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Ucraina-ticker Biden: «È l'inizio dell'invasione russa in Ucraina»
ATS / red
22.2.2022
Il presidente statunitense Biden ha detto, parlando alla Casa Bianca, che le azioni russe in Ucraina sono «l'inizio di un'invasione» e ha annunciato nuove sanzioni contro Mosca. Sanzioni decise anche dall'UE. Intanto la Svizzera ha detto di non riconoscere l'indipendenza delle provincie ucraine Donetsk e Lugansk. Le notizie più importanti nel nostro live-ticker.
I fatti più importanti
- Il presidente statunitense Biden ha annunciato «l'inizio di un'invasione russa» in Ucraina.
- La NATO si aspetta un attacco russo su larga scala.
- Accordo UE sul primo pacchetto di sanzioni a Mosca
- Putin non esclude l'ingresso di truppe russe in Ucraina.
- Berna ha fatto conoscere la sua posizione in conferenza stampa: la Svizzera condanna il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e non ne riconosce l'indipendenza. Sanzioni contro Mosca? Si sta ancora valutando.
- Per il DFAE la crisi avrà ripercussioni anche in Svizzera. I viaggi verso l'Ucraina restano sconsigliati.
- La Russia teme sanzioni sulla tecnologia statunitense, importante per l'economia del Paese. Putin intanto assicura: le forniture di gas continueranno ininterrotte. Mosca resta disponibile per un dialogo Lavrov-Blinken.
- Il Parlamento europeo chiede all'UEFA di togliere la finale di Champions a San Pietroburgo e di non farsi più sponsorizzare da Gazprom.
- Berlino ha sospeso l'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2.
- I fornitori di gas in Svizzera assicurano che in qualsiasi caso non ci saranno problemi di approvvigionamento nel nostro Paese.
- La cronaca completa dell'annuncio fatto da Putin lunedì sera è possibile leggerla qui.
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LivetickerNuovi contributi
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Liveticker finito
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20h49
Biden: «È l'inizio di un'invasione russa»
Le azioni russe in Ucraina sono «l'inizio di un'invasione»: lo ha detto Joe Biden parlando dalla Casa Bianca sugli sviluppi della crisi ucraina, annunciando sanzioni «ben oltre» quelle per l'annessione della Crimea nel 2014.
La Russia potrebbe decidere di lanciare attacchi contro varie città ucraine, «compresa la capitale Kiev», ha aggiunto. «Le sanzioni contro Mosca sono difensive, non abbiamo alcuna intenzione di combattere contro la Russia», ha aggiunto.
Il presidente americano ha autorizzato «un dispiegamento aggiuntivo» di truppe statunitensi nei paesi Baltici membri della Nato e ha annunciato che proseguiranno le forniture di armi difensive all'Ucraina.
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20h35
Convoglio militare russo verso il confine ucraino
Un convoglio militare di Mosca con oltre 100 camion carichi di soldati è stato avvistato in direzione del confine ucraino nella regione russa di Belgorod, a nord dell'autoproclamata repubblica separatista di Lugansk. Lo riporta il Guardian.
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19h56
Sanzioni UE: nel mirino banche, oligarchi e accesso ai mercati
Sono quattro le macro-categorie che finiscono nel mirino dell'UE e degli alleati seguendo uno schema che, nel 2014, in occasione dell'invasione della Crimea, Bruxelles già adottò: dai membri della Duma ai leader delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk fino alle banche e all'accesso della Russia ai mercati europei.
«Per i sanzionati niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa», ha sintetizzato l'alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell.
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18h56
La Russia sfolla il personale diplomatico dall'Ucraina
Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il personale diplomatico di Mosca verrà sfollato in tempi brevi. Lo riferiscono le agenzie russe.
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18h34
Accordo UE sul primo pacchetto di sanzioni a Mosca
«È un momento particolarmente pericoloso per l'UE. La Russia ha messo in campo una chiara escalation, questi sviluppi seguono chiaramente l'agenda del Cremlino sin dal 2008 e dal 2014. Di fronte a questa situazione gli europei, con una risposta rapida, in 24 ore, hanno raggiunto un accordo unanime per un pacchetto di sanzioni» che presenterò al consiglio.
A dirlo l'alto rappresentante Ue della Politica Estera Josep Borrell al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri europei.
«Gli sforzi diplomatici continueranno. - ha aggiunto - Dobbiamo prevenire a ogni costo il conflitto. Abbiamo ora ricevuto la richiesta dell'Ucraina di aiutarli nell'affrontare attacchi cyber e noi manderemo una missione» per questo.
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17h56
Putin non esclude l'ingresso di truppe russe in Ucraina
«L'ingresso dell'esercito russo in Ucraina dipenderà dalla situazione sul terreno»: così il presidente russo Putin in conferenza stampa, aggiungendo che «la possibilità che l'Ucraina abbia armi tattiche nucleari costituisce una minaccia strategica per la Russia». Putin ha aggiunto che Mosca «vuole la smilitarizzazione dell'Ucraina».
Il presidente russo ha chiesto al Consiglio della Federazione l'autorizzazione per l'uso delle forze militari all'estero. La Camera alta del Parlamento era stata nuovamente convocata a sorpresa e ha dato risposta positiva alla richiesta del Cremlino.
Putin riconosce la sovranità dei separatisti «sull'insieme delle regioni» di Lugansk e Donetsk, ha aggiunto. Al momento i ribelli filo-russi controllano solo una porzione di quelle regioni, la parte restante è sotto il controllo delle forze di Kiev.
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17h35
Nato: «Ci attendiamo un attacco russo su larga scala»
«È il momento più pericoloso per la sicurezza europea da generazioni». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa.
«Noi vogliamo cercare di capire come fare per evitare il pericolo vedendo che dentro e attorno all'Ucraina le forze ci sono. La Russia sta facendo esattamente ciò che avevamo previsto: ci sono tutte le indicazioni» di un attacco su larga scala da parte di Mosca, sottolinea.
