Un pomeriggio ordinario alla stazione di Mestre si è trasformato in un'operazione di polizia grazie all'intuizione di Giovanni Bortoletto, un tassista di 34 anni con 13 anni di esperienza.
Come riporta Vanity Fair, una giovane donna con accento straniero, che affermava di parlare solo tedesco, ha chiesto di essere portata in una precisa via di Ceggia, un piccolo comune in provincia di Venezia.
Giunti sul posto, però, il tassista si è accorta che la donna non conosceva la casa a cui corrispondeva l'indirizzo, il che l'ha insospettito.
L'anziana confusa
Dopo aver girato per qualche minuto per le stradine di Ceggia, la donna è voluta scendere. «Mi ha chiesto di fermarmi all'imbocco di una stradina e di attenderla, perché poi avrebbe subito dovuto ritornare a Mestre», racconta Bortoletto al Corriere del Veneto.
Mentre aspettava, il 34enne si è messo in contatto con suo fratello, anche lui un tassista, raccontandogli l'avvenuto. Poco dopo, ha notato un'anziana in stato di agitazione. Le ha chiesto se avesse bisogno di aiuto, e lei ha spiegato di dover consegnare un pacco a una certa signora Rossi.
In quel momento, la cliente del tassista è tornata: «Alzando la voce, mi ha intimato di allontanarmi», prosegue Bortoletto, che ha subito deciso di allertare le forze dell'ordine senza destare sospetto.
Beccata con la refurtiva
La donna è risalita sul taxi con uno zaino voluminoso e ha chiesto di tornare alla stazione di Mestre. Nel frattempo però, i carabinieri, avvisati dal fratello di Bortoletto, si sono recati a casa dell'anziana.
Cominciando a fiutare la possibilità di essere stata scoperta, la donna ha cominciato ad urlare, dicendo al tassista di voler scendere in un altro punto.
La sua corsa è terminata alla stazione degli autobus di Mestre, dove ha tentato di rifugiarsi in un hotel, ma è stata subito fermata dai carabinieri. Nello zaino sono stati trovati gioielli e denaro, per un valore totale di decine di migliaia di euro.
Messaggio minatorio
«Ho poi saputo che il figlio della signora aveva sporto denuncia e quindi quando hanno ricevuto la mia chiamata hanno capito che si trattava dello stesso colpo», spiega Bortoletto.
L'anziana era infatti stata raggirata da una classica truffa telefonica. Come spiega Vanity Fair, aveva ricevuto un messaggio che l'aveva convinta a consegnare i preziosi e il denaro: «Sua figlia ha causato un gravissimo incidente stradale e per colpa sua ora una donna incinta è in fin di vita. Se non vuole che trascorra il resto della sua vita in galera deve trovare il modo di pagare subito un'ingente cauzione».
Il piano aveva messo alle strette la signora, che ha però potuto recuperare i suoi averi grazie all'intervento di Bortoletto e delle forze dell'ordine.
Giova ricordare che anche nella Svizzera italiana le truffe telefoniche a danno delle persone anziane non sono una rarità.
Il/la redattore/trice ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'IA.