Guerra in Ucraina Un reporter di Forbes arrestato in Russia, Kiev moltiplica i raid sul suolo nemico

SDA

26.4.2024 - 19:28

I soccorritori ucraini lavorano sul posto dopo che una bomba planante ha colpito un edificio privato nella città di Derhachi, nell'area di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale.
I soccorritori ucraini lavorano sul posto dopo che una bomba planante ha colpito un edificio privato nella città di Derhachi, nell'area di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale.
KEYSTONE

Non si allenta la stretta delle autorità russe sui giornalisti indipendenti, in particolare quelli che criticano l'intervento militare in Ucraina. L'ultimo caso reso noto è quello di Serghei Mingazov, giornalista dell'edizione russa della rivista Forbes, arrestato, secondo il suo avvocato, per avere condiviso sul suo canale Telegram un post riguardante la scoperta delle fosse comuni nel 2022 a Bucha, nella regione di Kiev, dove l'esercito russo è accusato di aver compiuto una strage di civili.

Mosca ha sempre respinto le accuse, che tuttavia diversi reporter e oppositori interni continuano a citare nei loro interventi contro il conflitto. Per loro, come per lo stesso Mingazov, l'accusa è di «diffusione di notizie false sulle forze armate».

Un reato introdotto in una riforma del codice penale nel 2022, subito dopo l'avvio dell'operazione militare in Ucraina, che può portare a condanne fino a dieci anni di reclusione.

Secondo stime dei media riprese dal quotidiano in linea con sede a Riga (Lettonia) Meduza, sono finora 132 le persone condannate sulla base di tale imputazione.

Nel mirino della magistratura russa è finito anche uno dei più famosi oppositori, l'ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov, nei cui confronti una Corte della città di Syktyvkar ha emesso un ordine di arresto con le accuse di aver creato una «comunità terroristica», di finanziare «attività terroristiche» e di aver pubblicamente incitato al terrorismo.

La stessa misura è stata adottata contro diversi altri attivisti, tra cui Ivan Tyutrin, con cui Kasparov ha fondato nel 2016 l'organizzazione dell'opposizione Free Russia Forum (Frf). Kasparov, che ha lasciato la Russia nel 2013, vive a New York.

La lenta avanzata russa prosegue

Sul terreno in Ucraina intanto continua la lenta avanzata russa, con le forze di Kiev che nelle ultime ore si sono ritirate da un'area fortificata chiave nell'insediamento di Krasnogorovka, nella regione di Donetsk. A renderlo noto sono state le autorità della autoproclamata repubblica di Donetsk, annessa da Mosca.

Ma in difficoltà e a corto di uomini sulla linea del fronte, Kiev cerca di rispondere moltiplicando i raid in profondità sul territorio russo. Azioni che, secondo quanto detto in un'intervista al quotidiano economico finanziario britannico Financial Times dal capo di stato maggiore britannico, Tony Radakin, si faranno ancora più frequenti con l'utilizzo delle nuove armi fornite dall'Occidente.

Distrutto un elicottero da trasporto militare Ka-32

I servizi segreti militari ucraini hanno affermato per esempio nelle ultime ore di avere distrutto un elicottero da trasporto militare Ka-32 appartenente al ministero della difesa russo nell'aeroporto Ostafievo a Mosca.

La stessa intelligence ha diffuso un video, non molto chiaro, in cui si vedono le fiamme avvolgere quello che sembra effettivamente un elicottero, ma non ha chiarito con quali mezzi sarebbe stato compiuto l'attacco.

I russi attaccano la rete ferroviaria ucraina

Il ministero della difesa russo ha intanto affermato che le forze di Mosca hanno bombardato un convoglio in Ucraina che trasportava «armi ed equipaggiamento militare» provenienti dall'Occidente. Il raid, precisa il dicastero, è stato compiuto da aviazione, forze missilistiche e artiglieria nell'area dell'insediamento di Udachnoye, nella regione di Donetsk.

Un annuncio fatto dopo che un'importante fonte della sicurezza ucraina ha detto all'agenzia di stampa France-Presse (Afp) che nelle ultime settimane i russi hanno effettivamente incrementato gli attacchi contro la rete ferroviaria del Paese nel tentativo di «paralizzare» gli approvvigionamenti militari, in particolare occidentali.

La stessa fonte ha aggiunto che si tratta di «un metodo classico prima di un'offensiva», il che confermerebbe l'intenzione di Mosca di lanciare un attacco su larga scala tra maggio e giugno, come già detto da Kiev e dagli alleati occidentali.

Mosca rassicura che non vuole attaccare i Paesi della Nato

Mosca torna tuttavia ad assicurare che non ha alcuna intenzione di attaccare paesi della Nato, dopo i ripetuti allarmi che si sono levati dall'Europa e dagli Usa negli ultimi mesi.

«Non abbiamo interesse né geopolitico né militare ad attaccare paesi membri» dell'alleanza, ha affermato il ministro della difesa, Serghei Shoigu.

«La Russia non rappresenta un pericolo per nessuno in Europa e spera che nessuno in Europa costituisca un pericolo per lei», ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

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