Conflitti La Cina: «La Nato smetta di dare ad altri le colpe sull'Ucraina»

SDA

18.6.2024 - 11:36

Pechino ha risposto seccamente a Jens Stoltenberg.
Pechino ha risposto seccamente a Jens Stoltenberg.
Keystone

La Cina ha sollecitato la Nato a «smettere di scaricare la colpa» ad altri sulla guerra in Ucraina.

Questo dopo che il segretario generale dell'alleanza militare Jens Stoltenberg ha accusato Pechino di peggiorare il conflitto aiutando a ricostruire l'industria della difesa russa.

«Consigliamo alla Nato di smettere di scaricare le colpe e di seminare discordia, di non gettare benzina sul fuoco e istigare lo scontro, ma piuttosto di fare qualcosa di pratico per la soluzione politica della crisi», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel briefing quotidiano.

La Nato, ha rincarato Lin, «dovrebbe impegnarsi in un'autoriflessione piuttosto che in calunnie e attacchi arbitrari contro la Cina».

Stoltenberg, in visita a Washington, ha detto in un'intervista che la Cina dovrebbe affrontare le conseguenze di quella che i funzionari statunitensi hanno definito un'importante spinta alle esportazioni per ricostruire l'industria della difesa russa.

Pechino, in altri termini, si presenta come parte neutrale nella guerra all'Ucraina scatenata dalla Russia, assicurando di non inviare assistenza letale ad alcuna delle due parti, a differenza degli Stati Uniti e di altre nazioni occidentali, ma di fatto – ha osservato il segretario generale della Nato – estendendo la durata del conflitto fornendo i beni a doppio uso che alimentando l'industria bellica di Mosca.

Il partenariato strategico tra Cina e Russia non ha fatto altro che rafforzarsi dopo l'invasione dell'Ucraina, ma Pechino ha respinto le accuse occidentali secondo cui starebbe aiutando lo sforzo bellico di Mosca.

Venerdì i ministri degli Esteri del G7 hanno espresso «forte preoccupazione» per i trasferimenti di materiali a duplice uso e componenti di armi dalle imprese cinesi alla Russia, utilizzati da Mosca per la sua espansione militare.

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