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17h10
Nato: da Russia seria escalation militare, siamo in allerta
«Noi condanniamo la decisione di Mosca» di riconoscere le repubbliche di Lugansk e Donetsk e «condanniamo l'incursione militare in Ucraina». «E' una escalation seria provocata dalla Russia».
Lo afferma il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ribadendo il «supporto politico e finanziario» all'Ucraina. «La Russia è passata all'azione militare, siamo in allerta, monitoriamo la situazione», aggiunge.
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16h45
Cremlino, la frenata sul Nord Stream sia temporanea
La Russia si aspetta che la frenata sul Nord Stream 2 sia «temporanea». Lo dice il Cremlino dopo l'annuncio del cancelliere tedesco Olaf Scholz sul congelamento delle autorizzazioni per il gasdotto dalla Russia alla Germania. Lo riferisce la Tass.
Il Cremlino accoglie «con rammarico» la notizia della sospensione dell'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dall'agenzia Interfax. «Il fatto che questi progetti vengano frenati speriamo sia una cosa temporanea causata da motivi politici e dal nostro punto di vista questo non è corretto», ha aggiunto Peskov.
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16h19
Viaggi in Ucraina sconsigliati
I consigli di viaggio per la regione ucraina sono costantemente rivisti e se necessario modificati, ha precisato Hans-Peter Lenz, responsabile del Centro di crisi al DFAE in conferenza stampa.
Stando al suo sito internet, il DFAE sconsiglia i viaggi turistici e tutti gli altri viaggi non urgenti a destinazione dell'Ucraina. In alcune regioni del Paese sono sconsigliati i viaggi in generale.
Alle persone svizzere nelle regioni di Donetsk e Luhansk si raccomanda di lasciare temporaneamente la zona con i propri mezzi. A tal proposito, Lenz ha ricordato che è ancora possibile lasciare l'Ucraina con mezzi commerciali.
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15h57
Quasi 300 svizzeri in Ucraina
I cittadini svizzeri, compresi i loro famigliari, registrati all'ambasciata sono 296, dieci dei quali risiedono nella regione di Donetsk. La missione diplomatica elvetica in Ucraina comunica con loro tramite e-mail e telefono. «Finora, non hanno espresso alcuna preoccupazione specifica al DFAE», ha precisato Hans-Peter Lenz, responsabile del Centro di crisi. A loro si aggiungono due collaboratori svizzeri che si trovano in Ucraina orientale per conto dell'OSCE.
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15h53
La crisi avrà effetti anche sulla Svizzera
L'escalation in Ucraina avrà conseguenze anche per la Svizzera. «È un problema di tutti se la sicurezza in Europa è minacciata», ha detto la segretaria di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Livia Leu. Il futuro mostrerà quali saranno gli effetti: ondate di rifugiati? Interruzioni di forniture? Altre conseguenze economiche? «Molto dipenderà dalla durata del conflitto», ha precisato.
Concernente la situazione sul posto, Lenz ha detto che l'ambasciata elvetica di Kiev, che rimane aperta, lavora in modalità di crisi. Lenz non è stato in grado di dire quanti cittadini svizzeri si trovano ora nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
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15h43
Berna aspetta l'UE sulle sanzioni
Resta invece aperta la questione dell'adozione da parte di Berna di sanzioni. Dopo l'annessione russa della Crimea, l'UE aveva adottato misure di ritorsione. La Confederazione non l'aveva seguita in base al principio che la Svizzera le adotta unicamente se decise in sede ONU.
Provvedimenti erano però stati presi per prevenire l'eventuale aggiramento attraverso la Svizzera delle sanzioni internazionali adottate contro la Russia, ha ricordato Leu.
Non appena l'UE annuncerà le sue nuove sanzioni, il Consiglio federale le analizzerà da un punto di vista economico, giuridico e umanitario. Domani, nella seduta settimanale dell'esecutivo, gli ultimi sviluppi della situazione saranno comunque evocati, ha aggiunto.
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15h35
Berna: «Donetsk e Lugansk restano parte dell'Ucraina»
La Svizzera condanna il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. «La Confederazione non riconosce l'indipendenza di questi territori», ha detto la segretaria di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Livia Leu in conferenza stampa.
Per Berna le due regioni separatiste sono e restano parte integrante dell'Ucraina, ha aggiunto Leu precisando di aver comunicato la posizione del nostro Paese all'ambasciatore russo in Svizzera. Il riconoscimento della loro indipendenza da parte di Mosca viola la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, ha sostenuto la segretaria di Stato.
Leu ha invitato le parti a tornare al tavolo delle trattative. La situazione non può essere risolta per manu militari, ha detto. La decisione russa, ha proseguito, è in aperta contraddizione con gli accordi di Minsk.
Dall'inizio del conflitto ucraino, otto anni fa, la Svizzera si è sempre impegnata per una soluzione pacifica. Berna partecipa anche alla missione speciale di monitoraggio dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha ricordato Leu. Gli osservatori svizzeri sono ancora sul posto. I buoni uffici della Svizzera rimangono comunque a disposizione a tutte le parti interessate.
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15h30
la Norvegia si unisce alle sanzioni alla Russia
La Norvegia, che non fa parte dell'Ue, ha dichiarato oggi che si unirà alle sanzioni di Bruxelles nei confronti della Russia sull'Ucraina e ospiterà le principali esercitazioni della Nato a marzo, come previsto.
La situazione in Ucraina «è a un livello drammatico», ha detto ai giornalisti il primo ministro Jonas Gahr Store a Oslo. «Ieri c'è stata una svolta», ha detto, aggiungendo che «è importante reagire con fermezza a ciò che è successo nelle ultime 24 ore».
Store ha anche affermato che le esercitazioni militari della Nato «Cold Response» si svolgeranno nella seconda metà di marzo in Norvegia, come precedentemente pianificato. Alle esercitazioni biennali dovrebbero partecipare circa 35.000 soldati provenienti da 28 paesi. Mosca è stata informata delle esercitazioni e invitata a inviare osservatori, come al solito, ha detto ancora Store.
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15h25
La finale di Champions League in Russia è in pericolo?
L'Unione europea di calcio (UEFA) dovrebbe ritirare la finale di Champions League a San Pietroburgo e porre fine alla sua cooperazione con lo sponsor principale Gazprom.
