Tensione nei BalcaniKfor e Ue condannano l'attacco all'acquedotto in Kosovo
SDA
30.11.2024 - 16:24
La Kfor ha condannato con la massima fermezza l'attacco a un importante acquedotto nel nord del Kosovo, che ha avuto serie conseguenze sull'erogazione di acqua ed elettricità agli abitanti locali, sottolineando la necessità di individuare e punire i responsabili.
«È importante che i fatti siano accertati e che i responsabili ne rispondano davanti alla giustizia», ha detto la Forza Nato in un comunicato. In esso si aggiunge che già da ieri sera i militari della Kfor sono impegnati a garantire la messa in sicurezza dell'acquedotto e delle aree circostanti. Inoltre la missione si è offerta di fornire supporto logistico alle autorità di Pristina, compresa la bonifica da ordigni esplosivi e la messa a disposizione di competenze ingegneristiche.
Ferma condanna dell'attentato è giunta anche dall'inviato Ue e mediatore nel dialogo Belgrado-Pristina Miroslav Lajcak, che con un post su X ha sottolineato la necessità di arrivare ai responsabili di tale atto di «sabotaggio ai danni delle infrastrutture critiche del Kosovo».
Il capo dell'Ufficio governativo serbo per il Kosovo Petar Petkovic, respingendo anch'egli ogni tentativo di addossare a Belgrado la responsabilità dell'esplosione, ha detto di aver parlato di tale incidente con Lajcak, mentre il ministro degli esteri serbo Marko Djuric ha sentito i rappresentanti del gruppo Quint – Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia.
Nella zona dell'esplosione, intorno a Zubin Potok – uno dei maggiori Comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba – prosegue intanto l'azione della polizia kosovara, alla ricerca di elementi utili a individuare i possibili responsabili dell'attentato all'acquedotto. Numerose le perquisizioni, gli interrogatori, e finora sembra che sia proceduto anche ad alcuni fermi.
Il nuovo scontro fra Belgrado e Pristina non aiuta certo a creare le condizioni per una nuova tornate negoziale nell'ambito del dialogo sotto l'egida Ue, una ipotesi che il mediatore europeo Lajcak aveva ritenuto possibile entro il mese di dicembre.