USA 2024 Harris: «Mi guadagnerò la nomination e batterò Trump». Social scatenati con #Mamala2024

SDA

22.7.2024 - 08:12

Kamala Harris
Kamala Harris
KEYSTONE

La vicepresidente di Joe Biden, che si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca, dà ora ufficialmente il via alla sua campagna elettorale. È anche sostenuta da un donatore miliardario, che finora ha appoggiato Biden. Intanto la Harris pensa già al suo possibile vice. E i social si stanno scatenando: da #Mamala2024 a #MadamPresident.

«Sono onorata dell'endorsement di Joe Biden, mi guadagnerò la nomination e batterò Trump». Lo ha detto Kamala Harris.

«Farò tutto ciò che è in mio potere per unire il partito democratico e unire la nostra nazione per sconfiggere Donald Trump e la sua agenda estremista», si legge nella nota di Harris, che si dice «onorata di essere stata la vice presidente di Joe Biden» ed elogia «il suo gesto generoso e patriottico».

«Abbiamo 107 giorni da qui alle elezioni, uniamoci e vinciamo!», esorta la vice presidente.

Un donatore miliardario di Biden appoggia Harris

Il miliardario cofondatore di LinkedIn Reid Hoffman, che è stato uno dei maggiori donatori alla campagna per la rielezione di Biden, ha fatto sapere che sostiene Kamala Harris per la corsa alla Casa Bianca, indicandola come la «persona giusta al momento giusto» per candidarsi.

Secondo quanto riferisce Sky News, Hoffman, che era rimasto un convinto sostenitore del presidente nelle settimane successive al suo dibattito contro Donald Trump, ha definito la decisione di Biden di dimettersi come «uno degli atti più altruisti che abbiamo visto da parte di un politico nella storia americana moderna».

Ha poi espresso il suo sostegno a Kamala Harris in quanto candidata nella posizione migliore per impedire a Trump di raggiungere la Casa Bianca. «Kamala Harris è la persona giusta al momento giusto», ha detto, suggerendo che Donald Trump e il suo vice presidenziale JD Vance «gettano nel caos al popolo americano».

Boom di donazione per i democratici, raccolti 46,7 milioni

Intanto c'è stato davvero un boom di donazioni per i democratici: da quando la Harris ha lanciato la sua campagna sono stati raccolti fra i piccoli donatori 46,7 milioni di dollari.

In uno dei suoi primi messaggi di raccolta fondi, la vicepresidente ha dichiarato: «Sono onorata di avere l'appoggio del presidente e la mia intenzione è guadagnarmi e vincere questa nomination. Questi non sono tempi normali e queste non saranno elezioni normali. Ma questa è la nostra America. E io ho bisogno di voi in questa battaglia».

Harris valuta il suo vice, ecco i sei papabili

Ecco la rosa dei papabili per la vicepresidenza di Kamala Harris, che include almeno sei nomi.

- ROY COOPER: Il governatore della North Carolina è un moderato che è stato in grado di destreggiarsi nel complicato sistema politico dello stato, e imporsi. Cooper ha ottenuto molte vittorie bipartisan, lavorando con i repubblicani anche per espandere il Medicaid, l'assistenza sanitaria per gli indigenti.

- JOSH SHAPIRO: Il governatore della Pennsylvania ha vinto nel 2022, e da tempo è considerato che possa diventare il primo presidente ebreo d'America. Con i suoi 51 anni è relativamente giovane e potrebbe servire per mettere l'accento sull'età avanzata di Donald Trump. Non ha mai coperto ruoli di alto profilo nel governo, ma con il fatto che Trump ha scelto J.D. Vance questo è un dettaglio che potrebbe destare poco interesse.

- GRETCHEN WHITMER: Al suo secondo mandato da governatrice del Michigan, Whitmer è molto popolare nel Midwest e non ha mai nascosto le sue ambizioni politiche. Al New York Times ha confessato che nel 2028 le piacerebbe vedere alla Casa Bianca un presidente della generazione X, senza comunque suggerire esplicitamente che potrebbe essere lei. Durante la pandemia è salita alle cronache come una delle nemiche di Donald Trump per le sue rigide misure anti Covid, che l'hanno resa oggetto di un tentato rapimento da parte gruppo armato di estrema destra che voleva processarla per la sua stretta anti virus.

- MARK KELLY: Il senatore dell'Arizona ex astronauta è il marito dell'ex deputata Gabby Gifford, promotrice dei controlli sulle armi dopo essere a malapena sopravvissuta a una sparatoria nel 2011, nella quale sono state uccise sei persone. Moderato, ha talvolta votato contro Biden soprattutto sull'immigrazione.

- ANDY BESHEAR: Il governatore del Kentucky ha vinto due mandati in uno degli stati più repubblicani d'America, con una campagna basata sulla difesa dei diritti all'aborto. A differenza degli alti papabili arriva però da uno stato irrilevante nella strategia elettorale dei democratici.

- PETE BUTTIGIEG: Volto dell'amministrazione Biden per i trasporti, il segretario è considerato uno dei più abili comunicatori del governo. Le sue ambizioni politiche sono note vista la sua candidatura alla Casa Bianca nel 2020.

Social scatenati per Harris, da #Mamala2024 a #MadamPresident

#Mamala2024 e #Madam President sono solo due degli hashtag che spopolano in rete dopo che Joe Biden si è ritirato dalla corsa dando il suo endorsement a Kamala Harris, conosciuta anche come Mamala, come la chiamano i figli del marito, una crasi tra «mom» (mamma) e il suo primo nome «Kamala».

«Abbiamo bisogno che tu sia la Mamala del nostro Paese», ha scritto un utente su X. La testata sportiva Deadspin ha ritratto Harris come se fosse Edwin Diaz della squadra di baseball dei Mets che scende in campo per salvare la partita.

Ma i meme più divertenti sono sul suo possibile numero due, con una scelta che pare obbligata (uomo bianco del Midwest) per bilanciare il ticket e difendere il ‹Blue Wall›: il programma satirico Daily Show la ritrae mentre telefona e chiede «Hello, parlo con l'emporio commerciale dei tizi bianchi del Midwest?» Un altro comico pubblica il menu di Kamala per il suo potenziale VP: una lista di soli vini bianchi.

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