Guerra in Medio OrienteIsraele verso l'invasione di terra a Gaza, incursioni per localizzare gli ostaggi
SDA
14.10.2023 - 21:20
Ad un passo dall'operazione di terra a Gaza, Israele ha già messo i piedi nella Striscia con azioni di commando, appoggiate dal cielo con attacchi aerei su vasta scala, nel tentativo di localizzare gli oltre 150 ostaggi portati nell'enclave palestinese.
14.10.2023, 21:20
14.10.2023, 21:31
SDA
Quanto l'incursione dei commando sia servita a raccogliere prove sulla loro collocazione non si sa. La realtà sul campo è che l'ultimatum dato dall'esercito alla popolazione di Gaza nord di spostarsi verso sud ha accelerato tutto.
Il messaggio dei militari è stato chiaro, con la richiesta di «evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case per la loro sicurezza e lo spostamento nell'area a sud di Wadi Gaza», un corso d'acqua nei pressi della città. «Sarà permesso di tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio che lo consentirà».
La strategia appare chiara: impedire ad Hamas di farsi scudo della popolazione civile ed entrare come prima mossa dal nord dell'enclave palestinese. Hamas – che nei giorni scorsi ha respinto ogni trattativa sui corridoi umanitari – ha reagito all'annuncio dell'esercito definendolo «propaganda».
Poi è passata all'azione cominciando ad erigere posti di blocco e barriere per impedire agli abitanti di lasciare Gaza City. Nella parte nord della Striscia si è scatenato il caos, con migliaia di persone che si sono date alla fuga.
L'aviazione dello Stato ebraico aveva annunciato di aver lanciato attacchi «su larga scala su obiettivi di Hamas nell'enclave palestinese».
L'obiettivo è ancora quello di disarticolare la ruota di comando di Hamas e delle altre fazioni, colpire le rampe di lancio dei razzi verso Israele e uccidere i vertici delle organizzazione terroristiche.
I tiri su Israele, dopo una nottata abbastanza tranquilla, sono invece ripresi con forza nel primo pomeriggio, con decine di razzi diretti su Ashkelon e la zona sud e centrale del Paese, comprese Tel Aviv e l'aeroporto internazionale di Ben Gurion.
Il bilancio delle vittime cresce inesorabilmente
Il bilancio delle vittime, da entrambe le parti, continua inesorabilmente a crescere. In Israele si contano oltre 1.300 morti (257 i soldati) e 3.300 feriti. A Gaza, secondo il ministero della Sanità locale, si è arrivati ad almeno 1.800 vittime con 6.388 feriti.
Anche in Cisgiordania ci sono stati 11 morti negli scontri con l'esercito israeliano durante la Giornata di rabbia proclamata da Hamas per il primo venerdì dell'operazione 'Inondazione di Al Aqsa'.
Il fronte nord con il Libano – dove si teme il peggio – è stato un susseguirsi di razzi da parte di Hezbollah e risposte dell'artiglieria israeliana. Un cameraman libanese della Reuters è stato ucciso in un attacco israeliano e altri cinque reporter sono stati feriti.