Dopo le dimissioni di ReznikovUcraina: il tataro Umerov è il neo ministro della difesa
SDA
4.9.2023 - 18:25
È un tataro della Crimea, musulmano, esperto negoziatore e uomo della prima cerchia dell'entourage di Zelensky il nuovo ministro della Difesa in pectore dell'Ucraina.
04.09.2023, 18:25
04.09.2023, 18:29
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Si tratta del 41enne Rustem Umerov, parlamentare della Rada ucraina dal 2019 che da un anno ricopre la carica di capo del Demanio dello Stato.
Al posto del ministro dimissionario Oleksyi Reznikov, il presidente ucraino ha voluto un suo fedelissimo, sebbene Umerov non sia membro del partito di Zelensky, Servitore del Popolo, ma del partito liberale europeista Holos.
Umerov appartiene a una minoranza, quella tatara, che nella Crimea annessa nel 2014 da Mosca rappresenta circa il 12% della popolazione di circa 2 milioni di abitanti. È una minoranza discriminata in quanto considerata ostile alla Russia: fattore che aggiunge una motivazione personale nella spinta verso la riconquista della Crimea ai russi.
«So cos'è la reintegrazione e l'occupazione temporanea»
Umerov è infatti nato il 19 aprile 1982 a Samarcanda, in esilio nell'allora repubblica sovietica dell'Uzbekistan, dove Stalin nel 1944 fece deportare in massa i circa 180.000 tatari, dei quali non si fidava, dalla Crimea. Un crimine che il parlamento ucraino nel 2015 ha riconosciuto come genocidio.
Fra la fine degli anni '80 e i '90, ai tatari – perseguitati fin da quando Caterina la Grande nel 1873 annetté la Crimea trovandosi nell'Impero russo un «infido» lascito ottomano – fu concesso di ritornare nella penisola, dove avevano vissuto per molti secoli. «So cos'è la reintegrazione e cosa significa l'occupazione temporanea», disse in un'intervista a Forbes, aggiungendo che «i musulmani ucraini combattono per l'indipendenza e la sovranità dell'Ucraina».
L'essere musulmano è stato un viatico nei legami che ha stabilito con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, oltre che con alcuni Paesi del Golfo, fra cui l'Arabia Saudita, che l'anno scorso mediò anche uno scambio di prigionieri fra Kiev e Mosca.
Grazie alle sue connessioni, Umerov – che prima di entrare in politica, con una laurea in Economia, si era già fatto un nome come imprenditore, creando la holding ucraina Astem attiva nel campo delle telecomunicazioni e dell'hi-tech, e come finanziatore di progetti filantropici – è stato scelto da Zelensky per far parte del team di negoziatori che nelle primissime fasi della guerra sedette al tavolo con la controparte russa in negoziati mediati da Ankara che approdarono a nulla.
Un avvelenamento misterioso
Come accadde anche all'oligarca russo ed ex padrone del Chelsea Roman Abramovich, Umerov presentò sintomi di un misterioso avvelenamento dopo una riunione negoziale. Ha poi partecipato ai colloqui che portarono al primo accordo sul grano e a quelli sullo scambio di prigionieri.
Umerov, che all'inizio della guerra sperava nei buoni offici di Erdogan con Vladimir Putin, si aspettava la guerra da anni e si teneva pronto: «Iniziai – disse in un'intervista al Centro per il Dialogo umanitario norvegese, citata dalla Cnn – a preparare i miei colleghi in ufficio, dicendo loro che bisognava farsi trovare pronti fisicamente e mentalmente e a spiegare cosa andava fatto. Che la gente doveva addestrarsi a usare le armi. Spiegai anche ai colleghi che non dovevano avere esitazioni, perché gli invasori sarebbero venuti per uccidere».
Oltre a capacità, connessioni, vicinanza al presidente e sentimenti antirussi – elemento non secondario nella scelta di Umerov come sostituto di Reznikov, sospettato di corruzione quel tanto che basta per rendere necessario una cambio nella carica forse più difficile e delicata per un Paese in guerra – c'è anche il lavoro da lui svolto all'ufficio del Demanio. Che avrebbe ripulito dall'endemica corruzione, secondo fonti informate a Kiev consultate dal Guardian. A differenza di Reznikov, assicurano queste fonti, Umerov non è associato ad alcuno scandalo: «È una persona che presenta zero problemi».