Lo chiedono i membri del Parlamento europeo di Strasburgo in una lettera aperta odierna alla UEFA e al suo presidente Aleksander Ceferin. Hanno detto che i giorni di monitoraggio continuo della situazione sono finiti. «La UEFA deve agire ora», sottolinea la lettera. «Vi invitiamo a non considerare più San Pietroburgo e altre città russe come sedi di competizioni calcistiche internazionali», dice la dichiarazione.
La UEFA dovrebbe ora «scegliere una sede alternativa per la finale di Champions del 28 maggio 2022 come primo e urgentissimo passo». I deputati hanno chiesto alla UEFA di convocare una riunione esecutiva speciale per porre fine alla cooperazione con la società russa Gazprom.
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15h18
«Dimensione umana»: Bielorussia e Siria pro Putin
La Siria appoggia chiaramente la Russia, sua alleata. Riconoscendo le aree separatiste in Ucraina come indipendenti, Mosca sta facendo un passo in difesa della pace mondiale, ha detto a Mosca il ministro degli esteri siriano Faisal Mekdad, secondo l'agenzia di stampa siriana Sana.
La Siria ha lavorato con le repubbliche di Donetsk e Luhansk per qualche tempo e ora approfondirà la cooperazione. L'ufficio del presidente Bashar al-Assad ha detto che aveva già dichiarato durante una visita di deputati russi a dicembre che la Siria era pronta a riconoscere la Repubblica di Donetsk. Un accordo per stabilire relazioni è stato concluso in quel momento, secondo l'ufficio di Assad.
Anche la Bielorussia sostiene il riconoscimento da parte della Russia. Questa decisione è presa con rispetto e comprensione, ha detto il ministero degli Esteri a Minsk. «Questo passo della Russia non ha solo una dimensione politica ma anche umana e umanitaria seria, considerando quanti cittadini russi vivono nei territori interessati e soffrono di privazioni da quasi otto anni».
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che è economicamente e politicamente dipendente da Mosca, ha pure recentemente riconosciuto l'annessione della penisola ucraina di Crimea sul Mar Nero.
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15h31
Chi è il capo dei separatisti di Donetsk?
È uno dei due «leader della repubblica» dei separatisti sostenuti da Mosca in Ucraina orientale: Denis Pushilin. Il 39enne, che ha abbandonato l'università e ha la barba folta, viene da Makeyevka, vicino a Donetsk, e attira ripetutamente l'attenzione con parole taglienti contro il governo ucraino di Kiev.
Nel 2013, il suo primo tentativo di entrare in politica nella capitale è fallito. Nelle elezioni parlamentari nella regione di Kiev, solo 77 elettori gli hanno dato il loro voto. Tuttavia, Pushilin non si è ritirato. Nella primavera del 2014, il padre sposato di due figlie ha preso parte alle proteste contro il nuovo governo di Kiev dopo la caduta del presidente pro-Mosca Viktor Yanukovych.
Dopo la proclamazione della «Repubblica popolare di Donetsk» nell'aprile 2014, Pushilin ha diretto, tra l'altro, il parlamento dei separatisti. Dopo l'assassinio del capo dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk, Alexander Zakharchenko, alla fine di agosto 2018, Pushilin ha preso il suo posto. Dal dicembre 2021, il cittadino russo è anche membro del partito del Cremlino Russia Unita.
Dall'aprile 2014 è anche su diverse liste di sanzioni occidentali. Tra le altre cose, gli è vietato l'ingresso nell'UE. Dopo il suo servizio militare nella Guardia Nazionale Ucraina, Pushilin ha studiato economia, ma ha abbandonato. Ha poi lavorato in una società commerciale e si dice che sia stato coinvolto in loschi affari finanziari come imprenditore.
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15h10
La Casa Bianca plaude allo stop Nord Stream 2
La Casa Bianca plaude alla decisione di Berlino di bloccare la certificazione del gasdotto Nord Stream 2 in risposta alla decisione di Vladimir Putin di riconoscere le due repubbliche separatiste ucraina nel Donbass. L'amministrazione Biden annuncerà nelle prossime ore le sue misure.
«Il presidente ha chiaramente indicato che se la Russia invade l'Ucraina, noi agiremo con la Germania per fare in modo che il Nord Stream 2 non sia messo in funzione. Noi siamo stati in stretto contatto con la Germania questa notte e ci felicitiamo per il suo annuncio. Prenderemo le nostre misure oggi», ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.
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14h50
Gas, non c'è timore di penuria in Svizzera
Il conflitto in Ucraina può avere un impatto sui prezzi del gas, ma nella Confederazione non c'è da temere una carenza di approvvigionamento: lo afferma l'Associazione svizzera dell'industria del gas (ASIG).
Il portavoce Thomas Hegglin ha detto all'agenzia Awp che: «La Svizzera è molto ben integrata nella rete internazionale di gasdotti, il che aumenta fondamentalmente la sicurezza dell'approvvigionamento». La Svizzera può anche invertire il flusso sul gasdotto che attraversa il paese dal 2017: questo significa che il gas può fluire non solo da nord a sud, ma anche nella direzione opposta. Il Paese è quindi collegato ai grandi mercati in tutte le direzioni.
Inoltre a differenza del passato tutti questi mercati hanno accesso al gas naturale liquefatto (GNL) che, consegnato da navi-cisterna, apre ulteriori possibilità sebbene sia più costoso, osserva Hegglin. Ci sono circa 40 terminali di GNL nell'Ue dove il gas viene iniettato dalle cisterne ai gasdotti. «Questo diminuisce il problema delle forniture dovuto a un possibile blocco da parte della Russia».
La Svizzera compra il suo gas principalmente in punti di scambio nella vicina Germania, Francia e Italia, così come nei Paesi Bassi, prosegue l'addetto stampa di ASIG. In base alle statistiche del 2020 poco meno della metà proveniva dalla Russia.
