WikiLeaks Assange: giudice britannico nega l'estradizione negli Stati Uniti

SDA

4.1.2021 - 14:05

Se consegnato agli Stati Uniti Assange rischia fino 175 anni di carcere.
Keystone/EPA AAP/BIANCA DE MARCHI

La giustizia britannica ha respinto la contestata istanza di estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, dove il fondatore australiano di WikiLeaks è accusato di spionaggio e pirateria per aver contribuito a svelare file riservati statunitensi relativi, fra altro, a crimini di guerra in Iraq e Afghanistan. 

A emettere il verdetto, a sorpresa rispetto alle attese, è stata la giudice Vanessa Baraister.

Assange, che Oltreoceano rischia una condanna a 175 anni, sarebbe a rischio di suicidio, ha decretato la giudice. Washington potrà fare appello.

Baraister si è detta persuasa della «buona fede» degli inquirenti americani e ha respinto le contestazioni della difesa contro i timori di un processo iniquo Oltreoceano. Ma ha negato comunque l'estradizione, definendo insufficienti le garanzie date dalle autorità di Washington a tutela dal pericolo di un eventuale tentativo di suicidio del fondatore di WikiLeaks.

«Stabilisco che l'estradizione sarebbe troppo oppressiva per ragioni di salute mentale e ordino il suo rilascio», ha concluso la giudice. Per ora Assange resta in custodia in attesa dell'indicazione – in giornata – di una cauzione sulla base della quale potrà essere scarcerato nelle prossime ore, in modo da aspettare l'esito dei possibili ricorsi da libero cittadino.

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