Russia - Nazioni Unite Il blitz di Mosca è fallito al Consiglio dei diritti umani dell'ONU

SDA

10.10.2023 - 20:43

La Russia rimane isolata al Palazzo di Vetro dell'Onu e fallisce la rielezione al Consiglio dei diritti umani.
La Russia rimane isolata al Palazzo di Vetro dell'Onu e fallisce la rielezione al Consiglio dei diritti umani.
KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI

La Russia rimane isolata al Palazzo di Vetro dell'Onu e fallisce la rielezione al Consiglio dei diritti umani.

Dopo la sospensione nell'aprile dell'anno scorso a causa dell'invasione dell'Ucraina, Mosca ha cercato di riconquistare un seggio nell'organismo con sede a Ginevra, ma ha raccolto solo 83 voti tra i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

L'Assemblea Generale ha votato per eleggere (in base ai gruppi regionali) i 15 nuovi membri per il triennio 2024-2026 e Mosca si contendeva con Albania e Bulgaria i due seggi riservati all'Europa dell'est.

C'erano ragionevoli possibilità di successo

Secondo fonti diplomatiche Mosca aveva ragionevoli possibilità di successo, in parte grazie al fatto che il voto è a scrutinio segreto, aspetto quest'ultimo che aveva suscitato qualche preoccupazione da parte dell'Occidente, soprattutto in un mondo frammentato dove molti Paesi in via di sviluppo si stanno stancando dell'attenzione riservata all'Ucraina.

E la Russia, infatti, ha puntato soprattutto sui Paesi del cosiddetto «Sud globale», corteggiando africani, asiatici e altri non occidentali, ma alla fine sono passate Bulgaria e Albania rispettivamente con 160 e 123 preferenze.

Un test cruciale

Il voto era considerato un test cruciale degli sforzi occidentali per mantenere Mosca diplomaticamente isolata, oltre al fatto che la sua rielezione mentre prosegue l'invasione dell'Ucraina rischiava di distruggere la credibilità del Consiglio dei diritti umani, uno degli organismi più efficaci delle Nazioni Unite.

Nell'aprile del 2022 sono stati 93 i Paesi che hanno votato per sospendere la Russia, mentre 24 si sono opposti a tale mossa. Quel voto a maggioranza dell'Assemblea Generale è stato in ogni caso meno sbilanciato rispetto ad altre risoluzioni in difesa dell'integrità territoriale dell'Ucraina, che hanno avuto l'approvazione di circa 140 Paesi.

«Un segnale forte alle autorità russe»

La situazione nell'organismo con sede a Ginevra d'altronde è più complessa, poiché alcuni Paesi considerati trasgressori dei diritti temono di poter affrontare la stessa sorte.

«Gli Stati membri dell'Onu hanno inviato un segnale forte alle autorità russe, ossia che un governo responsabile di innumerevoli crimini di guerra e crimini contro l'umanità non ha posto nel Consiglio per i diritti umani», ha commentato Louis Charbonneau, UN director di Human Rights Watch.

Gli altri Paesi eletti (o rieletti) sono stati Brasile, Cuba e Repubblica Dominicana per il gruppo dell'America Latina, Cina, Kuwait, Indonesia e Giappone per l'Asia-Pacifico, Burundi, Costa d'Avorio, Malawi e Ghana per l'Africa, Paesi Bassi e Francia per l'Europa Occidentale.

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