La cancellazione del permesso d'esercizio per gasdotto Nord Stream 2 deciso dal cancelliere tedesco Olaf Scholz non ha influenza sulla sicurezza dell'approvvigionamento della Svizzera
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14h43
Ungheria schiererà militari vicino confine ucraino
L'Ungheria dispiegherà truppe vicino al confine ucraino. Lo riferisce Sky News. Il ministero della Difesa di Budapest ha spiegato che saranno impiegate in parte in compiti umanitari.
L'emittente britannica ricorda che finora nessuno degli alleati della Nato ha inviato truppe in Ucraina, preferendo invece fornire assistenza militare, con la consegna di armi e l'addestramento dell'esercito.
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14h23
Johnson elogia Scholz per stop a Nord Stream
Il premier britannico Boris Johnson ha elogiato alla Camera dei Comuni la decisione di sospendere il progetto del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2 in risposta alle ultime mosse del presidente Vladimir Putin.
Johnson ha parlato di un gesto coraggioso da parte del cancelliere Olaf Scholz e ha concordato con alcuni deputati che nel corso del dibattito sottolineavano la necessità di mettere fine alla dipendenza energetica europea da Mosca.
Il primo ministro conservatore in precedenza aveva peraltro evidenziato come il Regno Unito abbia già ridotto questa dipendenza negli ultimi anni a non più di un 3% del suo fabbisogno attuale.
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13h45
Mosca, non abbiamo paura delle sanzioni
Mosca non è spaventata da nessuna sanzione: lo annuncia il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riferisce la Tass.
La Russia, inoltre, «non si prepara per il momento» a schierare forze militari nell'Ucraina orientale. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko dopo che il parlamento di Mosca ha ratificato gli accordi di cooperazione con le repubbliche separatiste dell'Ucraina.
Rudenko ha affermato che i trattati includono la fornitura di «aiuti militari», ma ha aggiunto che dovrebbe essere evitata ogni «speculazione» sul dispiegamento di truppe. «Per ora, nessuno ha intenzione di inviare nulla da nessuna parte. Se c'è una minaccia, forniremo assistenza in conformità con i trattati ratificati».
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13h15
Putin assicura, forniture di gas continueranno ininterrotte
La Russia proseguirà le forniture ininterrotte di gas ai mercati globali: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin accogliendo gli ospiti del Sesto Summit sul Gas del Forum dei Paesi Esportatori di Gas. Lo riporta Interfax.
«Un uso più ampio del gas naturale, uno dei tipi di carburante più rispettosi dell'ambiente, è abbastanza rilevante in questa fase. La Russia è destinata a continuare la fornitura ininterrotta di questa risorsa energetica, compreso il gas naturale liquefatto, ai mercati globali, per migliorare l'infrastruttura esistente e aumentare gli investimenti nel settore del gas», ha detto il presidente russo.
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12h45
Le sanzioni che la Russia teme sono su tecnologia USA
Il governo e i grandi industriali russi non prevedono sanzioni internazionali dure che colpiscano le esportazioni energetiche o le banche russe, mentre quello che temono di più è un embargo USA sulle esportazioni verso Mosca di apparecchi elettronici, componentistica e software.
Lo scrive il principale giornale economico russo, Kommersant, citando proprie fonti nel governo e alcuni esperti. Un tale blocco potrebbe avere effetti «catastrofici» sull'economia russa.
Il peggiore scenario sarebbe quello che preveda sia un blocco delle forniture dirette di produzioni americane (Nvidia e Intel per esempio) sia di prodotti contenenti tecnologie USA. Secondo il quotidiano, non esiste alternativa a questi componenti e quindi bisognerà «cercare nuovi canali d'importazione». Non si potrebbero usare i chip russi prodotti a Taiwan perché prodotti con tecnologie USA.
In Russia si producono tv, frigoriferi e apparecchiature elettroniche con licenze Samsung, Xiaomi, DEXP, Supra, LG, indesit, Bosch e Siemens. La produzione avviene al 95% con l'uso di materiali di importazione.
Per gli osservatori delle sanzioni sulle importazioni di componentistica darebbero un duro colpo anche all'industria automobilistica e a quella metalmeccanica. Ci vorrebbe un anno per trovare altri canali di importazione e per lanciare la produzione dei componenti necessari. Secondo le stesse fonti, l'industria militare probabilmente avrà meno problemi, poiché sicuramente «è stata creata una riserva di componenti e materiali».
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12h33
L'Ucraina richiama l'inviato a Mosca per consultazioni
Il governo ucraino ha richiamato il suo incaricato d'affari a Mosca, Vasyl Pokoty, «per consultazioni»: lo ha reso noto il ministero degli Esteri. Lo riporta Interfax.
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12h30
Primo ok ambasciatori Ue a sanzioni ‹mirate› per Mosca
Primo via libera della riunione degli ambasciatori Ue (Coreper II) al pacchetto di sanzioni da mettere in campo contro Mosca.
La presidenza francese sottolinea che «c'è unità» da parte degli Stati membri nella reazione alle decisioni russe. «C'è determinazione a prendere sanzioni mirate contro le persone coinvolte» nelle operazioni nel Donbass, «in coordinamento con i nostri alleati». Una nuova riunione del Coreper II è prevista a fine giornata, dopo il Consiglio Affari Esteri informali di Parigi.
L'ok al primo pacchetto di sanzioni include il bando di importazioni ed esportazioni dalle entità separatiste ucraine sul modello di quanto a suo tempo fatto per la Crimea, l'inserimento nella black list di nomi ed entità (politici, militari, operatori economici, esponenti dei meccanismi di disinformazione) più eventuali ulteriori personalità tra i comandanti delle forze di «peacekeeping» russe e i leader delle repubbliche separatiste.
Il via libera, che per ora non è formale ma di principio, riguarda anche il non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati a cittadini delle due entità.
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12h15
Berlino sospende l'autorizzazione di Nord Stream 2
La Germania ha sospeso l'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2. Lo ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha chiesto di interrompere il processo di revisione del gasdotto da parte dell'autorità di regolamentazione tedesca. «Sembra tecnico, ma è il passaggio amministrativo necessario», ha spiegato sottolineando che con questo stop procedurale «non può esserci alcuna certificazione del gasdotto. E senza questa certificazione, Nord Stream 2 non può entrare in funzione», ha aggiunto.
