Medio OrienteIsraele: «Grandi operazioni solo dopo l'evacuazione dei civili a Gaza»
SDA
15.10.2023 - 08:11
Israele avvierà «operazioni militari significative» solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza: lo ha detto alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF).
15.10.2023, 08:11
15.10.2023, 08:21
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«La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l'area», ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. «È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore».
Un altro portavoce, il colonnello Richard Hecht, appare in un videomessaggio sul profilo X (ex Twitter) dell'Idf invitando la popolazione a non seguire le indicazioni di Hamas a restare.
«La nostra guerra non è contro la popolazione di Gaza», ha detto, e non attaccheremo prima che se se ne vadano, non per obblighi internazionali ma per la nostra etica». Tuttavia «Hamas è responsabile della popolazione di Gaza, noi per quella di Israele», ha concluso.
An important message for the world to hear from the IDF International Spokesperson, Lt. Col. Richard Hecht. pic.twitter.com/e9rmcgLgex
L'evacuazione di civili malati è «una condanna a morte»
Intanto, mentre il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2329 e si contano 9714 feriti, l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha avvertito che l'evacuazione forzata di migliaia di malati dal nord di Gaza verso il sud del territorio potrebbe essere «l'equivalente di una condanna a morte».
«L'Oms condanna fermamente i ripetuti ordini israeliani di evacuare 22 ospedali che curano più di 2000 pazienti nel nord di Gaza», ha affermato in una nota.
Lo spostamento di 2000 pazienti nel sud di Gaza, «dove le strutture sanitarie sono già al massimo delle loro capacità e non sono in grado di assorbire un aumento considerevole del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte» – afferma.
Il ministro degli esteri iraniano incontra il leader di Hamas
L'agenzia iraniana Irna ha nel frattempo riferito che il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha incontrato a Doha il leader di Hamas Ismail Haniyeh.
I due hanno discusso degli sviluppi della guerra tra Hamas e Israele, e convenuto di «continuare la cooperazione per raggiungere tutti gli obiettivi della resistenza e del popolo palestinesi». È il primo incontro a questo livello dopo l'attacco dell'organizzazione terroristica in Israele il 7 ottobre.
Durante l'incontro, Amirabdollahian ha elogiato l'attacco di Hamas «senza precedenti» definendolo una «vittoria storica» che ha inflitto una battuta d'arresto all'occupazione israeliana del territorio palestinese.
«L'Iran continuerà a porre fine alle atrocità dei sionisti»
«Se i crimini di guerra del regime sionista continuano a Gaza, c'è la possibilità che accada qualsiasi tipo di evento nella regione e l'Iran continuerà i suoi sforzi per porre fine alle atrocità dei sionisti», ha sottolineato il ministro, citato dall'Irna.
Haniyeh da parte sua ha chiesto un maggiore sostegno da parte dei Paesi islamici al movimento palestinese, contro i «crimini di guerra di Israele».
Amirabdollahian ha compiuto una visita nella regione recandosi in Iraq, Libano, Siria e Qatar per tenere colloqui sugli sviluppi della guerra tra Israele e Hamas.