GuerraMissili ucraini sul comando della flotta russa in Crimea
SDA
22.9.2023 - 20:09
Un missile di Kiev ha centrato il quartier generale della flotta russa del Mar Nero, a Sebastopoli, mentre pare che le forze di terra siano riuscite a sfondare la prima trincea difensiva, la cosiddetta linea Surovikin.
22.09.2023, 20:09
22.09.2023, 22:33
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Un missile ucraino ha centrato il quartier generale della flotta russa del Mar Nero, a Sebastopoli.
Le forze di terra sarebbero invece riuscite a sfondare la prima trincea difensiva.
Serpeggia però il dubbio che Kiev sia arrivata al massimo di ciò che può fare contro la Russia e sia quindi giunto il momento di sedersi al tavolo delle trattative.
Questo è avvenuto a Verbove, villaggio a est di Robtyne, nell'oblast di Zaporizhzhia. Era già accaduto ma con assalti di fanteria su piccola scala. Ora, invece, gli ucraini sarebbero penetrati con i mezzi pesanti, suggerendo l'ipotesi di un'offensiva ben più strutturata e significativa. Ma la cautela è d'obbligo, dato che di conferme ufficiali per ora non ce ne sono.
La notizia è stata rilanciata dal britannico Telegraph sulla base di riprese fatte dai droni in prima linea e verificate col metodo della geolocalizzazione: le immagini mostrano veicoli Stryker, Marder e Mrap che avanzavano su una strada di campagna verso la periferia occidentale di Verbove, seguiti dai veicoli per lo sminamento e dai corazzati M113 per il trasporto delle truppe, di fabbricazione americana.
Gli ucraini avanzano anche a ovest e sud-est del villaggio?
Altri filmati indicherebbero poi – questa volta secondo l'Istituto per lo studio della guerra Usa – che le forze ucraine sono avanzate anche a ovest e a sud-ovest del villaggio. A Kiev però le bocche per ora restano cucite.
«Chiedo a tutti di aspettare i commenti ufficiali sullo stato delle operazioni nel quadrante di Zaporizhzhia: non è una buona idea dare informazioni al nemico su quanto succede sul campo», ha detto Natalia Humeniuk, responsabile del Centro stampa unificato di coordinamento delle forze di sicurezza e di difesa del Sud del Paese.
Ciò che è certo, sia perché rivendicato dall'esercito ucraino sia perché le immagini parlano da sole, è il bombardamento a Sebastopoli dell'edifico storico della sede della flotta del Mar Nero, in stile neoclassico. I media russi parlano di un solo soldato disperso ma, a giudicare dai video apparsi in rete, un'intera ala del palazzo è stata sventrata.
I sistemi di difesa hanno abbattuto cinque missili
L'onda d'urto dell'esplosione – ha fatto sapere il governatore MikhailRazvozhayev via Telegram – ha infranto le finestre di dieci edifici residenziali nel centro della città, senza però causare feriti. «I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto cinque missili ma l'attacco ha danneggiato l'edificio storico della flotta», ha dichiarato il ministero della Difesa russo.
Comunque sia, si tratta solo dell'ultimo caso, il più spettacolare, di una ormai lunga teoria di raid compiuti da Kiev nella penisola occupata, segno che le capacità offensive ucraine – grazie ai franco-britannici Scalp/Storm Shadow e in alcuni casi agli ucraini Neptune, opportunamente modificati – sono cresciute.
Presto sarà il momento delle trattative?
Gli sviluppi sono senz'altro positivi per Volodymyr Zelensky, impegnato in un tour nordamericano dopo la partecipazione all'assemblea generale dell'Onu: senza il sostegno occidentale, in particolare degli Usa, l'Ucraina infatti non può vincere la guerra. Il momento è critico.
Tra le capitali serpeggia il dubbio che Kiev sia arrivata al massimo di ciò che può fare contro la Russia e sia quindi giunto il momento di sedersi al tavolo delle trattative.
Il presidente e il suo entourage però hanno scommesso tutto sulla vittoria e sarebbe un suicidio politico congelare il conflitto sulla linea del fronte attuale. «Libereremo Bakhmut», ha promesso Zelensky dagli Usa. «E penso che libereremo altre due città ma non vi dirò quali, mi spiace: abbiamo un piano, un piano molto, molto completo».
Zelensky cammina su un lungo filo sottile
Il leader ucraino sa che il tempo gioca contro, perché se i russi avranno modo di trincerarsi nuovamente nel corso dell'autunno-inverno sarà più difficile sfondare.
E poi c'è la politica americana, già rivolta alle presidenziali del 2024. E Zelensky lo ha toccato con mano a Washington. Ecco perché le indiscrezioni che indicherebbero prossima da parte degli Usa una fornitura, benché piccola, di missili a lungo raggio Atacms rappresentano un'altra buona notizia per l'Ucraina. Zelensky cammina lungo un filo, sottile come un capello.