In attesa del dibattito TV Grazia agli ex militari gay e patteggiamento sul caso Assange, Biden corteggia i liberal

SDA

26.6.2024 - 22:15

Joe Biden
Joe Biden
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La grazia agli ex militari gay condannati in base a una legge che dal 1950 al 2013 vietava l'omosessualità nelle forze armate: dopo il patteggiamento per la liberazione del fondatore di Wikileaks Julian Assange, Joe Biden continua a corteggiare i liberal e mette a segno un altro colpo alla vigilia del primo duello tv contro Donald Trump, domani sera ad Atlanta negli studi della Cnn.

Un evento su cui incombe l'imminente decisione della corte suprema sull'immunità presidenziale al tycoon nei tre processi ancora pendenti e sull'aborto in caso di emergenza per proteggere la vita delle madri (vietato in Idaho).

Un caso, quest'ultimo, che ha visto la breve pubblicazione per errore sul sito del massimo organo giudiziario americano (per la seconda volta in due anni e sempre sullo stesso tema) della bozza di una sentenza che lo consentirebbe, sposando la linea della Casa Bianca contro gli stati repubblicani più intransigenti e aprendo così la strada ad una maggiore tolleranza nelle situazioni estreme.

Ecco la carta in più di Biden per il dibattito

«Oggi sto riparando un torto storico usando i miei poteri per graziare molti ex militari che sono stati condannati semplicemente per essere se stessi», ha spiegato il commander in chief, sottolineando che «nonostante il loro coraggio e il loro grande sacrificio, migliaia di loro sono stati costretti a lasciare le forze armate a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere», mentre «alcuni di questi americani patriottici sono stati sottoposti alla corte marziale e hanno portato il peso di questa grande ingiustizia per decenni».

Una riabilitazione che consentirà loro di ricevere tutte le indennità trattenute quando furono congedati.

Il presidente arriva al dibattito con un'altra carta da giocarsi sul tema spinosissimo dell'immigrazione, dove il suo rivale è dato in vantaggio: alla vigilia del confronto, il Ministero per la sicurezza interna ha annunciato che gli arresti per attraversamenti illegali della frontiera col Messico sono diminuiti di oltre il 40% durante le prime tre settimane in cui sono state applicate le restrizioni alla procedura di asilo introdotte da Biden.

Anche Trump fa pre-tattica e spara a zero sulla CNN

Anche Trump fa pre-tattica, forte del vantaggio che ha in cinque su sette stati in bilico, secondo una media dei sondaggi calcolata dal Washington Post. Innanzitutto ha chiesto un test antidroga sul suo avversario suggerendo che potrebbe essere 'pompato' con qualche iniezione, mettendo così le mani avanti contro una eventuale performance energetica del suo rivale.

La sua campagna invece ha alzato il tiro contro la Cnn accusando i moderatori del duello, Jake Tapper e Dana Bash, di pregiudizi anti-Trump e ammonendo sul rischio di un'imboscata di «tre contro uno». Tanto che alcuni non escludono che all'ultimo momento il tycoon faccia saltare il duello.

L'ex presidente inoltre ha cavalcato il caso di Evan Gershkovich, il giovane reporter del Wall Street Journal detenuto in Russia per spionaggio (oggi è iniziato il processo), promettendo che «sarà rilasciato prima che io prenda ufficialmente l'incarico se vinco le elezioni il 5 novembre».

In attesa del dibattito TV fra Biden e Trump

Secondo un sondaggio Ap-Norc Center for Public Affairs Research, circa 6 adulti su 10 affermano di essere «estremamente» o «molto» propensi a guardare domani sera il dibattito dal vivo o in clip, o a leggere o ascoltare commenti sulle prestazioni dei due candidati nei notiziari o nei social media.

Difficile fare previsioni, ma nel 2020 il loro primo duello tv fu visto da 73 milioni di persone (poco meno dalla metà di quanti andarono alle urne in novembre, 154,3 milioni), mentre nel 2016 quello tra Hillary Clinton e Trump incollò alla televisione 84 milioni di telespettatori, battendo il record del confronto del 1980 fra Carter e Reagan (80,6 milioni).

A meno di gaffe e scivoloni clamorosi, probabilmente vincerà chi sbaglierà di meno. E non tanto per le cose che dirà, ma per come le dirà. Il vero test tra i due candidati più anziani della storia Usa sarà sul carattere e sull'età. I telespettatori e gli esperti scruteranno per 90 minuti ogni movimento, il tono della voce, la resistenza fisica, le rughe, la prontezza.

Una sfida per nascondere anche i segni del tempo che passa.

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