Medio Oriente Ucciso a Teheran nella notte Ismail Haniyeh, il capo di Hamas

SDA

31.7.2024 - 07:45

Ismail Haniyeh. (foto d'archivio)
Ismail Haniyeh. (foto d'archivio)
Keystone

Hamas ha comunicato la morte del suo leader Ismail Haniyeh in seguito a un raid israeliano contro la sua residenza a Teheran. Haniyeh era capo dell'ufficio politico di Hamas dal 2017.

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  • Ismail Haniyeh, capo politico della formazione terroristica Hamas, è stato ucciso a Teheran nella notte tra martedì e mercoledì.
  • Il presidente palestinese Abu Mazen ha definito l'uccisione «un atto codardo e uno sviluppo pericoloso».
  • Quella di Ismail Haniyeh è stata una vita in fuga. Il 62enne era nato in un campo profughi.
  • Dal 2019 viveva a Doha, in Qatar. In questi giorni era a Teheran per la cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
  • Ha ricoperto diverse cariche politiche. Era sposato e aveva avuto 13 figli, tre dei quali uccisi in un raid israeliano all'inizio del 2024.

È stato inoltre primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell'amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.

Ismail Haniyeh, è stato ucciso insieme a una delle sue guardie del corpo. Le Guardie della Rivoluzione Islamica hanno riferito che la residenza del capo di Hamas «è stata colpita a Teheran e, a seguito di questo incidente, lui e una delle sue guardie del corpo sono stati martirizzati».

Secondo l'agenzia di stampa saudita Al-Hadath, alcune fonti hanno dichiarato che l'uccisione di Ismail Haniyeh è stata effettuata con un missile guidato diretto verso il luogo in cui risiedeva a Teheran.

Il missile ha colpito il bersaglio alle 2 del mattino, ora locale.

Hamas: «L'assassinio di Haniyeh è un atto codardo»

«L'assassinio del comandante Ismail Haniyeh è un atto codardo e non passerà sotto silenzio». Lo ha detto, riferito dai media, Musa Abou Marzouk, uno dei maggiori dirigenti di Hamas in una delle prime dichiarazioni.

Il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, ha definito l'uccisione di Ismail Haniyeh «un atto codardo e uno sviluppo pericoloso». Abu Mazen ha quindi invitato «il popolo palestinese e le forze popolari all'unità, alla pazienza e alla fermezza di fronte all'occupazione israeliana».

Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno da parte loro dichiarato che «stanno indagando sull'incidente della morte del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh e annunceranno i risultati dell'indagine in seguito».

«Prendere di mira Ismail Haniyeh è un atroce crimine terroristico e una flagrante violazione delle leggi e dei valori ideali»: lo ha detto il capo del comitato rivoluzionario supremo dei ribelli Houthi dello Yemen, Mohammed Ali al-Houthi. Lo riporta l'agenzia stampa Reuters sul suo sito.

Quella di Ismail Haniyeh è stata una vita in fuga

Ismail Haniyeh aveva 62 anni e dal 2017 era il capo politico di Hamas. Era nato in un campo profughi di Gaza, da genitori fuggiti dalla città di Asqalan dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948.

Dal 2019 viveva a Doha, in Qatar (che gli aveva dato l'asilo politico), e in questi giorni si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.

Nel 1983 aderì al Blocco Studentesco Islamico, considerato un precursore di Hamas. Ha scalato i ranghi del movimento diventando stretto collaboratore del co-fondatore, il defunto sceicco Ahmed Yassin.

Haniyeh è stato in carcere in Israele a seguito delle manifestazioni di protesta nel 1987 e nel 1988. Nel 1993 è tornato a Gaza diventando preside nell'Università Islamica.

La sua carriera politica lo ha visto occupare il ruolo di Primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007.

A causa delle forti tensioni interne – tra Abu Mazen e Hamas – fu quindi incaricato di costituire un governo di unità nazionale che però ebbe vita breve e si concluse con la presa della striscia di Gaza da parte di Hamas.

Era sposato e aveva avuto 13 figli, tre dei quali sono stati uccisi durante un raid israeliano all'inizio dell'anno.

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