Stati Uniti La procuratrice della Georgia ammette la relazione con il collega, Trump l'attacca

SDA

2.2.2024 - 21:11

Il procuratore Nathan Wade, che guida l'inchiesta contro Donald Trump, in un'udienza dello scorso 12 gennaio. (foto d'archivio)
Il procuratore Nathan Wade, che guida l'inchiesta contro Donald Trump, in un'udienza dello scorso 12 gennaio. (foto d'archivio)
Keystone

La procuratrice Fani Willis, cuore e motore del procedimento contro Donald Trump per i tentativi di ribaltare il voto del 2020 in Georgia, ha ammesso di avere una «relazione» con il collega Nathan Wade, da lei ingaggiato per guidare l'inchiesta.

Willis ha però ha negato qualsiasi conflitto d'interesse. Si tratta di una svolta a sorpresa in una vicenda che negli ultimi giorni ha offuscato il caso in sé e i suoi imputati dando la sponda al tycoon per attaccare una delle sue avversarie più agguerrite.

Nei documenti presentati in tribunale dalla difesa si sottolinea che Willis e Wade «nel 2020 hanno sviluppato un rapporto personale oltre che quello professionale e d'amicizia».

Ma si nega che i guadagni del procuratore «siano stati condivisi o forniti alla procuratrice», come invece sostenuto da uno dei coimputati di Trump, Michael Roman, che l''ha accusata di «aver viaggiato con il fidanzato» a spese dei contribuenti e di aver inquinato il procedimento.

Il procuratore Wade sottolinea anche che il loro «rapporto personale non ha mai comportato vantaggi finanziari diretti o indiretti» per Willis. La procuratrice da parte sua insiste che non ci sono le basi giuridiche per rimuoverla dal processo contro l'ex presidente, peraltro uno dei più gravi tra tutti quelli a suo carico.

«Sebbene le accuse sollevate siano salaci e abbiano raccolto l'attenzione dei media nessuna fornisce a questa Corte alcuna base per la rimozione», si legge nell'affidavit presentato dagli avvocati della difesa nel quale si sottolinea inoltre che gli attacchi sono «imprecisi, non documentati e dannosi».

Udienza fissata al 15 febbraio

Il 15 febbraio è stata fissata l'udienza sulle accuse e se il giudice dovesse «squalificare» Willis e Wade ci sarebbe un cambio nel pool dell'accusa che potrebbe ritardare l'inizio del dibattimento. Nel frattempo, la procuratrice è stata anche convocata a testimoniare alla Camera Usa dal presidente della commissione Giustizia, il repubblicano Jim Jordan.

Insomma la questione è tutt'altro che archiviata, per la gioia di Trump che spera in un rinvio o addirittura in una sospensione, e ne ha subito approfittato per attaccare la procuratrice sul suo social media Truth.

«Fani Willis – ha tuonato in un post – mi ha indagato in collaborazione con la Casa Bianca e il Dipartimento di Giustizia e così, dando la caccia alla persona di più alto livello e candidato repubblicano, è stata in grado di ottenere per il suo «amante'' quasi un milione di dollari. Questo processo è una truffa e ormai completamente screditato».

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