Scholz chiede inoltre sforzi diplomatici «per evitare una catastrofe» in Ucraina sottolineando che la diplomazia è «cruciale». Nei confronti della Russia, ha poi aggiunto, potrebbero esserci «altre sanzioni».
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12h10
L'UDC critica la diplomazia, I verdi vogliono sanzioni
L'UDC ha criticato aspramente la condanna del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) verso la Russia. La «diplomazia di Twitter» del DFAE mette in pericolo la sicurezza della Svizzera, critica l'UDC attraverso lo stesso social network. «Diplomatici smaniosi di mettersi in luce» danneggiano la credibilità della neutrale Confederazione. Questa tendenza deve quindi finire, tuona il partito.
Gefährliche Twitter-Diplomatie des EDA: Geltungssüchtige Diplomaten schaden damit der Glaubwürdigkeit der neutralen Schweiz und gefährden unsere Sicherheit. Das muss aufhören! Alle unsere Forderungen an der Pressekonferenz am Freitag Nachmittag. https://t.co/N1koJmCLv1
— SVP Schweiz (@SVPch) February 22, 2022Sull'altro lato dello scacchiere politico, i Verdi chiedono al Consiglio federale di imporre sanzioni. La Svizzera deve infatti impegnarsi insieme all'UE per il rispetto del diritto internazionale. Gli attuali comportamenti della Russia sono una violazione in questo senso, come lo era stata l'annessione della Crimea.
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12h04
Zelensky chiede sospensione immediata di Nord Stream 2
Il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto la sospensione immediata del progetto Nord Stream 2. Il presidente ucraino sta inoltre considerando di rompere le relazioni diplomatiche con la Russia. Lo riferisce la Cnn, mentre il Cremlino ha fatto sapere che la Russia rimane aperta a tutti i «contatti diplomatici», sottolineando che la rottura dei rapporti diplomatici renderebbe tutto «peggiore».
Secondo Interfax, Zelensky ha detto anche che la legge marziale verrà introdotta in Ucraina in caso di un'invasione totale del Paese da parte della Russia. Kiev, in ogni caso, non prenderà in considerazione le richieste delle autoproclamate repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk di ritirare le truppe ucraine dai distretti del Donbass sotto il suo controllo, ha ribadito il presidente ucraino.
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12h00
Borsa: Ucraina pesa meno su Europa, Zurigo -0,5% ma Mosca -5%,
Le borse europee continuano in negativo a metà della mattinata, ma al di sopra dei minimi segnati in avvio, con Londra che cede lo 0,4%, Parigi lo 0,8%, Francoforte l'1,1%, Zurigo lo 0,5% e Milano lo 0,9%.
Non si arresta la corsa del petrolio, con il wti che balza del 4,8% a 95,4 dollari al barile e il brent che vede quota 100 dollari (+3,5% a 98,77) mentre il gas naturale ad Amsterdam sale del 4,7% a 76 euro.
Sui mercati valutari inverte la rotta il rublo che guadagna lo 0,75% sul dollaro mentre la borsa di Mosca resta pesante, con l'indice Moex che perde il 5%.
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11h45
La Duma approva i trattati con i separatisti
La Camera bassa del Parlamento russo (Duma) ha approvato il trattato di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso firmato tra il Cremlino e le due repubbliche separatiste ucraine.
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11h37
Ambasciatori Ue approvano prime sanzioni per Mosca
Arriva il primo via libera della riunione degli ambasciatori Ue (Coreper II) al pacchetto di sanzioni da mettere in campo dopo il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste di Donetsk e del Lugansk.
La presidenza francese sottolinea che «c'è unità» da parte degli Stati membri nella reazione alle decisioni russe. «C'è determinazione a prendere sanzioni mirate contro le persone coinvolte» nelle operazioni nel Donbass, «in coordinamento con i nostri alleati», spiega ancora la presidenza francese.
Una nuova riunione del Coreper II è prevista a fine giornata, dopo il Consiglio Affari Esteri informali di Parigi.
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11h14
Sanzioni contro Mosca? Il Consiglio federale analizza la situazione
Qualora a livello internazionale saranno adottate nuove sanzioni contro la Russia il Consiglio federale analizzerà la situazione e deciderà se introdurne a sua volta. Le misure elvetiche non verranno quindi prese contemporaneamente a quelle di altri Stati.
«Possiamo tuttavia confermare che le autorità svizzere sono in contatto con diversi paesi per scambiare informazioni sulla situazione attuale», scrive il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) rispondendo a una domanda dell'agenzia Keystone-ATS.
Giova ricordare che l'Unione europea ha indicato stamattina, per bocca dell'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, che adotterà nel pomeriggio «le prime sanzioni» contro la Russia dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle regioni separatiste ucraine di Donetsk e Lugansk.
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11h23
Anche Donetsk approva accordo con Russia
Il leader dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk (DPR), Denis Pushilin, ha firmato oggi la legge di ratifica del trattato di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso firmato con la Russia. Poche ore prima i membri del Consiglio del Popolo della DPR avevano approvato all'unanimità la legge durante una incontro d'emergenza. Lo riporta la Tass.
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11h15
Putin vuole «resuscitare l'Urss»
Il ministro della Difesa di Kiev Oleksiy Reznikov dal canto suo si è rivolto all'esercito ucraino: «Ci attendono prove difficili. Ci saranno perdite. Dovremo attraversare il dolore, superare la paura e la disperazione. Ma vinceremo senza dubbio, siamo sulla nostra terra». Reznikov ha poi affermato che il Cremlino vuole «resuscitare l'Urss».
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11h05
Lavrov, Russia garantisce sicurezza Lugansk e Donetsk
La Russia garantisce la sicurezza della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) e della Repubblica popolare di Donetsk (DPR): lo ha detto oggi il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo quanto riporta la Tass. Lavrov, parlando con la stampa, ha poi detto che «il regime ucraino ha calpestato gli accordi di Minsk subito dopo averli firmati».
