Guerra «Un'intesa sulla sicurezza senza precedenti» tra Regno Unito e Ucraina

SDA

12.1.2024 - 19:05

Con gli ultimi aiuti a Kiev, l premier britannico prova a colmare un vuoto che resta in Occidente sull'assistenza militare per il Paese invaso.
Con gli ultimi aiuti a Kiev, l premier britannico prova a colmare un vuoto che resta in Occidente sull'assistenza militare per il Paese invaso.
Keystone

Rishi Sunak a tutto campo: dopo aver ordinato nella notte gli attacchi congiunti con gli Stati Uniti sugli Houthi in Yemen, il premier britannico ha raggiunto Kiev per annunciare 2,9 miliardi di nuovi aiuti al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

12.1.2024 - 19:05

È stato inoltre firmato un accordo bilaterale «senza precedenti» sulle garanzie di sicurezza all'Ucraina: il Regno Unito è il primo Paese G7 a farlo dopo che tutte le nazioni del gruppo avevano promesso di siglare intese simili al vertice Nato di Vilnius lo scorso anno.

Il premier britannico prova così a colmare un vuoto che resta in Occidente sull'assistenza militare per il Paese invaso, e a dare un segnale positivo dopo lo sconfortante annuncio della Casa Bianca della fine dei fondi americani e il conseguente stop alle forniture per Kiev.

Immediata la replica tagliente del superfalco di Putin, Dmitri Medvedev, agli «eterni nemici» inglesi: «Spero che capiscano che il dispiegamento del loro contingente militare ufficiale in Ucraina significherà una dichiarazione di guerra al nostro Paese», ha affermato il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo. Un'opzione, quella delle truppe britanniche sul terreno, che in ogni caso non è contemplata nell'intesa.

Un nuovo pacchetto da 2,5 miliardi di sterline

Il nuovo pacchetto da 2,5 miliardi di sterline – circa 2,9 miliardi di euro – «è il maggiore dall'inizio della guerra» fornito da Londra e comprende «centinaia di droni» da consegnare nei prossimi mesi, ha spiegato Sunak.

Si tratta di «un segnale forte» rivolto sia a Kiev sia a Mosca, ha sottolineato il primo ministro Tory, secondo cui per aiutare Kiev «dobbiamo fare di più»: esitare sugli aiuti all'Ucraina non farebbe altro che «incoraggiare» Vladimir Putin e i suoi alleati della Corea del Nord e dell'Iran.

Il nuovo sostegno britannico è compreso nel patto bilaterale siglato dai due leader a Kiev e definito da Zelensky «un momento spartiacque nella storia europea». «Il Regno Unito continuerà a sostenere l'Ucraina per la durata decennale del presente accordo», si legge nel testo dell'intesa che resterà in vigore – spiegano da Kiev – fino all'auspicato ingresso dell'Ucraina nella Nato.

«Assistenza alla sicurezza e moderne attrezzature militari»

Nel documento, il capitolo dedicato alla difesa spiega che le due parti «lavoreranno insieme per garantire una forza sostenibile in grado di difendere l'Ucraina ora e di scoraggiare l'aggressione russa in futuro, attraverso la fornitura continua di assistenza alla sicurezza e di moderne attrezzature militari» dando priorità «alla difesa aerea, artiglieria e potenza di fuoco a lungo raggio».

L'accordo prevede inoltre il sostegno britannico allo sviluppo di «forze armate moderne» in Ucraina e della marina di Kiev, con un occhio alle tensioni nel Mar Nero.

Oltre alla difesa, altri punti dell'accordo riguardano garanzie di sostegno finanziario e umanitario, protezione delle infrastrutture critiche, cooperazione di intelligence e sicurezza informatica, lotta alla propaganda.

Secondo il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak, con questo accordo si «sfata il mito della propaganda di Putin sulla stanchezza dell'Occidente» nei confronti dell'Ucraina. Per gli analisti, è chiaro che la mossa di Londra mira a coprire – in parte – i buchi aperti dal congelamento degli aiuti militari americani.

L'okay dal Congresso americano per i fondi a Kiev arriverà

Ma Zelensky si è detto «positivo» sul fatto che l'ok del Congresso americano ai miliardi di fondi per Kiev arriverà: i legislatori a Washington hanno tempo fino al 19 gennaio per negoziare le varie voci della spesa pubblica – tra cui nuovi aiuti per l'Ucraina – e finalizzare il bilancio per evitare un primo parziale shutdown.

Anche a Bruxelles peraltro continua il negoziato dopo il veto ungherese sui fondi per Kiev. «Il vertice straordinario dei 27, il prossimo primo febbraio, dovrà trovare un'intesa sul prosieguo dell'assistenza finanziaria» al Paese invaso, è l'auspicio della presidente del parlamento europeo Roberta Metsola, che si è detta «fiduciosa» sul fatto che un accordo si troverà.

Nel frattempo, con la guerra che prosegue sul terreno e si avvicina al triste traguardo dei due anni di ostilità, gli Stati Uniti provano a colpire Mosca nell'economia, con nuove sanzioni indirizzate ad un individuo e a tre entità russe coinvolti nel trasferimento e nei test di missili nordcoreani per la Russia.

Secondo Bloomberg, l'amministrazione Biden è pronta poi a sostenere una proposta per confiscare beni russi per 300 miliardi di dollari e usarli per la ricostruzione dell'Ucraina. Se attuata, sarà «pirateria del XXI secolo», ha attaccato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, prima di promettere «contromisure dolorose» per i Paesi occidentali.

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