A Berlino Scholz ringrazia Biden: «Grazie a te Putin ha fallito»

SDA

18.10.2024 - 21:56

Il presidente americano Joe Biden (sinistra) ha fatto visita al cancelliere tedesco Olaf Scholz, in Germania.
Il presidente americano Joe Biden (sinistra) ha fatto visita al cancelliere tedesco Olaf Scholz, in Germania.
IMAGO/dts Nachrichtenagentur

All'ombra dei timori per un possibile ritorno di Donald Trump, a Berlino c'è chi si chiede se il congedo di Joe Biden dall'Europa non segni in realtà la fine di un'era nelle relazioni fra Ue e Usa.

Sia come sia, il clima di incertezza che avvolge il voto americano del 5 novembre – e le sue possibili conseguenze – è stato tangibile nella prima e probabilmente ultima visita del presidente uscente nella capitale tedesca.

In Germania Biden è stato lodato e premiato e Olaf Scholz gli ha riconosciuto una leadership decisiva definendolo suo «amico». «Grazie a te il disegno di Putin è fallito», ha scandito a pochi minuti da un incontro a quattro coi leader in arrivo da Parigi e Londra, in uno statement in cui il cancelliere tedesco ha però anche ribadito: tutto il sostegno possibile a Kiev, ma la Nato non deve entrare in guerra.

Un paletto sempre più saldo per il leader socialdemocratico nella politica sul conflitto che si svolge a 700 km dalla Germania.

Biden e Scholz chiedono una pace duratura in Ucraina

Sullo sfondo dell'incontro è rimasto il piano per la vittoria che Zelensky ha presentato nel tour europeo che ha sostituito il summit di Ramstein, saltato sette giorni fa a causa del l'uragano che ha devastato la Florida. Del piano «si è discusso», stando alla nota finale della cancelleria, nella sede del Quartetto: il formato senza l'Italia che però non dovrebbe consolidarsi come piattaforma di consultazioni per il futuro.

Nel comunicato firmato da Biden, Macron, Starmer e Scholz si ribadisce pieno sostegno all'Ucraina «per una pace giusta e duratura basata sul diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite, e sul rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale».

Anche al Medio Oriente chiesta «la fine della guerra»

I capi di Stato e di governo hanno affrontato anche la crisi in Medio Oriente chiedendo che «si arrivi immediatamente alla fine della guerra e alla liberazione degli ostaggi», dopo la morte del capo di Hamas Yahya Sinwar. Garantiti anche gli sforzi per «riportare l'Iran alla responsabilità ed evitare ulteriori escalation».

«Inverno difficile», ma «l'Europa deve restare unita»

Il confronto tra i quattro leader si è svolto tutto a porte chiuse. Nell'unico incontro con la stampa, senza possibilità di fare domande, Biden e Scholz non hanno negato la difficoltà del momento. «Abbiamo davanti a noi un inverno difficile e non possiamo cedere, non possiamo stancarci, dobbiamo continuare a dare il nostro sostegno fino a quanto l'Ucraina vinca una pace giusta», ha affermato Biden.

Mentre Scholz dalla sua ha chiarito: «Sosteniamo l'Ucraina come ci è possibile, ma allo stesso tempo ci preoccupiamo che questa non diventi una guerra della Nato e che il conflitto non finisca in una catastrofe ancora più grande. Di questa responsabilità siamo molto consapevoli e nessuno può togliercela». Tradotto, neanche gli Usa.

«So che il prezzo di questo sostegno è molto alto – ha concesso il capo della Casa Bianca – ma è comunque piccola cosa rispetto a quello che accadrebbe se l'aggressore si affermasse». E in un lungo passaggio sul muro di Berlino, Biden ha affermato che «un'Europa unita resta il compito del nostro tempo».

Scambio di messaggi di amicizia

La visita di Biden, che era stato in Germania per il G7 negli anni scorsi, ma non ancora a Berlino, è stata segnata da un clima di grande amicizia ed evidente timore per il futuro.

«Sono molto contento di avere qui un amico dell'Europa, della Germania e soprattutto un mio amico», ha esordito il cancelliere accogliendolo. Mentre Biden, che ha ringraziato Scholz per il lavoro «instancabile» sull'Ucraina, ha sottolineato l'importanza delle relazioni fra Germania e Usa: «Non so immaginare come potrebbe esserci stabilità in Europa e nel mondo senza una solida alleanza fra queste due nazioni». E la Germania «è uno degli alleati più stretti e importanti del mio Paese».

A Biden la Croce federale al merito

Altrettanto festosa l'accoglienza a Bellevue da parte del presidente Frank Walter Steinmeier, che ha insignito Biden della Croce federale al merito, la più alta onorificenza tedesca, consegnata soltanto a George Bush senior, fra i presidenti americani, in occasione delle riunificazione.

Al presidente democratico uscente è stato invece riconosciuto il merito – questa la motivazione dell'onorificenza – di aver lavorato all'amicizia fra Germania e Usa per cinque decenni.

Al presidente americano l'inquilino di Bellevue ha anche dato atto del merito storico di aver «ristabilito la fiducia nella Nato nel giro di una notte. Grazie a lei la Nato è più forte che mai». E l' Alleanza oggi è «irrinunciabile».

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