«La Russia invita gli altri Stati a seguire il suo esempio e a riconoscere» il Donbass, ha aggiunto il ministro russo.
«I nostri colleghi europei, americani, britannici non si fermeranno e non si calmeranno finché non avranno esaurito tutte le loro possibilità per la cosiddetta "punizione della Russia". Ci stanno già minacciando con ogni sorta di sanzioni o, come si dice ora, "la madre di tutte le sanzioni". Bene, ci siamo abituati. Sappiamo che le sanzioni verranno comunque imposte, in ogni caso. Con o senza motivo», ha detto Lavrov, citato dal Guardian.
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10h55
120mila i soldati ucraini al confine del Donbass
Le autorità ucraine hanno schierato 120.000 soldati sulla linea di contatto nel Donbass: lo ha reso noto il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzy, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dedicata alla situazione ucraina. Lo riporta la Tass.
Ieri il ministro della Difesa russo Serjei Shoigu aveva detto che l'Ucraina aveva ammassato 59.300 soldati al confine con il Donbass.
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10h36
Sono 90mila rifugiati giunti dal Donbass
Circa 90mila residenti delle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk sono entrati nella regione russa di Rostov e altri stanno arrivando: lo ha reso noto l'ufficio regionale di Rostov del ministero russo per le situazioni di emergenza. Lo riporta Interfax.
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10h20
Johnson approva le prime sanzioni contro Putin
La «prima raffica di sanzioni economiche britanniche contro la Russia» sarà resa nota oggi, martedì. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, in una riunione del comitato sulle emergenze Cobra da lui presieduto d'urgenza a Downing Street dalle 6h30 del mattino ora locale.
Johnson ha confermato il via libera «immediato» a questo primo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
E ha rinfacciato al presidente russo di aver «fatto a pezzi il diritto internazionale», ma anche di aver fatto «un calcolo gravemente errato» sulle conseguenze del suo attacco «alla sovranità dell'Ucraina» e sulla volontà del popolo ucraino di «difendersi e combattere».
«Devo evidenziare – ha quindi aggiunto – che questo è solo un primo sbarramento di sanzioni economiche del Regno Unito contro la Russia, poiché temiamo siano da attendersi altri comportamenti irrazionali» da parte di Mosca.
«Temo – ha rimarcato – vi sia evidenza che il presidente Putin sia orientato verso un'invasione su larga scala dell'Ucraina, con l'intenzione di schiacciare e soggiogare un paese europeo indipendente, cosa che, per essere assolutamente chiari, sarebbe assolutamente catastrofica».
Non è mancato infine, nelle parole del premier britannico, un riferimento critico verso la reazione dell'occidente all'annessione russa della Crimea nel 2014: reazione allora troppo debole, secondo Johnson, e che avrebbe contribuito a incoraggiare Mosca ad agire adesso come sta agendo.
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09h42
Kiev: «siamo fiduciosi e pronti a difenderci»
«Rimaniamo fiduciosi e calmi. Siamo pronti e in grado di difendere noi stessi e la nostra sovranità». Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov all'indomani della decisione di Mosca di riconoscere l'indipendenza del Donbass. Un atto con il quale il «Cremlino ha riconosciuto la sua aggressione nei confronti dell'Ucraina».
The Kremlin did not recognize self-proclaimed «DPR/LPR» -Kremlin recognized its own aggression against 🇺🇦. We remain confident and calm. We are ready and able to defend ourselves and our sovereignty. World cannot be silent. Sanctions? Another brick in the wall? New Berlin Wall?
— Oleksii Reznikov (@oleksiireznikov) February 22, 2022Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto una riunione urgente del cosiddetto Formato Normandia (Germania, Russia, Ucraina e Francia).
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09h41
Il Parlamento di Lugansk approva l'accordo con la Russia
Il Parlamento della Repubblica popolare di Lugansk ha ratificato oggi, martedì, l'accordo di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso con la Russia: lo riporta il Tass presente alla sessione.
La ratifica è stata approvata all'unanimità da 46 legislatori sui 46 presenti alla speciale sessione plenaria. La prima lettura è stata subito seguita dalla seconda ed ultima lettura.
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09h19
Ue: in arrivo le prime sanzioni contro la Russia
«Oggi pomeriggio adotteremo le prime sanzioni» nei confronti di Mosca. Lo ha detto l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, arrivando a Parigi al Forum per la Cooperazione Indo-Pacifica.
«Un Consiglio degli Affari Esteri informale si terrà dopo questo Forum», ha annunciato Borrell dicendosi «certo del voto unanime» dei Paesi membri.
Parallelamente, alle 9h30 a Bruxelles avrà inizio la riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri che avrà sul tavolo proprio il dossier sanzioni dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk.
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09h13
Attesa un'impennata del petrolio del +13%
Il conflitto in Ucraina accompagnato dalle sanzioni nei confronti della Russia porterebbe a un calo del 9% dei mercati azionari europeo e giapponese, e del 6% di quello statunitense, che salirebbe al 10% per il Nasdaq.
Sono le conseguenze attese sui mercati dagli analisti della banca americana Goldman Sachs nel caso in cui si materializzasse lo scenario peggiore nello scontro tra Mosca e Kiev.
Gli esperti dell'istituto ritengono inoltre possibile anche un crollo del 10% del rublo e un'impennata del 13% del petrolio.
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08h50
A Kiev uccisi due soldati nella notte
Due soldati ucraini sono stati uccisi dai bombardamenti la notte scorsa e altri 12 sono rimasti feriti: lo ha reso noto la Joint Forces Operation del ministero della Difesa ucraino in un rapporto pubblicato questa mattina, riportato dal «The Guardian».
Il documento sottolinea che l'Ucraina ha registrato 84 violazioni del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore da parte delle forze appoggiate dalla Russia, 64 delle quali con armi vietate dagli accordi di Minsk.
Le autorità di Rostov nel frattempo continuano ad accogliere i civili evacuati dalle Repubbliche popolari di Lugansk (LPR) e Donetsk (DPR) e oltre 7.000 persone si trovano attualmente in rifugi temporanei nella regione russa: lo ha reso noto il servizio stampa del governatore regionale, secondo quanto riporta Interfax.
