e ucraina si svolgeranno lunedì mattina. Lo ha detto il vice ministro dell'Interno ucraino Evgeny Yenin, secondo quanto riporta la Cnn.

L'Ucraina non capitolerà e non intende cedere neanche un millimetro del proprio territorio nei negoziati con la Russia, ha fatto però sapere il Ministero degli Esteri di Kiev, citato dalla Tass.

In precedenza il presidente ucraino Zelensky avevo dato la sua disponibilità a un incontro, ma non in Bielorussia.

Intanto la Bielorussia, dopo aver ribadito il non coinvolgimento nella crisi e l'assenza di suoi soldati in Ucraina, inviterà Mosca a schierare armi nucleari in Bielorussia se gli Stati Uniti o la Francia le schiereranno in Polonia o in Lituania.

Lo ha spiegato oggi il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, riferendo di una conversazione su questo tema avuta ieri con il presidente francese Emmanuel Macron. Lucashenko si spinge a dire che le sanzioni contro la Russia sono «peggio di una guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale». Paventando così una guerra nucleare.

L'Unione Europea chiude i cieli alla Russia

L'Ue oggi chiude i cieli alla Russia, e valuta lo stop anche alle navi. A fronte delle sanzioni economiche in arrivo, Mosca però assicura che tutti i fondi dei clienti depositati nelle banche russe sono al sicuro e disponibili in qualsiasi momento.

Il Papa continua intanto la sua opera diplomatica perchè il conflitto si fermi oggi chiede che vengano aperti con urgenza corridoi umanitari per consentire ai profughi ucraini di trovare riparo.

Oltre 210 civili ucraini sono stati uccisi e più di 1.100 sono rimasti feriti dall'inizio dell'invasione russa nel Paese secondo quanto riferisce l'Ombudsman del governo di Kiev. Intanto le agenzie dell'Onu e i loro partner umanitari lasciano l'Ucraina. Il numero dei rifugiati dall'Ucraina raggiunge i 368.000 e continua a crescere secondo quanto riferisce l'Unhcr.

ATS / sam