Elezioni In Brasile è aperta la corsa dei sindaci, Lula è messo alla prova

SDA

6.10.2024 - 22:34

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.
Keystone

Le elezioni amministrative in Brasile vedono sfide cruciali a San Paolo e Rio de Janeiro, con risultati incerti che potrebbero definire il futuro politico del paese. Mentre a San Paolo si prevede un ballottaggio tra candidati progressisti e conservatori, a Rio il sindaco di centro-sinistra sembra avviato verso una vittoria al primo turno.

Una partita dagli esiti ancora incerti quella del primo cittadino per la città di San Paolo, una delle città chiave della maxi tornata delle amministrative in Brasile e capitale del primo motore economico del Paese.

Sebbene il candidato progressista appoggiato dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva, Guilherme Boulos (Psol), sia avanti di alcuni punti nei sondaggi (con una forchetta tra il 29 e il 32,3% nelle ultime rilevazioni) resta molto al di sotto del 50% ed è perciò prevedibile che la disputa prosegua al ballottaggio, il 27 ottobre, con gli altri due aspiranti che rincorrono da vicino, il sindaco uscente appoggiato dall'ex presidente Jair Bolsonaro, Ricardo Nunes (Mdb) tra il 20 e il 26% e l'outsider di destra Pablo Marçal (Prtb), tra il 26 e il 30%.

Risultato chiaro a Rio de Janeiro

A Rio de Janeiro, secondo collegio elettorale più grande del Brasile con cinque milioni di elettori, invece tutto sembra favorire una soluzione al primo turno. Il sindaco di centro-sinistra Eduardo Paes, che aspira alla rielezione sostenuto da Lula, ha infatti raccolto un'intenzione di voto che oscilla tra il 53,3% e il 61%, mentre il fedelissimo di Bolsonaro, l'ex direttore dei servizi segreti e già al centro di uno scandalo di spionaggio illegale, Alexandre Ramagem (Pl), è tra il 24% e il 35,1%.

Una disputa quella delle amministrative - in cui si eleggono oltre 5500 sindaci - considerata come un esame per l'operato del governo progressista di Lula, giunto a metà del suo mandato, e un'anticipazione delle presidenziali del 2026, con l'opposizione ancora guidata da Bolsonaro, sebbene sia stato dichiarato ineleggibile fino al 2030.

I padrini politici

A riprova dell'importanza di questa tornata, c'è anche l'impegno dei padrini politici, che hanno accompagnato ai seggi i loro favoriti nelle due principali città. Bolsonaro a Rio si è recato alle urne con Ramagem, affermando di sperare in un secondo turno nonostante le proiezioni. A San Paolo, Nunes, ha votato a fianco del governatore Tarcísio de Freitas e del candidato a vicesindaco, il colonnello Mello Araújo. Lula ha votato a São Bernardo do Campo, nella cintura di San Paolo, con i candidati sindaci ai municipi di São Bernardo, Diadema, Mauá e Santo André, oltre che dalla moglie Janja e dai ministri Alexandre Padilha e Luiz Marinho.

Sostenuto da Lula a San Paolo, che sabato lo ha accompagnato in un evento sull'Avenida Paulista, Boulos (Psol) è invece andato alle urne insieme alle ministre dell'Ambiente, Marina Silva, e dei Popoli indigeni, Sonia Guajajara.

Lula: «Le elezioni danno alle persone la possibilità di esprimersi»

«Oggi è un giorno molto speciale per la democrazia brasiliana. Penso sempre che le elezioni siano il momento più straordinario, perché danno alle persone la possibilità di esprimersi», ha detto Lula, criticando il proliferare di fake news, e «l'emergere di candidati che non hanno altro impegno se non quello di provocare» e inventare bugie.

Un aperto riferimento a Marçal, che alla vigilia dell'apertura delle urne ha disseminato i social con notizie false sulla dipendenza dalla cocaina di Boulos. Un outsider di destra che nelle sue ultime dichiarazioni ora Bolsonaro sembra disposto a sostenere, pur di contrastare l'ascesa dei progressisti a San Paolo.

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