«Ci sono più di 7.000 rifugiati, tra cui 3.200 bambini, in 118 rifugi temporanei nella regione di Rostov. Alle 8:00 (ora locale), oltre 11.000 persone, tra cui 4.888 bambini, sono state inviate su 14 treni verso altre 11 regioni russe», ha affermato il servizio stampa.
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08h40
Il franco si rafforza sulla scia della crisi
Sulla scia delle tensioni in Ucraina, il franco svizzero si rafforza sulle principali monete: l'euro ha toccato martedì un minimo a poco più di 1,03 franchi (1,0338), mentre il dollaro è stato scambiato a 0,9150 franchi.
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08h30
Cinque gli attacchi delle forze armate Kiev
Le forze armate ucraine hanno sferrato cinque attacchi contro il territorio dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (LPR) nelle prime ore di martedì.
Lo rende noto in un comunicato la missione della LPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Lo riporta l'agenzia di stampa Interfax.
«Sono state registrate cinque violazioni del cessate il fuoco», ha affermato la missione LPR. Gli attacchi, ha precisato la missione, hanno preso di mira le località di Donetskiy, Zolote-5, Sokylniki e Nizhne Lozove e sono stati eseguiti con armi di artiglieria da 122 mm e mortai da 82 mm e 120 mm.
Sono in corso le verifiche di notizie di vittime e danni, ha aggiunto. Lunedì sono state segnalate oltre 60 violazioni.
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08h15
Mosca è ancora pronta a dei colloqui con gli USA
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è ancora pronto a incontrarsi con il segretario di Stato USA, Antony Blinken.
Lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. «Anche nei momenti più difficili... noi diciamo: siamo pronti alle trattative», ha detto Zakharova in dichiarazioni trasmesse su Youtube.
Come è noto, un incontro tra Blinken e Lavrov è previsto per giovedì a Ginevra.
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08h00
Il DFAE condanna l'annuncio della Russia
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) condanna il riconoscimento da parte della Russia delle regioni ucraine di Luhansk e Donetsk come repubbliche popolari indipendenti.
In una presa di posizione pubblicata su Twitter nella notte, il DFAE parla di «flagrante violazione del diritto internazionale, dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina e degli accordi di Minsk. La Svizzera invita la Russia a rispettare i suoi obblighi internazionali e a revocare la sua azione».
Il DFAE, nonostante i tentativi di contatto da parte dell'agenzia Keystone-ATS, non era raggiungibile nella notte per ulteriori informazioni.
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07h15
Diplomatici statunitensi in Ucraina spostati in Polonia
I diplomatici statunitensi in Ucraina sono stati spostati in Polonia, dove hanno trascorso la notte, per motivi di sicurezza. Lo afferma il segretario di Stato, Antony Blinken, raccomandando agli americani in Ucraina di partire immediatamente.
La situazione di sicurezza nel Paese continua a essere imprevedibile e potrebbe deteriorare con un preavviso minimo».
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07h00
Colonna di blindati a Donetsk
I soldati russi sono già a Donetsk: una colonna di blindati è stata segnalata ieri in tarda serata nella Repubblica di Donetsk dall'agenzia russa Interfax, che cita testimoni sul posto.
Testimoni oculari hanno riferito a Interfax che due colonne di veicoli blindati si trovano attualmente nella Repubblica popolare di Donetsk e si stanno spostando a nord e a ovest.
La missione Osce già prima di mezzanotte riferiva di oltre 3.000 violazioni del cessate il fuoco nell'Ucraina dell'est.
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06h30
Usa e Ue verso un pacchetto di sanzioni contro la Russia
Stati Uniti e Unione europea preparano un pacchetto di sanzioni verso la Russia.
Il presidente Usa Joe Biden ha già firmato un bando sugli investimenti e le attività commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle regioni separatiste dell'Ucraina, ma saranno prese a breve nuove misure, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, incluse ulteriori sanzioni.
La Casa Bianca sta valutando misure per stabilizzare i prezzi di petrolio e gas nel caso di un ulteriore deterioramento delle tensioni in Ucraina con la Russia. Secondo quanto riportato dal Washington Post, una delle ipotesi considerate è quelle di un nuovo rilascio delle riserve petrolifere strategiche nel tentativo di proteggere gli americani da un possibile balzo dei prezzi nel caso in cui la Russia decidesse di ridurre le sue esportazioni globali di prodotti petroliferi.
A Bruxelles questa mattina si riuniscono gli ambasciatori dei Paesi Ue (Coreper), che daranno il via all'esame di un primo pacchetto di sanzioni: sul tavolo, si è appreso, ci sono misure «mirate» nei riguardi «di individui coinvolti nell'azione» messa in campo dalla Russia e il «blocco dell'export» diretto alle due repubbliche separatiste riconosciute da Mosca.
Anche Parigi, presidente di turno dell'Unione, ha parlato di sanzioni «proporzionate contro entità ed individui russi». «L'elenco dei destinatari è in fase di elaborazione, punteremo su una serie di attività localizzate nel Donbass e direttamente legate agli interessi russi e le adatteremo agli sviluppi attuali», ha spiegato ieri in tarda serata l'Eliseo.
Infine Londra. Il premier Boris Johnson annuncerà stamattina sanzioni «importanti» contro la Russia, ha fatto sapere Downing Street, senza però svelare quali.
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06h15
ONU: «Evitare a ogni costo un conflitto più ampio»
La sottosegretaria generale dell’ONU, Rosemary DiCarlo,ha aggiunto dal canto suo che il rischio che vi sia un conflitto più ampio è grande e bisogna evitarlo a ogni costo.
Le Nazioni Unite hanno espresso «rammarico» per la decisione di Mosca di riconoscere l’indipendenza delle due autoproclamate repubbliche nell’est dell’Ucraina, scelta che rischia «di avere ripercussioni regionali e globali».
L’ONU è anche preoccupata dall’invio di truppe russe nella regione in «missione di pace» e ricorda la necessità di rispettare e proteggere i civili.
