Iran Raisi: «Nessuna misericordia per chi protesta»

SDA

27.12.2022 - 14:24

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha definito le proteste "sommosse" mentre rendeva omaggio davanti all'Università di Teheran ai resti di 200 soldati uccisi durante la guerra Iran-Iraq del 1980-1988.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha definito le proteste "sommosse" mentre rendeva omaggio davanti all'Università di Teheran ai resti di 200 soldati uccisi durante la guerra Iran-Iraq del 1980-1988.
Keystone

«Non mostreremo misericordia ai nemici»: lo ha dichiarato nel corso di una cerimonia il presidente iraniano Ebrahim Raisi, riferendosi alle proteste antigovernative nel paese. Lo riporta BBC Persia.

Raisi ha definito le marce di protesta in risposta alla morte di Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale come «sommosse». «Ipocriti, monarchici, correnti controrivoluzionarie e tutti coloro che hanno subito un danno dalla rivoluzione si sono uniti alle proteste», ha detto a una folla riunita fuori dall'Università di Teheran per un omaggio ai resti di 200 soldati uccisi durante la guerra Iran-Iraq del 1980-1988.

«Le braccia della nazione sono aperte a tutti coloro che sono stati ingannati. I giovani sono i nostri figli», ha detto, ma «non avremo pietà per gli elementi ostili».

I funzionari iraniani hanno accusato i «nemici» della Repubblica islamica, come gli Stati Uniti e altri paesi occidentali, di aver istigato le proteste. «Se pensate di raggiungere i vostri obiettivi diffondendo voci e dividendo la società, vi sbagliate», ha affermato Raisi.

Nel suo ultimo bollettino l'agenzia di stampa iraniana degli attivisti per i diritti umani (Hrana) ha stimato oggi che dal 17 settembre fino a ieri nelle proteste hanno perso la vita 507 manifestanti, di cui 69 minori. Il numero dei detenuti si attesta a 18'533.

Intanto, riferisce ancora scrive BBC Persia, il comandante in capo delle forze di polizia iraniane ha confermato la notizia dell'uccisione di Saha Etebari, una bambina di 12 anni colpita dal fuoco degli agenti del regime contro l'auto su cui viaggiava assieme ai suoi genitori nella provincia di Hormozgan. Egli ha aggiunto che è stato emesso un ordine speciale per indagare sulla vicenda.