Ucraina Il sociologo: «La guerra si combatte anche a colpi di fake news»

SDA

26.2.2022 - 17:45

Immagine d'illustrazione
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KEYSTONE

«In Ucraina in questo momento si stanno combattendo due guerre: una con le armi tradizionali e l'altra a colpi di fake news. La disinformazione ha assunto un ruolo di primo piano in questo nuovo conflitto».

Commenta così la situazione in Ucraina Francesco Pira, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Messina e presidente di un osservatorio nazionale italiano sulle fake news, che da anni studia il fenomeno della disinformazione.

««Rispetto alle guerre più recenti – afferma lo studioso – assistiamo a una situazione totalmente diversa. La costante disintermediazione assicurata dai tanti video pubblicati da cittadine e cittadini ucraini che dalle loro abitazioni documentano, su invito del Governo, quanto sta accadendo».

A suo avviso, le nuove tecnologie stanno senza dubbio agevolando il lavoro dei tanti inviati, provenienti da tutte le parti del mondo, presenti nelle zone di guerra, «ma è vero che loro stessi ammettono che ogni giorno devono dribblare decine di fake news diffuse per controinformare l'opinione pubblica, pseudonotizie verosimili per ingannare gli abitanti delle città invase».

La disinformazione sistematica diventa strategia offensiva

Il sociologo avverte: «Da quasi due anni avvertiamo la fragilità di bambini, adolescenti, persone anziane già fortemente provate dall'emergenza pandemica che temono quello che il presidente russo Putin ha minacciato: usare armi mai utilizzate prima».

Questo, spiega, ci sta terrorizzando, anche perché «non facciamo parte di una generazione che ha vissuto la guerra, ma di una generazione che mai avrebbe pensato di vivere queste ore d'angoscia dove la disinformazione sistematica diventa anche strategia offensiva, dove gli hacker diventano killer dei sistemi informatici per destabilizzare».

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