Oppositore russoRussia: Navalny ricompare in videocollegamento per un'udienza
SDA
10.1.2024 - 11:44
Alexei Navalny è apparso in collegamento video per un'udienza per la prima volta da quando, a dicembre, è stato trasferito nel remoto carcere «Lupo Polare» della regione di Yamalo-Nenets, sopra il circolo polare artico.
10.01.2024, 11:44
10.01.2024, 12:16
SDA
Lo riferisce la testata Mediazona precisando che l'oppositore russo è comparso in collegamento video dal carcere per un processo sugli abusi che ha denunciato nella colonia penale IK-6 di Melekhovo, dove era precedentemente detenuto.
Per quasi tutto il mese di dicembre non si è saputo dove fosse Navalny, e le udienze in programma in quelle settimane sono state rinviate. Il 6 dicembre lo staff dell'oppositore ha denunciato di aver perso i contatti con lui e l'11 dicembre la sua portavoce ha fatto sapere che secondo il centro detentivo di Melekhovo il dissidente non era più lì.
Solo a fine mese le autorità hanno annunciato che Navalny era stato trasferito in una remota colonia penale a regime speciale nell'estremo nord della Russia.
Secondo Mediazona, la corte ha respinto oggi il ricorso di Navalny contro i 12 giorni di punizioni inflittigli con l'accusa di aver definito «diavolo» un ispettore che gli aveva sottratto una penna.
Da due anni denunciati gravi soprusi
A novembre, Navalny aveva denunciato che la direzione del carcere gli aveva sequestrato gli «strumenti di scrittura». Il 2 febbraio è invece in programma un'udienza sulla denuncia contro il mancato recapito della corrispondenza a Navalny.
L'oppositore ha denunciato diversi gravi soprusi in questi due anni di reclusione e di essere stato continuamente rinchiuso in un'angusta cella di isolamento con i pretesti più assurdi. Dall'agosto del 2022 si stima che il dissidente abbia trascorso 273 giorni in cella di isolamento.
Una situazione già rimarcata da Amnesty International, che ha accusato la direzione del carcere di Melekhovo di voler «spezzare lo spirito di Navalny rendendo la sua esistenza nella colonia penale insopportabile, umiliante e disumanizzante».