Stati Uniti Sempre più possibile un'altra presidenza Trump, alcuni esperti: «Rischio dittatura»

SDA

4.12.2023 - 21:08

Sale in America l'allerta per una seconda presidenza Trump, che appare uno scenario sempre più probabile, sondaggi alla mano. Sui media americani si moltiplicano le rivelazioni sulla «vendetta» che il tycoon intende consumare e i moniti sul rischio di una dittatura che avrebbe conseguenze globali, dalle sorti della Nato a quella delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente.

L'ex presidente Donald Trump parla durante un comizio di Commit to Caucus, sabato 2 dicembre 2023 ad Ankeny, Iowa.
L'ex presidente Donald Trump parla durante un comizio di Commit to Caucus, sabato 2 dicembre 2023 ad Ankeny, Iowa.
KEYSTONE/AP Photo/Matthew Putney

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  • Sale in America l'allerta per una seconda presidenza Trump, che appare uno scenario sempre più probabile, sondaggi alla mano.
  • Sui media americani si moltiplicano le rivelazioni sulla «vendetta» del tycoon.
  • Secondo un esperto, dopo che Trump vincerà il Super Tuesday di marzo e avrà la nomination in tasca, tutto il partito repubblicano e l'establishment finanziario si appiattiranno su di lui e, una volta alla Casa Bianca, difficilmente si potrà contenerlo.

Qualche voce si leva anche da destra: «Una delle cose a cui assistiamo oggi è una sorta di sonnambulismo verso la dittatura negli Stati Uniti», ha messo in guardia l'ex numero tre del Partito repubblicano alla Camera Liz Cheney, figlia dell'ex vice presidente Dick, augurandosi una vittoria dei democratici nel 2024.

L'ultimo campanello d'allarme arriva dal Washington Post, in un lungo editoriale firmato dall'autorevole analista Robert Kagan e intitolato emblematicamente 'La dittatura di Trump è sempre più inevitabile. Dovremmo smettere di fingere'.

Secondo l'esperto, dopo che Trump vincerà il Super Tuesday di marzo e avrà la nomination in tasca, tutto il partito repubblicano e l'establishment finanziario si appiattiranno su di lui e, una volta alla Casa Bianca, difficilmente si potrà contenerlo.

Preoccupano gli impulsi autoritari di Trump

Niente è inevitabile, premette Kagan, elencando però tutto ciò che non è stato fatto finora per fermare il ritorno di The Donald: «Oggi siamo più vicini a quel punto di quanto lo siamo mai stati, eppure continuiamo a scivolare verso la dittatura, sperando ancora in qualche intervento che ci permetta di sfuggire alle conseguenze della nostra codardia collettiva, della nostra compiacente, intenzionale ignoranza e, soprattutto, della nostra mancanza di un profondo impegno a favore della democrazia liberale».

«Comincio a pensare che Donald Trump sembri Hitler di proposito», l'aveva preceduta tre settimane fa sullo stesso quotidiano la columnist Alexandra Petri.

«Donald Trump ha da tempo manifestato impulsi autoritari, ma la sua operazione politica è ora più sofisticata e le barriere per controllarlo sono più deboli», avverte lunedì in un altro editoriale il New York Times, ricordando che la «retorica violenta e autoritaria della sua campagna 2024 ha suscitato crescente allarme e paragoni con gli storici dittatori fascisti e gli uomini forti populisti contemporanei».

Anche Biden ha fatto riferimento al nazismo

Lo stesso Joe Biden ha evocato «il linguaggio nella Germania nazista negli anni '30» dopo che recentemente il tycoon ha minacciato che quando tornerà al potere darà la caccia a tutti coloro che gli si oppongono e spazzerà via «i parassiti in America».

Ma gli allarmi rimbalzano da settimane su tutti i principali media Usa, dal conservatore Wall Street Journal al blasonato The Atlantic, che segnala anche la crescente percentuale di americani (il 25%) desiderosi nei sondaggi di un «leader forte che non deve preoccuparsi del Congresso e delle elezioni».

Un modello incarnato da Trump, che non ha mai nascosto le sue lodi per dittatori come Vladimir Putin e Xi Jinping.

Perseguirebbe gli avversari politici?

Il suo piano è stato svelato dal Wp e poi da altre testate: trasformare il dipartimento di Giustizia per perseguire avversari politici come Biden e 'traditori' come l'ex ministro della Giustizia William Barr o l'ex capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley, che lo ha definito «un aspirante dittatore»; invocare nel primo giorno del suo mandato l'Insurrection Act per schierare i militari contro le manifestazioni civili; smantellare il 'deep state' con licenziamenti di massa di funzionari sgraditi da rimpiazzare con gente zelante e leale; creare un organismo che dia licenze per l'insegnamento solo ai professori che «abbracciano i valori patriottici e il modello di vita americano».

Prevista anche la più grande espulsione di migranti della storia americana, con rastrellamenti e arresti casa per casa degli illegali e chiusura dei confini col Messico. «La prossima volta non mi farò frenare», ha promesso Trump, che naturalmente mira anche a fare piazza pulita dei processi subiti.