Guerra in UcrainaMedvedev: «Zelensky usurpatore, è un obiettivo legittimo»
SDA
20.5.2024 - 22:35
Un «usurpatore» e un «obiettivo militare legittimo» per la Russia. Questo, secondo l'ex presidente Dmitry Medvedev, è ormai Volodymyr Zelensky, che martedì conclude il suo mandato da presidente ucraino senza che si siano potute tenere le elezioni per una sua riconferma o per la scelta di un successore a causa della legge marziale.
20.05.2024, 22:35
SDA
Mentre sul campo non accenna a fermarsi l'avanzata delle truppe di Mosca, che nelle ultime ore hanno rivendicato la conquista di un altro villaggio, nella regione di Lugansk.
Il Cremlino si è mostrato indifferente al problema istituzionale della fine del mandato di Zelensky. Alla domanda se questa possa avere conseguenze sull'andamento del conflitto, il portavoce Dmitry Peskov ha risposto semplicemente: «No, l'operazione speciale continua».
«Se non potrà essere catturato ... »
Per Medvedev, invece, Zelensky – che lui chiama lo «pseudo-presidente» – è nel mirino di possibili raid russi come «i leader di tutti i Paesi in guerra con la Russia». Ma, in linea con i suoi toni da falco dello schieramento politico russo, l'ex presidente prospetta per quello ucraino anche un «processo per crimini contro i cittadini russi e ucraini».
E «se non potrà essere catturato» dovrà subire lo stesso destino «di tutti gli altri terroristi», cioè essere eliminato fisicamente.
E forse potrebbe anche essere assassinato in un complotto interno, ha insistito Medvedev, tracciando un paragone con il tentato colpo di Stato del Conte von Stauffenberg contro Hitler nel 1944.
Zelensky è un po' meno popolare, ecco perché
Opinioni di Medvedev a parte, nei sondaggi Zelensky ha visto calare sensibilmente il sostegno popolare negli ultimi mesi.
È vero che oltre il 50% degli intervistati sono sempre con lui, ma si tratta di dati molto inferiori a quelli dell'inizio del conflitto nel 2022, quando era arrivato a godere dell'appoggio di oltre il 90% della popolazione.
A pesare sono le difficoltà sempre più evidenti delle truppe sul terreno, con ostilità di cui non si vede la fine, e, ultimamente, la nuova legge che estende la mobilitazione militare, con molti uomini ucraini che cercano di sottrarvisi fuggendo all'estero.
Il ritorno del filo russo Petro Poroshenko?
L'ex presidente Petro Poroshenko ha già manifestato la volontà di correre contro Zelensky quando le elezioni saranno possibili. Ma molti vedono come possibile candidato anche il popolare ex capo delle forze armate Valeri Zaluzhny, rimosso in febbraio.
Sui campi di battaglia le sorti continuano intanto a pendere a favore dei russi, che però non sembrano per ora intenzionati ad azzardare affondi decisi. Dopo l'invasione cominciata il 10 maggio dai confini nord-orientali, che ha portato secondo Mosca alla conquista di una dozzina di villaggi nella regione di Kharkiv, la pressione delle truppe russa è ripresa nel Donbass.
La Russia avanza sul terreno
Secondo osservatori militari russi, l'entrata annunciata oggi nel villaggio di Bilgorivka, nella regione di Lugansk, potrebbe essere un segnale che l'obiettivo è quello di spingere da sud per tentare un congiungimento con le truppe provenienti da nord, ma senza cercare di conquistare la città di Kharkiv.
I raid russi continuano anche su altre regioni più a ovest. Secondo le autorità ucraine locali due persone sono rimaste uccise in bombardamenti sugli oblast di Kherson e Zaporizhzhia. Mentre l'Aeronautica militare ha detto che durante la notte erano stati abbattuti 29 droni kamikaze sulle regioni di Odessa, Mykolaiv, Poltava e Leopoli.
Da parte loro i russi hanno annunciato di avere abbattuto 45 droni e cinque missili, anche se il ministero della Difesa non ha precisato verso quali regioni occupate dell'Ucraina o russe fossero diretti. I separatisti filorussi della regione di Lugansk hanno invece denunciato il ferimento di cinque persone in un bombardamento missilistico ucraino sulla località di Yubileyny.