USA 2024Battute razziste e misogine, bufera sullo show di Trump al Madison Square Garden
SDA
28.10.2024 - 20:32
Dall'anti-Cristo alla prostituta passando per il diavolo in persona, al comizio nell'iconico Madison Square Garden gli oratori trumpiani non si sono risparmiati e hanno raggiunto picchi di misoginia e razzismo sinora inediti in questa campagna elettorale, con un comico che è arrivato a definire Puerto Rico «isola spazzatura».
28.10.2024, 20:32
28.10.2024, 20:33
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Nonostante la campagna di The Donald abbia preso subito le distanze da questa battutaccia - d'altronde se pure l'isola non vota, sono circa un milione i portoricani che vivono nei sette Stati in bilico - l'evento nella sua New York rischia di avere strascichi nelle prossime settimane e offre alla democratica l'occasione per puntare il dito contro la retorica sempre più aggressiva del tycoon e il suo entourage.
Le sparate
«C'è un luogo nell'Oceano che è praticamente un'isola spazzatura, si chiama Porto Rico», ha esordito il comico di destra Tony Hinchcliffe di fronte ad un pubblico abbastanza variegato che, a dire la verità, non ha reagito in modo molto caloroso.
«Non sono abituato a parlare dopo l'inno americano, questa è una platea nuova per me», ha detto quasi giustificandosi per poi rincarare la dose sugli ispanici - che Trump sta corteggiando da mesi - accusati «di fare bambini appena entrano negli Stati Uniti».
Quindi è stata la volta delle offese contro la vicepresidente. «È il diavolo, l'anti-Cristo», ha affermato l'amico d'infanzia del tycoon David Rem. L'imprenditore Grant Cardone le ha, invece, dato della prostituta dichiarando che «i suoi magnaccia distruggeranno il nostro Paese».
D'altra parte il livello generale dei comizi del repubblicano non è molto più alto se si considera, come sottolinea il Washington Post, che a questi eventi in tutti gli Stati Uniti stanno andando a ruba le magliette con su scritto «Kamala is a hoe», un termine volgare per dire, appunto, prostituta.
Le reazioni dei democratici
L'ex anchor man di Fox News Tucker Carlson è tornato sugli insulti razzisti contro Harris, figlia di un giamaicano e di un'indiana: «È impressionante come la prima procuratrice samoana, malese e con un basso quoziente intellettivo sia candidata alla presidenza», ha detto.
Chiama alla «battaglia» anche Elon Musk, che ha avuto l'onore di presentare sul palco la rediviva ex first lady Melania, e che continua a rischiare grosso con la sua lotteria milionaria. Il procuratore distrettuale di Filadelfia, infatti, il democratico Larry Krasner, ha intentato una causa e ha chiesto a un giudice statale di bloccarla definendola «illegale».
Le reazioni dei democratici alla mini-convention del Madison Squre Garden non si sono fatte attendere. Joe Biden, dopo aver votato in Delaware, l'ha definita «semplicemente imbarazzante».
Harris è subito intervenuta a difesa di Porto Rico, accusando Trump di «alimentare l'odio e dividere l'America. La gente è stanca e vuole voltare pagina».
Il ruolo delle star ispaniche
La vicepresidente ha già incassato il sostegno delle star portoricane Ricky Martin e Bad Bunny, che ha oltre 45 milioni di follower su Instagram ed è stato l'artista più ascoltato su Spotify nel 2020, 2021 e 2022, superato solo da Taylor Swift nel 2023.
L'endorsement dell'artista di Vega Baja potrebbe essere una spinta molto forte per la campagna di Harris visto che nella sola Pennsylvania, il più importante degli Stati in bilico, la maggioranza dei 580 mila elettori latinos sono di origine portoricana.
Anche altre star ispaniche avevano già espresso sostegno per Harris, tra cui Jennifer Lopez e l'ex marito Marc Anthony. Ha fatto sentire la sua voce anche la deputata di origine portoricana Alexandria Ocasio-Cortez definendo l'evento a New York «il comizio dell'odio». «Questi raduni sono dei mini 6 gennaio. I repubblicani stanno usando la retorica per vincere le elezioni con la forza», ha attaccato Aoc.
Proprio l'incubo dell'insurrezione sarà evocato nelle prossime ore da Harris nel suo discorso più importante, ad una settimana dal voto, in un luogo simbolo: l'Ellipse, il prato davanti alla Casa Bianca dove il tycoon radunò i suoi sostenitori nel gennaio del 2021 prima dell'assalto a Capitol Hill.