Berna - RomaIl Senato italiano si occuperà dell'accordo sui frontalieri
ns
24.1.2023 - 20:50
I senatori italiani si occuperanno dell'accordo sulla tassazione dei frontalieri concluso tra Berna e Roma la settimana prossima.
ns
24.01.2023, 20:50
24.01.2023, 21:03
SDA
Lo indica questa sera l'agenzia di stampa italiana Adnkronos, che lo ha appreso al termine della Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari.
Come indica il sito del senato italiano, è a questa Conferenza che compete la programmazione dei lavori dei senatori.
Le competenti commissioni del Senato italiano la scorsa settimana avevano approvato l'intesa. «Finalmente, dopo due anni di lavoro, oggi (giovedì 19 gennaio, ndr) al Senato in Commissione congiunta esteri e finanze abbiamo dato via libera al testo di ratifica dell'accordo fiscale Italia-Svizzera», aveva indicato il senatore varesino del Partito democratico Alessandro Alfieri.
Grazie all'intesa – alla cui negoziazione hanno partecipato anche le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane nonché le organizzazioni sindacali e l'Associazione Comuni italiani di frontiera – la Svizzera tratterrà l'80% (oggi poco più del 60%) dell'imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. I nuovi lavoratori frontalieri saranno tassati in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà eliminata.
Sono considerati nuovi lavoratori frontalieri le persone che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro transfrontaliero dopo l'entrata in vigore del nuovo accordo.
Un regime transitorio
Alle persone che lavorano o hanno lavorato nei cantoni Ticino, Grigioni e Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo – detti frontalieri attuali – si applica un regime transitorio.
Questa categoria di lavoratori continuerà infatti ad essere tassata esclusivamente in Svizzera, la quale verserà ai Comuni italiani di confine fino all'anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% dell'imposta alla fonte prelevata nella Confederazione.
Sempre secondo l'accordo, in futuro il «lavoratore frontaliere» includerà coloro che risiedono entro 20 chilometri dalla frontiera e che, in linea di massima, rientrano ogni giorno al loro domicilio. Tale nuova definizione si applica a tutti i frontalieri (nuovi e attuali) a partire dall'entrata in vigore dell'accordo.
In Svizzera, le Camere federali hanno adottato a larghissima maggioranza il 18 marzo dello scorso anno il Decreto federale che approva un accordo tra la Svizzera e l'Italia relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri e il corrispondente protocollo. Il Consiglio nazionale ha detto «sì» con 183 voti contro 5 e 3 astenuti, mentre gli Stati lo hanno fatto senza voti contrari (38 «sì» e 3 astenuti).