GuerraIl Pentagono: «Se Putin avrà successo in Ucraina non si fermerà»
SDA
1.3.2024 - 20:42
«Se l'Ucraina cade, credo davvero che la Nato entrerà in guerra con la Russia». L'inquietante scenario delineato dal capo del Pentagono Lloyd Austin evidenzia l'urgenza americana di stanziare i fondi necessari alla difesa di Kiev.
01.03.2024, 20:42
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Perché «se Vladimir Putin avrà successo non si fermerà, continuerà a essere più aggressivo nella regione. E altri leader in tutto il mondo, altri autocrati guarderanno a questo, e saranno incoraggiati dal fatto che noi non siamo riusciti a sostenere uno Stato democratico», ha detto Austin in discorso alla Camera statunitense.
Ma, secondo Mosca, la Nato è già in guerra, anche con truppe schierate in Ucraina «in modo non ufficiale». «Lo capiamo tutti perfettamente, le prove sono abbondanti», ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, commentando le parole del presidente francese Emmanuel Macron che non ha escluso un eventuale invio di soldati occidentali nel Paese invaso.
«Alcuni attacchi ucraini agli aeroporti strategici della Russia non sarebbero avvenuti senza gli specialisti americani», ha sottolineato il capo della diplomazia russa.
Le tensioni aumentano
Le tensioni intanto aumentano, nelle parole e nei fatti: all'indomani dell'ennesima minaccia di un conflitto nucleare, il ministero della Difesa russo ha affermato di aver testato con successo il lancio di prova di un missile balistico atomico intercontinentale Yars.
Una dimostrazione di forza come a evidenziare che la Russia si prepara a tutto, anche all'impensabile, pur di avere successo nella guerra in Ucraina che intanto non ha una soluzione diplomatica in vista.
La Russia non ha alcuna intenzione di cedere alle sue pretese territoriali, e anche se nelle ultime settimane Putin ha ribadito di essere aperto a discussioni per porre fine al conflitto, ma solo alle condizioni di Mosca, già contenute – secondo il Wall Street Journal – in una bozza di trattato di pace redatta dai negoziatori russi e ucraini il 15 aprile 2022, circa sei settimane dopo l'inizio della guerra.
Le condizioni di pace della Russia
I funzionari e gli analisti occidentali affermano che gli obiettivi di Putin rimangono in gran parte invariati. Secondo il documento le sue condizioni prevedono che l'Ucraina diventi uno Stato permanentemente neutrale senza aderire a blocchi militari come la Nato.
La Crimea rimarrebbe russa e non sarà considerata neutrale. Kiev non potrà disporre di armi straniere e le sue forze armate dovranno essere ridotte: 85 mila militari, 342 carri armati e 519 pezzi di artiglieria.
La lingua russa dovrà essere usata su un piano di parità con l'ucraino, compreso nelle attività di governo e tribunali. Escluso invece dal documento il futuro del Donbass, sul quale la decisione resterebbe a Putin e Volodymyr Zelensky nei colloqui faccia a faccia.
La formula di pace dell'Ucraina
Quelle russe sono richieste incompatibili con quelle del presidente ucraino, che nella sua Formula di pace ha inserito come punti irrinunciabili il ritiro totale dei russi e il ritorno ai confini del 1991.
Così, continua lo scontro sul terreno: nell'ultima giornata le bombe sono cadute nel Kherson, Zaporizhzhia e anche in territorio russo l'antiaerea ha abbattuto droni di Kiev a Belgorod e Nizhny Novgorod.
Nel frattempo, Zelensky e il premier olandese Mark Rutte hanno firmato a Kharkiv l'accordo bilaterale di sicurezza tra l'Ucraina e i Paesi Bassi, che include 2 miliardi di euro in aiuti militari per quest'anno e ulteriore assistenza per la difesa nei prossimi 10 anni.
Parigi ha annunciato che ordinerà 100 droni da inviare in Ucraina quest'estate, mentre la Germania conferma la sua decisione di non inviare missili Taurus nel Paese invaso. «Se usati in modo errato possono raggiungere un obiettivo specifico da qualche parte a Mosca», è il timore espresso dal cancelliere Olaf Scholz.