Ucraina Kiev: «Lanciata una nuova offensiva nella regione russa del Kursk»

SDA

5.1.2025 - 20:24

L'esercito ucraino ha lanciato una nuova offensiva nella regione russa di Kursk. Ad annunciarlo non è Kiev, ma Mosca, il cui ministero della Difesa ha dichiarato di essere impegnato «a distruggere le formazioni militari ucraine», con la conferma, meno laconica, di blogger militari, soprattutto russi, che mostrano un'avanzata di mezzi corazzati, incolonnati nella neve, in un video che circola sui social.

Immagine simbolica.
Immagine simbolica.
sda

Keystone-SDA

«Intorno alle 9 di domenica (le 7 in Svizzera), il nemico ha lanciato un contrattacco per fermare l'avanzata delle truppe russe nella zona di Kursk», dice lo scarno comunicato moscovita precisando che «il gruppo d'assalto dell'esercito ucraino è stato sconfitto dall'artiglieria e dagli aerei» e che «le operazioni per distruggere le formazioni militari ucraine continuano».

In serata l'agenzia ucraina Unian si è imitata a confermare, citando il canale Telegram dello Stato maggiore militare, «intensi scontri» nel Kursk. L'Ucraina controlla ancora circa 800 km quadrati di terra russa nel Kursk, pari a circa il 40% di quella che aveva conquistato con la prima offensiva del 6 agosto, malgrado la pressione militare russa sia cresciuta nelle ultime settimane con l'apporto di decine di migliaia di soldati nordcoreani.

Secondo Mosca, le forze ucraine da agosto nel solo Kursk hanno perso 49 mila uomini mentre Kiev parla di 38 mila perdite russe, oltre ad un battaglione di Pyongyang, nella regione.

Non è chiaro a cosa miri l'incursione

A contraddire le sbrigative dichiarazioni di Mosca sulla nuova operazione ucraina, sono in primis i blogger militari pro-russi, come il canale Telegram Ryber: «I principali sviluppi della nuova tentata offensiva ucraina sono chiaramente di là da da venire».

Ma non è ancora chiaro a cosa punti la nuova incursione supportata, secondo i blogger, da almeno 6 brigate con mezzi corazzati, blindati preceduti da mezzi per lo sminamento e iniziata già prima dell'alba.

Confrontando le mappe, la nuova azione appare come un affondo ulteriore in profondità in territorio russo dalla testa di ponte già conquistata dagli ucraini. Stretti dalla controffensiva russo-nordcoreana da nord-ovest e da sud-est, gli ucraini sembrano essersi spinti oltre in direzione nord-est, l'unica non protetta, verso le cittadine di Berdin e Velike Soldatske, forse già occupate.

Le ipotesi restano aperte

Rinforzo? Attacco di alleggerimento? Diversivo? Le ipotesi restano tutte aperte come quella di un'avanzata verso la centrale nucleare di Kursk, che si trova a Kurchatov a poche decine di chilometri di distanza, per «catturarla», come suggeriscono alcuni blogger russi, nonostante ad ottobre scorso il presidente Volodymyr Zelensky avesse smentito fosse tra gli obiettivi.

Kiev e i suoi vertici politici e militari per ora tacciono, tranne qualche commento sibillino, come quello del capo del Centro per la Lotta alla Disinformazione, Andriy Kovalenko, secondo cui «nella regione di Kursk, i russi sono molto preoccupati perché sono stati attaccati su più fronti ed è stata una sorpresa per loro. Le forze di difesa stanno lavorando».

O del potente capo dell'Ufficio presidenziale, Andryi Yermak: «Dalla zona di Kursk buone notizie! la Russia sta avendo ciò che si merita». «Non riesco a capire come mai sia necessario parlare ufficialmente delle notizie dalla regione di Kursk. Forse è meglio aspettare quando l'operazione sarà conclusa», ha invece detto un parlamentare ucraino, Oleksiy Goncharenko.

Le forze russe avanzano nel Donbass

Le forze russe, che controllano finora circa un quinto del territorio ucraino, inclusa la Crimea, continuano intanto ad avanzare, seppure a prezzo di grandi perdite, nel Donbass, concentrandosi soprattutto nell'accerchiamento della città strategica di Pokrovsk, dove gli ucraini, stremati, riconoscono di essere in difficoltà.

Nel 2024, secondo il think-tank americano Istituto per lo studio della guerra (Isw), Mosca è avanzata in Ucraina di quasi 4 mila chilometri quadrati, più o meno la superficie del Molise, sette volte di più che nel 2023.

Anche Kiev cerca di massimizzare i suoi sforzi militari in vista del cambio della guardia alla Casa Bianca. Se l'offensiva di agosto nel Kursk era un diversivo per alleggerire il fronte del Donbass, l'obiettivo è fallito. Ma presentarsi ad un futuro possibile incontro con Putin con una zolla di territorio russo in più da mettere sul tavolo negoziale è una carta da giocare per Zelensky.