.@UNDPPA chief @DicarloRosemary told the emergency Security Council meeting on Monday night that the @UN regrets Russia’s decision concerning certain areas of the Donetsk and Luhansk regions of #Ukraine, which risks having regional and global repercussions.https://t.co/OFc7Jkrxu3
— UN News (@UN_News_Centre) February 22, 2022 -
04h15
Germania: «Gravi conseguenze»
L'ambasciatrice tedesca all'Onu, Antje Leendertse, si è espressa invece così: «Il mio governo condanna la violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina da parte della Russia nei termini più forti possibili», sottolineando che la violazione di Mosca avrà «gravi conseguenze economiche, politiche e strategiche».
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04h30
Ucraina: «I confini non cambieranno»
L'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, ha dal canto suo precisato: «Siamo impegnati per la strada diplomatica ma siamo sulla nostra terra, non abbiamo paura di niente e di nessuno. Non daremo via niente a nessuno. Non è febbraio 2014», quando la Russia invase la Crimea, «ma è febbraio 2022».
Kyslytsya ha quindi precisato che i confini dell'Ucraina «non cambieranno».
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04h15
Cina: «Tutte le parti esercitino moderazione»
L'ambasciatore cinese all'Onu Zhang Jun si è invece espresso così: «Tutte le parti interessate devono esercitare moderazione. Tutti i Paesi dovrebbero risolvere le controversie con mezzi pacifici in linea con la Carta delle Nazioni Unite». Ha poi incoraggiato «una soluzione diplomatica e il dialogo», ma non ha espresso alcun sostegno al riconoscimento del Donbass da parte della Russia.
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04h00
Gran Bretagna: «La Russia ci ha portato sull'orlo del baratro»
L'ambasciatrice britannica all'Onu Barbara Woodward dal canto suo si è così espressa: «Ora più che mai il Consiglio di Sicurezza deve assumersi le proprie responsabilità sulla pace e la sicurezza, deve essere unito nel chiedere alla Russia una de-escalation e condannare l'aggressione alla sovranità e integrità territoriale» dell'Ucraina.
Ha poi confermato che Londra «annuncerà nuove sanzioni» contro Mosca. «La Russia ci ha portato sull'orlo del baratro, la esortiamo a fare un passo indietro», ha aggiunto.
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03h45
Usa a Onu: «Putin ha messo davanti al mondo una scelta»
L'ambasciatrice statunitense al Palazzo di Vetro Linda Thomas-Greenfield durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza si è espressa così: «Questo attacco alla sovranità e integrità territoriale all'Ucraina è non provocato e chiaramente la Russia sta cercando un pretesto per un'ulteriore invasione».
«Putin ha posto davanti al mondo una scelta – ha aggiunto – Non dobbiamo distogliere lo sguardo. La storia ci dice che guardare dall'altra parte sarà un percorso molto più costoso».
Thomas-Greenfield ha quindi sottolineato che la Russia con la sua decisione nel Donbass ha fatto a pezzi gli accordi di Minsk, e che è «senza senso» definire le truppe russe una forza per il mantenimento della pace.
«Un attacco all'Ucraina è un attacco alla sovranità di ogni stato membro dell'Onu e alla Carta delle Nazioni Unite e avrà conseguenze rapide e gravi – ha proseguito – Gli Stati Uniti continuano a credere nella diplomazia come unico luogo per risolvere responsabilmente le divergenze».
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03h30
Inizia la riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU
«Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi». Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell'Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina.
Ha assicurato «il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell'attuale crisi».
«Ci rammarichiamo anche – ha aggiunto – per l'ordine di schierare truppe russe nell'Ucraina orientale, come riferito in una "missione di mantenimento della pace"».
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02h35
Alcuni carri armati entrano a Donetsk
Un reporter dell’agenzia Reuters dice di aver visto colonne di veicoli militari, compresi sette carri armati, nelle prime ore di martedì a Donetsk, capitale di una delle due autoproclamate repubbliche indipendenti riconosciute lunedì sera dal presidente russo Vladimir Putin.
I mezzi militari erano privi di insegne, ma sono apparsi in città solo poche ore dopo l’invio di truppe russe nell’area, annunciato sempre da Mosca.
Nella notte sempre a Donetsk, sostenitori filo russi hanno manifestato festosamente a favore del riconoscimento da parte di Mosca.
Supporters in Donetsk set off fireworks and waved Russian flags as President Vladimir Putin announced he was recognizing the independence of two breakaway regions in eastern Ukraine https://t.co/ub4Lgomn9K pic.twitter.com/1vr6KDn4sS
— Reuters (@Reuters) February 22, 2022 -
02h00
Zelensky: «La Russia ha violato la sovranità dell'Ucraina»
Nel cuore della notte fra lunedì e martedì il presidente ucraino Volodimyr Zelensky si è espresso in un video dichiarando che con il riconoscimento dei ribelli la Russia ha violato la sovranità dell’Ucraina.
Il presidente si aspetta «effettivi passi» in aiuto all’Ucraina da parte dei partner occidentali. «Gli ucraini - ha aggiunto - sono sulla loro terra e non hanno paura di niente e di nessuno, e non cederanno un solo pezzo del paese. Non abbiamo paura della Russia».
Gli Stati Uniti, stando a diverse fonti citate da Abc News, avrebbero chiesto a Zelensky di spostarsi a Leopoli, nell’Ucraina occidentale, per la «sua sicurezza».
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00h30
L'ambasciata svizzera a Kiev sostiene l'Ucraina
In un tweet pubblicato poco dopo la mezzanotte, l’ambasciata svizzera a Kiev esprime pieno sostegno all’Ucraina per la «nuova aggressione ai danni della sua sovranità e integrità territoriale».
The🇨🇭Embassy in Kyiv is in full support of 🇺🇦 after what can be considered as a renewed agression against its sovereignty & ter. integrity. The recognition of so called “DNR”&”LNR” is a violation of Intern. Law & of the Minsk Agreements as well as a serious threat to intern.peace
— Swiss Embassy Kyiv (@SwissUA) February 21, 2022