Iran Cortei e proteste in diverse città e università del Paese

SDA

15.10.2022 - 16:04

Proteste a Teheran dello scorso 21 settembre, esplose dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda iraniana, deceduta tre giorni dopo il suo arresto da parte della polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico.
Proteste a Teheran dello scorso 21 settembre, esplose dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda iraniana, deceduta tre giorni dopo il suo arresto da parte della polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico.
Keystone

Nonostante i limiti e i divieti all'accesso a internet e le autorità che hanno bloccano l'accesso a Instagram e WhatsApp, gli iraniani hanno risposto agli appelli in linea degli attivisti e si sono radunati oggi, sabato, per le strade di alcune città del paese, simultaneamente con l'inizio della quinta settimana di proteste contro la morte di Mahsa Amini.

Tra le città «invase» dalle manifestazioni, oltre alla capitale Teheran anche Karaj, Rasht, Ardebil, Ahvaz e Mashhad. «Donne vita, libertà» è stato lo slogan più urlato dagli studenti universitari di vari atenei, da Teheran a Marivan, fino a Isfahan.

A testimoniarlo i video condivisi su Twitter. Commercianti hanno scioperato a Saghez, città natale di Mahsa Amini nella provincia del Kurdistan (nordovest), e a Mahabad (nord), secondo il media in linea 1500tasvir, che denuncia le violazioni dei diritti umani.

«Le studentesse del villaggio di Ney a Marivan (ovest) hanno appiccato incendi in strada e gridato slogan anti-governativi», ha scritto Hengaw, un gruppo per i diritti dei curdi iraniani con sede in Norvegia. I giovani hanno manifestato anche nelle università di Teheran, Isfahan (sud) e Kermanshah (nordovest), secondo le immagini condivise on line, e in particolare ad Ardebil, dove mercoledì una studentessa è morta in ospedale dopo essere stata picchiata dalle forze di sicurezza, mentre un altro studente versa in condizioni critiche.

Le proteste in Iran sono esplose dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda iraniana, deceduta tre giorni dopo il suo arresto da parte della polizia morale per non aver indossato correttamente il velo islamico.

«Tutti i rivoltosi verrebbero spazzati via»

Intanto, il regime teocratico in Iran promette vita breve ai rivoltosi scesi in piazza per protestare contro la morte di Amini. Hasan Hasanzadeh, comandante dell'unità Rasulallah di Teheran, una divisione del corpo delle Guardie rivoluzionarie islamica (Irgc), ha affermato con tono minaccioso che «se tali forze scendessero in piazza, tutti i rivoltosi verrebbero spazzati via». Secondo Hasanzadeh «anche 380 unità (della milizia paramilitare) Basij sono pronte a contrastare le proteste».