Guerra in Medio Oriente Nuovo attacco all'Unifil, ferito un altro casco blu

SDA

12.10.2024 - 21:23

Unifil rimane in Libano
Unifil rimane in Libano
Keystone

L'Unifil ha fatto sapere che un altro casco blu, un indonesiano, è stato ferito da un proiettile di «origine non ancora determinata» nella notte tra venerdì e sabato, colpito mentre era in corso un'azione militare vicino al quartier generale a Ras al Naqoura.

Già giovedì e venerdì, i peacekeeper – 10mila in tutto di cui oltre mille italiani – avevano reso noto che quattro di loro, indonesiani e dello Sri Lanka, erano stati feriti; di questi due sicuramente in seguito a un attacco delle truppe israeliane.

Non si arresta intanto la pioggia di fuoco di Hezbollah verso il nord di Israele e non solo. L'esercito dello Stato ebraico ha fatto sapere che tra la vigilia di Yom Kippur e la giornata di sabato le milizie sciite legate all'Iran hanno tirato contro Israele ben 320 tra razzi, droni e missili arrivando a distruggere un palazzo ma senza causare vittime.

I caschi blu rimangono

Il portavoce delle forze delle Nazioni Unite in Libano, Andrea Tenenti, ha ricordato parlando con l'Afp che «le forze israeliane hanno chiesto al contingente di lasciare le posizioni lungo la Linea Blu, dal confine con Israele fino a cinque chilometri verso nord, ma c'è stata una decisione unanime di rimanere, perché la bandiera Onu deve sventolare in questa zona», ha detto. E ha espresso profonda preoccupazione per la possibilità di arrivare a un «conflitto regionale con conseguenze catastrofiche per tutti».

Un'eventualità alimentata dalle azioni dell'Idf che ha chiesto l'evacuazione agli abitanti di ulteriori 22 villaggi nel sud del Libano indicando di spostarsi nelle zone a nord del fiume Awali. Il portavoce in lingua araba dell'esercito ha lanciato inoltre un appello agli operatori sanitari e ai team medici che operano nella zona per evitare di utilizzare le ambulanze nell'area, affermando che i miliziani di Hezbollah le usano per i loro spostamenti e l'Idf colpisce qualunque veicolo con uomini armati.

Ancora attacchi

Nonostante questo, dalla zona dove sono in corso i combattimenti, nel Libano meridionale, Hezbollah ha lanciato contro Israele 320 ordigni negli ultimi due giorni. Venerdì sera, quando era cominciato da poco Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico, diversi boati si sono sentiti a Tel Aviv: due droni erano stati tirati dal Libano, di cui uno è stato abbattuto mentre l'altro ha colpito un condominio a Herzliya, a nord della città.

In una dichiarazione rilasciata in serata, l'Idf ha tracciato un nuovo bilanci delle sue azioni. Le forze israeliane hanno ucciso decine di miliziani Hezbollah e di Hamas a Gaza durante lo Yom Kippur, in un totale di 280 attacchi, di cui oltre 200 in Libano.

I commando hanno inoltre eliminato 50 membri dell'organizzazione sciita in «scontri corpo a corpo». Nella Striscia, le truppe hanno ucciso oltre 20 combattenti a Jabaliya e diversi terroristi nel centro e nel sud di Gaza. Cifra confermata dal servizio di soccorso dell'enclave ma senza specificare se si trattasse di uomini armati.

Dal New York Times sono arrivate nel frattempo nuove rivelazioni sul massacro del 7 ottobre. Il giornale ha ottenuto documenti sequestrati dall'Idf a Gaza secondo cui Hamas aveva pianificato di lanciare l'attacco contro Israele già nell'autunno del 2022, ma lo rimandò nel tentativo di convincere l'Iran e Hezbollah a unirsi all'invasione. Anche l'allora capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso a luglio a Teheran, era stato informato del grande progetto.

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