Stati UnitiTrump lavora al Tesoro e amplia la rosa dei possibili candidati
SDA
18.11.2024 - 20:14
Donald Trump amplia la rosa dei papabili candidati a segretario al Tesoro.
Keystone-SDA
18.11.2024, 20:14
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Apparentemente non del tutto soddisfatto degli aspiranti in corsa Scott Bessen e Howard Lutnick, e del caos interno scoppiato sulle loro candidature, il presidente-eletto ora valuta per l'incarico anche l'ex governatore della Fed Kevin Warsh e il co-fondatore di Apollo Marc Rowan. Tutti e due sono attesi a Mar-a-Lago nei prossimi giorni per incontrare Trump.
Warsh al momento appare in pole-position. È stato governatore della Fed fra il 2006 e il 2011, facendo da collegamento fra la banca centrale e Wall Street durante la crisi finanziaria scoppiata nel 2008.
Al transition team – che come requisito principale nei candidati cerca l'impegno ad attuare i dazi – la sua scelta piacerebbe, ma la partita non è ancora chiusa. Bessen resta infatti in corsa anche se per lui, secondo indiscrezioni, non si esclude la possibilità di essere nominato consigliere economico della Casa Bianca.
Nonostante sia favorito da Elon Musk, Lutnick ha di recente perso quota con il presidente-eletto, irritato dalla sua costante presenza e convinto che l'amminsitratore delegato di Cantor Fitzgerald abbia cercato di manipolare il processo di transizione in suo favore.
Le nomine continuano ad agitare anche il Congresso
Le nomine continuano ad agitare anche il Congresso. La commissione etica della camera si riunisce mercoledì sotto il pressing di democratici e diversi repubblicani per la pubblicazione del rapporto su Matt Gaetz, nominato ministro della giustizia e accusato, fra l'altro, di rapporti sessuali con una minorenne. Le tensioni restano alte su Tulsi Gabbard all'intelligence e Pete Hegseth al Pentagono.
Trump ha fatto sapere ai suoi di continuare ad appoggiare la nomina di Heghset nonostante le accuse di aggressione sessuale. Il rischio per loro, così come per Robert F. Kenndy Jr, è quello di non ottenere i 51 voti necessari in Senato per la conferma.
Un problema che potrebbe essere aggirato tramite un clausola che consente al presidente di fare nomine temporanee quando l'alta camera non è in sessione. Un'ipotesi che non è esclusa dallo speaker della Camera Mike Johnson.
Trump pronto a fermare «l'invasione» con l'esercito
Mentre in Congresso la tensione resta elevata, la temperatura sulle nomine sta salendo anche fra i più stretti collaboratori di Trump. Nei giorni scorsi si è consumato un duro scontro fra Boris Epshteyn, il legale fedelissimo che ha coordinato al difesa di Trump in molti dei suoi casi, e Musk.
Il miliardario avrebbe contestato l'eccessiva influenza di Epshteyn sulle scelte per il ministero della giustizia e l'avrebbe accusato di fornire ai media dettagli sulla transizione di Trump e sulle sue nomine. La lite non ha sorpreso lo staff del tycoon: lo scontro era qualcosa di prevedibile considerati i rapporti tesi fra i due dal 5 novembre scorso.
Non sono comunque solo le nomine a tenere impegnati Trump e il transition team. I lavori sono infatti in corso per attuare subito dopo l'insediamento il piano di espulsioni di massa promesso dal presidente-eletto in campagna elettorale.
Trump ha confermato di essere pronto a dichiarare l'emergenza nazionale e usare l'esercito per fermare «l'invasione».
Le nomine di Trump un duro colpo al sistema americano
Una strada che, se intrapresa, sarà probabilmente accompagnata da un serie di azioni legali. L'esercito infatti non è in genere autorizzato a impegnarsi come forza dell'ordine a livello nazionale: il Posse Comitatus Act di 143 anni fa impedisce alle truppe federali di partecipare all'applicazione delle leggi civili.
La legge però non sembra preoccupare Trump che, nel suo secondo mandato, vuole riuscire nell'impresa che gli è riuscita solo in parte in passato, ovvero sconvolgere lo status quo di Washington e rivoluzionare il Paese, anche rimuovendo in massa i migranti.
Le sue nomine, secondo gli osservatori, vanno proprio in questa direzione e stanno rappresentando un duro stress test per il sistema americano.