Guerra in Ucraina Manifestazioni contro la guerra in tutta la Russia, 800 arresti

SDA

13.3.2022 - 21:27

800 persone sono state arrestate per «manifestazioni non autorizzate» a Mosca. Manifestazioni contro la guerra in Ucraina si sono svolte in tutta la Russia.
800 persone sono state arrestate per «manifestazioni non autorizzate» a Mosca. Manifestazioni contro la guerra in Ucraina si sono svolte in tutta la Russia.
KEYSTONE/EPA/ANATOLY MALTSEV

La Russia che dice no alla guerra è scesa di nuovo in piazza in tutto il Paese gridando la vietatissima parola e ignorando l'ipocrisia di quella «operazione militare speciale» che rimbalza dai tg della sera nelle case della Federazione senza mostrare alcuna immagine di quello che sta accadendo, niente edifici distrutti, niente profughi verso l'Europa, niente morti e feriti.

Come ogni domenica, la risposta è stata spietata. Oltre 800 persone sono state arrestate dalla polizia in 37 città russe, ha fatto sapere OVD-Info, sito indipendente sui diritti umani dedicato alla persecuzione politica in Russia, colpevoli solo di aver manifestato.

Nella complessa agenda di Vladimir Putin probabilmente non c'è ancora la voce «fronte interno», ma dalla Piazza Rossa il clamore delle proteste è senz'altro arrivato fastidioso nelle ovattate e blindatissime stanze del Cremlino.

«Pace al mondo» gridava una giovane donna nel centro di Mosca mentre veniva trascinata via dagli agenti in assetto antisommossa: sui caschi la 'Z' con i colori della bandiera russa, quella stessa 'Z' che in bianco segna i tank e i blindati russi in Ucraina, diventata una sorta di simbolo dell'invasione.

Solo nella capitale arrestate 300 persone

Solo nella capitale «per varie violazioni dell'ordine pubblico» sono state arrestate circa trecento persone dalla polizia che, nelle parole della Tass, «ha preso tutte le misure necessarie per assicurare la legge e l'ordine e prevenire assembramenti non autorizzati nel centro di Mosca».

Fermato anche il pianista Luka Zatravkin che si è ammanettato in piazza Pushkin all'ingresso del più antico McDonald's del Paese per protesta contro l'uscita della catena di fast food dal mercato russo.

Arresti anche a San Pietroburgo, seconda città russa, dove la centrale Nevsky Avenue è stata chiusa dalla polizia con una dozzina di blindati. «È spaventoso uscire, stanno trattenendo tutti. Molti dei miei amici sono stati arrestati negli ultimi giorni, alcuni sono stati persino espulsi dall'università», ha detto all'AFP Kristina, 20 anni, vestita per «protesta» con un cappello giallo e una giacca blu, i colori dell'Ucraina.

A San Pietroburgo fermati anche 13 giornalisti

Fermati a San Pietroburgo anche 13 giornalisti. «Non hanno spiegato la ragione del fermo», ha scritto il reporter Andrey Okun sul proprio canale Telegram raccontando che tutti indossavano gilet che li identificavano come giornalisti e portavano i tesserini stampa. «Ma questo non interessa a nessuno – ha riferito – l'obiettivo è essere sicuri che nessuno copra i fatti».

Dall'inizio delle proteste seguite all'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio, in Russia sono state arrestate 14.873 persone e nella settimana che si apre domani saranno 10 i tribunali impegnati in procedimenti penali politici.

Sempre oggi, secondo OVD-Info, sono stati bloccati i siti di diversi movimenti per i diritti umani. Sono ancora una minoranza, quella che si informa sui social residui, che cerca di passare attraverso le maglie strette della censura per vedere dietro la propagandata normalità di Mosca, ma il rischio dell'effetto domino c'è. E allo zar non piace.

Intanto altre manifestazioni contro la guerra si sono svolte in tante capitali europee. La più imponente, ancora una volta, è stata a Berlino, dove decine di migliaia di persone si sono radunate davanti alla porta di Brandeburgo.

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