Medio Oriente Uccisa un'attivista turco-americana in Cisgiordania. L'IDF lascia Jenin?

SDA

7.9.2024 - 10:28

Sul nuovo fronte della guerra fra Israele e Hamas, quello esteso alla Cisgiordania, è morta una giovane attivista filopalestinese che – pur di origine turca – ha cittadinanza statunitense, creando così un nuovo potenziale attrito fra Washington e lo Stato ebraico.

Palestinesi ispezionano i danni dopo un'operazione militare israeliana durata dieci giorni a Jenin, Cisgiordania, il 6 settembre 2024.
Palestinesi ispezionano i danni dopo un'operazione militare israeliana durata dieci giorni a Jenin, Cisgiordania, il 6 settembre 2024.
KEYSTONE

Questo proprio mentre gli Stati Uniti continuano a cercare di colmare il divario fra le posizioni che finora impedisce la firma di un cessate il fuoco a Gaza e Israele ha allentato la presa su Jenin, obiettivo di dieci giorni di incursioni nel territori palestinesi a caccia di terroristi di Hamas.

L'attivista, di 26 anni e che si chiamava Aysrnur Egzi Eygi, sarebbe stata uccisa «con un colpo di pistola alla testa» mentre partecipava a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi a Beita, a sud di Nablus, secondo l'ospedale dove è deceduta nel primo pomeriggio.

L'esercito israeliano ha ammesso solo che suoi «soldati hanno aperto il fuoco contro un provocatore che lanciava pietre contro le nostre forze», ma «i dettagli dell'incidente sono attualmente oggetto di indagine».

La reazione di Antony Blinken

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha deplorato la «tragica» morte della cittadina americana in Cisgiordania e ha promesso di agire «se necessario».

Alla domanda se gli Usa intraprenderanno una qualche azione contro Israele, il capo della diplomazia di Washington ha risposto che «prima di tutto dobbiamo scoprire esattamente cosa è successo», poi «ne trarremo le necessarie conclusioni e conseguenze».

Il clima resta moto teso

Grande sponsor internazionale di Hamas, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato di «barbaro intervento di Israele su una protesta civile contro l'occupazione in Cisgiordania» e promesso che Ankara userà «ogni piattaforma per porre fine alla politica di occupazione e genocidio di Israele».

Eppure, poche ore prima dell'uccisione dell'attivista, Blinken aveva esortato Israele e Hamas a firmare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dato che a suo avviso ormai il 90% dell'accordo è pronto.

Il capo della diplomazia Usa comunque ha affermato che gli Usa offriranno nei prossimi giorni ulteriori «idee» per un patto tramite i mediatori di Egitto e Qatar.

Oltre che dalla morte di Eygi, il clima è stato esacerbato dall'annuncio della Croce Rossa su una ragazza palestinese di 13 anni che è stata uccisa oggi dall'esercito israeliano in uno scontro tra coloni e palestinesi nel villaggio di Qaryut, sempre a sud di Nablus.

L'Idf si ritira da Jenin?

Anche se l'esercito dello Stato ebraico ha sottolineato che le sue «truppe continueranno l'operazione fino al raggiungimento degli obiettivi» dell'operazione nella West Bank durata finora dieci giorni, numerosi fonti hanno segnalato che nella notte tra giovedì l'Idf si è ritirato da Jenin e dal suo campo profughi.

Nelle incursioni sono stati uccisi più di 30 uomini, tra cui il capo di Hamas a Jenin e quello della Jihad islamica nell'area di Tulkarem.

Sul fronte principale della guerra fra Israele ed Hamas, bombardamenti israeliani la notte scorsa hanno colpito due quartieri di Gaza, quelli di Zaytun e Sabra.

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