Guerra in Ucraina Biden ignora l'alt di Putin e invia le nuove armi a Kiev

SDA

15.4.2022 - 19:54

Il conflitto in Ucraina prosegue
Il conflitto in Ucraina prosegue
Keystone

La fornitura di armi sofisticate americane all'Ucraina rischia di portare le tensioni tra Mosca e Washington ai livelli di sicurezza.

Le nuove consegne annunciate dal presidente statunitense Joe Biden potrebbero avere «conseguenze imprevedibili» per la sicurezza globale, aveva avvertito la Russia.

Incurante del monito, il Pentagono ha fatto sapere che «entro 24 ore» il primo carico arriverà «nella regione», senza ovviamente specificare dove.

Il tutto mentre il segretario di Stato Antony Blinken prevede che il conflitto potrebbe durare per l'intero 2022, moltiplicando i fattori di rischio di uno scontro tra superpotenze.

Mosca espelle i rappresentanti UE 

Nubi sempre più minacciose si addensano anche sui rapporti tra l'Unione europea e Mosca, che ha deciso di espellere 18 membri dello staff della rappresentanza della Ue in risposta all'analoga «azione ostile» presa da Bruxelles nei confronti di 19 funzionari russi dell'ambasciata presso la Ue.

L'Unione ha reagito parlando di «decisione infondata» destinata ad aggravare «l'isolamento internazionale» di Mosca e ha ribadito il suo appello alla Russia di «mettere fine all'aggressione contro l'Ucraina».

L'avvertimento del Cremlino

L'avvertimento di Vladimir Putin sull'invio di nuove armi americane è stato inviato agli Stati Uniti con tutti i crismi dell'ufficialità, attraverso l'ambasciata a Washington.

Nella nota, del cui contenuto ha dato notizia il Washington Post, si fa riferimento in particolare alla possibile fornitura alle forze ucraine di lanciarazzi multipli, anche se non vi è notizia che gli Usa e i loro alleati della Nato abbiano in programma di inviare questo tipo di arma.

Oltre agli americani, afferma il Comitato investigativo russo, sono 24 i Paesi che armano Kiev, compresi 21 membri dell'Alleanza.

«Facciamo appello agli Stati Uniti e ai loro alleati perché mettano fine all'irresponsabile militarizzazione dell'Ucraina, che comporta conseguenze imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale», si afferma nella nota, che accusa l'Occidente di non prendere in considerazione il pericolo che armi sofisticate finiscano nelle mani di quelle che Mosca definisce «forze radicali nazionaliste» in Ucraina.

Forniture per 800 milioni di dollari

Ma Washington ha deciso di tirare dritto con le nuove forniture per un valore complessivo di 800 milioni di dollari.

«Avevamo avvertito la Russia che se avessero invaso l'Ucraina la risposta sarebbe stata senza precedenti. Come dice Biden, le grandi nazioni non bluffano», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato.

Il Pentagono non ha reso noto quali armi verranno consegnate per prime, ma in precedenza aveva fatto sapere che le esigenze più urgenti per Kiev riguardavano sistemi radar e obici da 155 millimetri, indispensabili per cercare di controbilanciare la superiorità dell'artiglieria russa prima dell'offensiva terrestre nell'est dell'Ucraina, che è ormai attesa come la madre di tutte le battaglie in questo conflitto.

Ma la lista resa nota nei giorni scorsi elencava anche elicotteri Mi-17, mezzi blindati, centinaia di sistemi anti-carro Javelin e 300 droni suicidi Switchblade. Soldati americani dovranno anche addestrare le forze ucraine nell'uso di alcuni dei sistemi più sofisticati, in particolare alcuni tipi di radar.

Biden non andrà a Kiev

Nonostante il totale sostegno all'Ucraina, Biden ha rinunciato, su suggerimento dei suoi collaboratori, alla missione che avrebbe voluto compiere a Kiev. Un viaggio ritenuto troppo «a rischio», ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.

Secondo indiscrezioni, nella capitale ucraina potrebbero recarsi il capo del Pentagono Lloyd Austin o il segretario di Stato Antony Blinken, che ha condiviso con gli alleati europei la sua profezia sulla probabile durata della guerra nei prossimi mesi.

Svezia e Finlandia gettano benzina sul fuoco

E a gettare benzina sul fuoco contribuisce la messa in guardia della portavoce del ministero degli Esteri russo alla Svezia e alla Finlandia.

Se i due Paesi entreranno nella Nato, afferma Maria Zakharova, non vi troveranno «maggiore sicurezza», ma al contrario «si troveranno automaticamente sulla prima linea dell'Alleanza».

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