Dopo le accuse Kiev: «Non abbiamo sabotato il Nord Stream»

SDA

8.3.2023 - 21:10

La smentita di Kiev è categorica e arriva in risposta ad una domanda diretta: «Non c'entriamo nulla con l'operazione di sabotaggio ai danni dei gasdotti Nord Stream, sarebbe un bel complimento per i nostri servizi speciali, ma quando si concluderanno le indagini si vedrà che l'Ucraina non ha nulla a che fare con tutto ciò», ha assicurato il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov dopo lo scoop del New York Times secondo il quale l'attacco sarebbe stato compiuto da un non meglio precisato «gruppo pro-ucraino».

Un'immagine della fuga di gas il 28 settembre.
Un'immagine della fuga di gas il 28 settembre.
KEYSTONE/EPA/SWEDISH COAST GUARD

Tutto ancora da verificare, ma si rischia l'allungarsi di un'ombra sinistra sull'episodio mai del tutto archiviato e in un momento molto delicato sul piano militare per l'Ucraina.

Il motivo che rende la vicenda rilevante è che se qualcosa del genere dovesse essere confermato – e soprattutto se il governo Zelensky fosse in qualche modo coinvolto – un impatto sulla coalizione pro-ucraina sarebbe altamente probabile, con ognuno dei Paesi che vi fanno parte che deve, dopo un anno di guerra, rispondere anche alle rispettive opinioni pubbliche.

Per questo allora si maneggia adesso con particolare cura il primo possibile tassello per ricostruire l'accaduto che giunge dalla Germania: nel corso delle indagini sulle esplosioni dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, la Procura federale generale tedesca ha affermato di aver individuato un'imbarcazione sospetta e di averla fatta perquisire lo scorso gennaio.

Un'imbarcazione che potrebbe essere stata utilizzata per trasportare gli esplosivi, si spiega, anche se non sono stati comunicati ulteriori dettagli su possibili autori o moventi.

Si attendono i risultati delle indagini 

La ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha esortato ad aspettare i risultati delle indagini e non correre a conclusioni in base a indicazioni di stampa.

Prima di lei già il collega della Difesa Boris Pistorius aveva invitato ad attendere i risultati delle indagini, sottolineando che l'attacco potrebbe essere anche stato un'operazione sotto falsa bandiera per addossare la colpa a gruppi filo-ucraini.

L'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell, da parte sua, ha invitato a «non avere mai paura della verità, qualunque essa sia. Ma al momento stiamo parlando di speculazioni e fino a che le indagini non saranno concluse non possiamo trarre conclusioni: stiamo parlando di cose veramente serie».

Usata una barca a vela da 15 metri?

I presunti responsabili dell'agguato ai gasdotti Nord Stream avrebbero utilizzato per la loro azione una barca a vela di oltre 15 metri con un motore diesel. Sono le ultime novità che scrive «der Spiegel», in un'anticipazione del prossimo numero in edicola nel weekend.

L'imbarcazione, prosegue il settimanale, è una di quelle offerte da un'impresa del Land tedesco del Meclemburgo Pomerania Anteriore. A bordo può ospitare massimo 11 persone e ha 5 cabine. Noleggiarla per una settimana a settembre costa 3000 euro. L'azienda che le produce non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Mosca incolpa Londra e USA

Mosca, che si è sempre professata estranea al sabotaggio dello scorso anno e che anzi chiede con insistenza un'indagine internazionale, punta il dito dritto contro Londra e Washington: «Non sarei sorpresa se, dopo una presunta inchiesta, gli occidentali e i loro giornali stabilissero che il Nord Stream è stato distrutto da un delfino-attentatore fuggito dalla Crimea in Ucraina», ha ironizzato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

Washington e Londra, ha aggiunto sul suo canale Telegram, stanno solo «utilizzando indiscrezioni controllate» per sostenere i loro interessi.

«Mi chiedo chi autorizza tali indiscrezioni. E la risposta è che sono coloro che non vogliono condurre un'inchiesta legale e vogliono invece distogliere l'attenzione del pubblico dai fatti in ogni modo possibile».

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