Summit Siria, Gaza e Ucraina: le crisi sui tavoli dei leader di UE e NATO

SDA

15.12.2024 - 20:47

Il segretario generale della Nato Mark Rutte (foto d'archivio).
Il segretario generale della Nato Mark Rutte (foto d'archivio).
KEYSTONE

Accelerare per non farsi cogliere impreparati a fine gennaio, quando Donald Trump tornerà alla Casa Bianca. E trovare la quadra sulla narrazione. È l'obiettivo del vertice del formato Weimar Plus allargato all'Ucraina e al segretario generale della Nato Mark Rutte, previsto a Bruxelles mercoledì prossimo sfruttando la presenza dei leader nella capitale belga per il summit con i Balcani (il giorno successivo c'è poi il Consiglio Europeo, al quale parteciperà Volodymyr Zelensky).

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Una settimana intensa che segue al trilaterale di Parigi – dove il presidente eletto americano e il suo omologo ucraino si sono incontrati all'ombra di Notre Dame – nonché alla visita di Emmanuel Macron a Varsavia.

Il pensiero corre subito al tormentone del momento, la missione europea di «peacekeeping» in Ucraina nel quadro di una possibile tregua, ma in realtà la situazione è ancora più complessa, perché prima di arrivare (eventualmente) ai «boots on the ground» c'è da vincere la pace con una Russia che ha in mente di concedere poco o nulla.

Il blocco dell'Europa nord-orientale, tra cui milita la Polonia del 4,7% del Pil nella difesa, vorrebbe vedere i partner dell'ovest più impegnati nell'obiettivo di battere Mosca sul campo di battaglia, con aiuti militari ancora più massicci.

Su chi parteciperà ancora silenzio stampa

Gli inviti sono stati diramati a Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Italia e Unione Europea, ma sulle presenze effettive vige ancora il più stretto riserbo. Per l'Ue, affermano fonti bene informate, ci saranno sia Antonio Costa, il presidente del Consiglio Europeo, sia Ursula von der Leyen, a capo della Commissione. Anche il luogo dell'incontro per ora resta misterioso.

Il Weimar Plus è emerso nelle ultime settimane come il gruppo di nazioni europee più significativo per mettere a terra strategie realmente incisive, una sorta di direttorio capace di trascinare e rappresentare gli altri membri dell'Ue e della Nato.

Varsavia, peraltro, il primo di gennaio assumerà la presidenza di turno e ha in mente un programma centrato sul tema della sicurezza. La via per un impegno serio dell'Europa non può che partire da qui.

Anche il Medio Oriente sul tavolo delle discussioni

La discussione, naturalmente, sarà poi traslata al Consiglio Europeo, dove esistono sensibilità molto diverse. Intanto ci sono i neutrali – Austria, Irlanda, Cipro e Irlanda – che non appartengono alla Nato. Poi le «pacifiste» Ungheria e Slovacchia, molto vicine a Mosca e alla sua propaganda.

In termini di sostegno militare, i 27 esamineranno allora «i progressi compiuti nella consegna di sistemi di difesa aerea, munizioni e missili» nonché nella fornitura ai soldati ucraini «dell'addestramento e delle attrezzature necessarie», oltre che come fare ad aiutare Kiev a sopravvivere all'inverno.

Certo, le crisi non si fermano all'Ucraina e dunque i 27 discuteranno «della rapida evoluzione della situazione in Medio Oriente», compreso il modo in cui l'Ue può contribuire al meglio agli sforzi di de-escalation, l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Libano e gli «ultimi sviluppi in Siria».

«Ci aspettiamo una discussione sull'articolazione di una politica comune e senz'altro ci sarà, nelle conclusioni, un passaggio sulla gioia per la caduta del regime di Assad», assicura una fonte diplomatica europea.