Russia L'oppositore russo Navalny è morto in carcere

SDA / red

16.2.2024 - 12:37

Alexei Navalny, oppositore numero uno del presidente russo Vladimir Putin, è morto questo venerdì in carcere (foto d'archivio).
Alexei Navalny, oppositore numero uno del presidente russo Vladimir Putin, è morto questo venerdì in carcere (foto d'archivio).
KEYSTONE

Alexei Navalny, esponente dell'opposizione russa e avversario numero uno del Cremlino, è morto oggi, venerdì, nel carcere nella Russia artica dove stava scontando una condanna a 19 anni. Lo hanno annunciato i servizi carcerari (FSIN).

«Il 16 febbraio 2024, nel centro penitenziario n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata (...). Le cause del decesso sono in corso di accertamento», hanno dichiarato i FSIN della regione artica di Yamal in un comunicato.

Il 47enne ha perso conoscenza «quasi subito. Il personale medico è arrivato immediatamente ed è stata chiamata l'ambulanza. Sono state eseguite le misure di rianimazione che non hanno dato risultati positivi. I paramedici hanno confermato la morte del condannato», si legge nel comunicato.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sostiene che il presidente russo Vladimir Putin sia stato informato della morte dell'oppositore russo, ma di non conoscere la cause del decesso. Lo riportano le agenzie di stampa russe non governativa Interfax e ufficiale Tass.

Per contro Kira Yarmysh, la portavoce di Navalny, ha detto di non avere ancora notizie dirette sul decesso dell'oppositore. «Il servizio penitenziario federale del distretto di Yamalo-Nenets - ha scritto Yarmysh sulla rete sociale X - sta diffondendo notizie sulla morte di Alexei Navalny nella colonia di detenzione IK-3. Non ne abbiamo ancora conferma. L'avvocato di Alexei sta volando a Kharp (città vicina al centro di detenzione, ndr). Non appena avremo qualche informazione, la comunicheremo».

Mentre secondo quanto riportato dalla televisione finanziata dal Cremlino Russia Today, citando una sua fonte, Navalny è morto per «un coagulo sanguigno», una trombosi.

Condannato alla prigionia per «estremismo»

Giova ricordare che Navalny, considerato il nemico numero uno del presidente russo, è stato condannato a un totale di 19 anni di prigionia per presunto «estremismo». Era in custodia dal gennaio del 2021.

A livello internazionale, il politico, sopravvissuto per un pelo a un tentativo di omicidio con l’agente nervino Novichok nel 2020, è stato classificato come prigioniero politico. Le organizzazioni per i diritti umani chiedevano da tempo il rilascio di Navalny.

Solamente giovedì, il critico del Cremlino, ha dovuto affrontare un'udienza in tribunale. Era presente in aula tramite collegamento video, dove lo si vede che continuava a ridere e sembrava avere voglia di scherzare.

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