Guerra in Ucraina Putin pronto a incontrare Trump per parlare della guerra, ma intanto attacca l'Italia

SDA

24.1.2025 - 21:44

Putin pronto a incontrare Trump
Putin pronto a incontrare Trump
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L'Italia non può «partecipare al processo di pace» in l'Ucraina, perché le relazioni con la Russia attraversano «la crisi più profonda dalla Seconda Guerra mondiale, e di questo è responsabile il Governo di Roma». L'attacco è arrivato da Mosca nel giorno in cui il presidente Vladimir Putin ha lanciato segnali più distensivi ed espliciti per l'apertura di negoziati con il presidente USA Donald Trump, dicendosi pronto a incontrarlo per parlare.

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Nelle sue risposte inviate alle domande presentate per iscritto dai giornalisti prima di una conferenza stampa tenuta dal ministro Serghei Lavrov il 14 gennaio, il Ministero degli esteri esclude qualsiasi ruolo di mediatore al quale il governo di Giorgia Meloni possa aspirare (ammesso che lo voglia) basandosi sugli stretti rapporti che va intessendo con Trump.

«Vista la posizione anti russa assunta dall'Italia – afferma la diplomazia di Mosca – non la consideriamo come un possibile partecipante nel processo di pace. Per non parlare di quello di un qualche 'difensore degli interessi della Russia nella Ue', ciò che suona francamente ridicolo date le circostanze attuali».

Il messaggio è chiaro: Mosca non ha bisogno di mediatori, specie nell'Unione Europea, ora che un canale di dialogo diretto, sull'Ucraina e non solo, si va aprendo con la nuova amministrazione americana. Alcuni osservatori ritengono che contatti tra i due staff siano già in corso.

Al punto che Putin ha detto di essere aperto a un vertice in presenza. «Dovremmo incontrarci e avere una conversazione calma su tutti gli argomenti di interesse bilaterale», ha suggerito il presidente in un'intervista con il noto giornalista televisivo Pavel Zarubin.

«Se Trump fosse stato alla Casa Bianca nel 2022 forse il conflitto in Ucraina non sarebbe scoppiato»

Il capo del Cremlino si è spinto anche oltre, parlando di rapporti con il magnate che sono sempre stati basati sul pragmatismo e la fiducia, e lodandone «l'intelligenza».

E non solo: Putin si è detto d'accordo con Trump sul fatto che se lui fosse stato alla Casa Bianca nel 2022 forse il conflitto in Ucraina non sarebbe scoppiato. Ma in quel momento non era Trump alla guida degli Usa perché, ha affermato il presidente russo, nelle elezioni del 2020 gli era stata «rubata la vittoria».

Le offerte di Putin, tra l'altro, sono arrivate poche ore dopo che in un'intervista al canale televisivo statunitense Fox Trump aveva espresso una pungente critica al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Trump: «Zelensky non è un angelo»

Questi «non è un angelo», ha detto l'inquilino della Casa Bianca, affermando che «non avrebbe dovuto lasciare che questa guerra accadesse» e ricordando con insistenza i «miliardi di dollari» fin qui spesi dagli Usa per sostenere l'Ucraina.

Se a questo si aggiunge che Putin è tornato ad ipotizzare un'esclusione dai negoziati di Zelensky – giudicato «illegittimo» dopo la scadenza ufficiale del suo mandato nel maggio scorso – ce n'è abbastanza per fare suonare più di un campanello d'allarme a Kiev, che per ora se la prende solo con Putin.

«Lui vuole negoziare il destino dell'Europa senza l'Europa. E vuole parlare dell'Ucraina senza l'Ucraina», ha dichiarato sul servizio di messaggistica Telegram il capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak. «Questo – ha aggiunto Yermak – non accadrà. Putin deve tornare alla realtà o verrà riportato indietro. Non è così che vanno le cose nel mondo moderno».

Putin «vuole manipolare il desiderio del presidente degli Stati Uniti d'America di raggiungere la pace,» ha affermato Zelensky durante il suo discorso serale quotidiano pubblicato su varie eti sociali. «Sono fiducioso che nessuna manipolazione russa avrà successo».

Trump non tenero con Mosca, pur volendo incontrare Putin

Trump non si è finora mostrato molto tenero con la Russia, pur auspicando anch'egli di poter incontrare Putin. Nell'intervista a Fox il presidente americano è tornato a minacciare sanzioni contro Mosca per indurla a mettere fine al conflitto.

E poi ha rilanciato la sua richiesta all'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) di collaborare per far scendere il prezzo del greggio con un aumento della produzione. Un calo delle quotazioni dell'oro nero, secondo Trump, potrebbe «fermare la tragedia in Ucraina» perché ridurrebbe i proventi per la Russia, che è tra i principali esportatori.

«No, il conflitto non dipende dai prezzi del petrolio», ha risposto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Questo conflitto avviene a causa della minaccia alla sicurezza nazionale della Federazione Russa», ha affermato il portavoce di Putin, e «a causa della riluttanza e del completo rifiuto da parte di americani ed europei di ascoltare le preoccupazioni russe».

E il viceministro degli Esteri Alexander Grushko ha sottolineato che un «elemento chiave» per una pace negoziata è la rinuncia di Kiev a entrare nella Nato.