Guerra in Medio OrienteIsraele ha sparato contro una postazione di Unifil in Libano, almeno 2 feriti
SDA
11.10.2024 - 11:11
Una fonte delle Nazioni Unite afferma che Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro un posto di osservazione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ferendo due caschi blu cingalesi. La notizia è stata confermata da Beirut.
11.10.2024, 11:11
11.10.2024, 11:23
SDA
Secondo il Times of Israel, il fuoco israeliano è stato aperto contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace UnifilL nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale. Le Idf non hanno rilasciato dichiarazioni immediate in merito alla notizia.
Secondo la tv libanese Al Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ripreso da Haaretz, uno dei due «peacekeepers» feriti dagli spari israeliani, sarebbe in gravi condizioni.
Intanto, la Cina ha «duramente condannato» Israele per l'attacco alla torre di osservazione dell'Unifil che ha ferito le forze di peacekeeping dell'Onu in Libano, esprimendo «preoccupazioni» per l'evoluzione della situazione. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che «qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza», affermando che «tali atti sono inaccettabili e devono essere fermati immediatamente».
Nel frattempo, una delegazione di uomini del Comando operativo di vertice interforze della Difesa italiana è stata inviata a Gerico, in Cisgiordania, per un sopralluogo a scopo di ricognizione – nell'ambito dell'operazione Miadit sospesa un anno fa – affinché siano verificate le condizioni logistiche per una riapertura della missione. In prospettiva, come era stato richiesto dal segretario di Stato Usa Anthony Blynken al governo italiano, 200 militari dell'Arma dei Carabinieri potrebbero tornare a Gerico e, solo dopo una positiva valutazione delle condizioni di sicurezza (ancora non verificate) da entrambe le parti, allargare la loro missione nel territorio di Gaza. Della delegazione, inviata una settimana fa e composta da 8 persone, fanno parte carabinieri, medici e addetti al settore logistico.