Guerra in Ucraina Il ponte dello zar che collega la Russia alla Crimea

SDA

17.7.2023 - 15:38

Funzionari russi controllano i danni dopo l'esplosione sul ponte di Kerch.
Funzionari russi controllano i danni dopo l'esplosione sul ponte di Kerch.
Keystone

Ha poco più di cinque anni il famoso ponte di Kerch, l'infrastruttura strategica che collega la Russia alla Crimea, di nuovo danneggiato oggi da un'esplosione dopo il primo clamoroso attacco di ottobre.

Gioiello della tecnologia russa, costato a Mosca 3,7 miliardi di dollari, il ponte, lungo quasi 19 chilometri, è composto da un doppio viadotto, sia stradale che ferroviario, ed è l'unica via di collegamento terrestre tra la penisola annessa nel 2014 e la regione russa di Krasnodar.

È il ponte più lungo sia della Russia sia dell'Europa e presenta soluzioni ingegneristiche all'avanguardia ideate per domare le potenti correnti dello stretto e il fondale melmoso.

L'apertura al pubblico in pompa magna avvenne il 15 maggio del 2018 in presenza dello stesso presidente russo Vladimir Putin che si mise alla guida di un camion attraversando il troncone dedicato al traffico veicolare.

Ponte cruciale per rifornimenti e armi russe

Terminato con sei mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia, il ponte era stato da sempre un sogno dei leader del Cremlino, già dall'epoca zarista, per collegare la penisola alla madre patria russa. La sua costruzione ha permesso a Mosca di avere il pieno controllo delle acque del mare di Azov e del transito in queste aree attraverso lo Stretto di Kerch.

Una linea logistica cruciale per Mosca soprattutto dal 24 febbraio 2022 in poi, per far transitare più facilmente armi, munizioni ma anche rifornimenti di carburante verso le aree calde del conflitto, in particolare nella regione di Kherson, riducendo i tempi rispetto ai traghetti che d'inverno si trovano ad affrontare condizioni proibitive per i venti e il mare impetuoso.

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