USA Nuove accuse a Trump per le carte segrete a Mar-a-Lago

SDA

28.7.2023 - 08:06

Il club Mar-a-Lago dell'ex presidente Usa Doland Trump a Palm Beach, in Florida. (foto d'archivio)
Il club Mar-a-Lago dell'ex presidente Usa Doland Trump a Palm Beach, in Florida. (foto d'archivio)
Keystone

Il procuratore speciale Jack Smith ha presentato tre nuove capi di accusa contro Donald Trump per le carte segrete a Mar-a-Lago. Il più pesante riguarda il tentativo di far sparire un video di sorveglianza affinché non finisse nelle mani del gran giurì.

Mentre l'attenzione è tutta sull'inchiesta sul 6 gennaio e la possibile terza incriminazione dell'ex presidente, le nuove accuse arrivano a sorpresa e, secondo gli esperti, sembrano essere in grado di indebolire ulteriormente la posizione di Trump.

L'ex presidente è accusato di aver cercato di «alterare, distruggere o nascondere prove», di aver cercato «di indurre altre persone a farlo» e di aver mostrato un documento altamente riservato ad alcuni ospiti del suo club di golf di Bedminster, New Jersey.

Il portavoce di Trump: «illegale caccia alle streghe»

Il tycoon respinge le accuse: «questo non è altro che il tentativo disperato della criminale famiglia di Biden e del loro Dipartimento di Giustizia di tormentare il presidente Trump e coloro che lo circondano», ha affermato il portavoce di Trump Steven Cheung. «Lo squilibrato Jack Smith sa di non avere alcun caso e sta cercando ogni strada per salvare un'illegale caccia alla streghe e trovare un altro che possa correre contro Joe Biden», ha aggiunto Cheung.

Nelle 60 pagine supplementari all'incriminazione per le carte a Mar-a-Lago, Smith ha accusato Trump di essere stato in possesso di un documento di guerra altamente classificato e di averlo condiviso, dopo l'uscita dalla Casa Bianca, con persone che non avevano le necessarie autorizzazione per accedervi.

Indagata un'altra persona

Nel mirino del procuratore è finita anche una terza persona oltre a Trump e Walt Nauta. Si tratta di Carlos De Oliveira, un dipendente di Mar-a-Lago che il 27 giugno del 2022 ha detto a un suo collega che «il boss», ovvero Trump, «voleva la distruzione del server» con le riprese registrate dalle telecamere posizionate vicino agli scatoloni con i documenti segreti.

A De Oliveira il collega ha però risposto di non sapere come procedere e soprattutto di non ritenere di avere il diritto di fare quanto chiesto. Incassato il no, De Oliveira ha chiamato Nauta, storico collaboratore di Trump, e successivamente lo ha incontrato di persona a Mar-a-Lago.

Le nuove accuse potrebbero far slittare il processo per le carte segrete fissato in maggio sul quale pesano le incognite di possibili altre incriminazioni di Trump per il 6 gennaio e per le interferenze sulle elezioni.

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