Medio OrienteGuterres chiede il rilascio immediato degli ostaggi a Gaza
SDA
24.3.2024 - 13:58
Il rilascio immediato degli ostaggi israeliani a Gaza è stato chiesto dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in una conferenza stampa svolta al Cairo dopo un incontro con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, presenti il ministro degli Esteri Sameh Shoukry e il capo dell'Unrwa, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini.
24.03.2024, 13:58
24.03.2024, 15:02
SDA
«Nulla giustifica la punizione collettiva dei palestinesi nella Striscia di Gaza», ha aggiunto tornando a sollecitare «un cessate il fuoco immediato». Ha quindi invitato i paesi membri a non far mancare i finanziamenti all'Unrwa, che «svolge un ruolo vitale».
Guterres ha poi concordato con i vertici egiziani sulla necessità di respingere lo spostamento forzato dei palestinesi e di evitare qualunque azione che possa esacerbare e ampliare il conflitto, come un attacco massiccio sulla Rafah palestinese. Ha infine ammesso che «abbiamo divisioni in Consiglio di Sicurezza che impediscono diverse decisioni».
Il presidente egiziano ha messo l'accento sugli aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza, ancora insufficienti nonostante gli sforzi internazionali via terra e via aerea, Al Sisi ha sottolineato l'importanza che «il Consiglio di Sicurezza si assuma le proprie responsabilità al riguardo e ha sottolineato il pericolo della sospensione dei finanziamenti da parte di alcuni paesi all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), che è considerata una punizione collettiva di palestinesi innocenti».
Guterres ha infine elogiato l'Egitto per il suo ruolo di «pilastro di stabilità», elogiando i suoi sforzi per «portare avanti un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, così come il suo impegno a mantenere aperto ininterrottamente il valico di frontiera di Rafah negli ultimi mesi dall'inizio della guerra».
Infine, Al Sisi e Guterres hanno sottolineato «l'inevitabilità della soluzione a due Stati come unica via per raggiungere giustizia, sicurezza e stabilità nella regione, e la necessità di creare condizioni favorevoli alla sua attuazione».