Aggressione sessuale Dopo la condanna nel caso Carroll, Trump farà più fatica a rialzarsi 

SDA

10.5.2023 - 20:26

Donald Trump e i suoi avvocati annunciano battaglia contro il verdetto del processo civile che lo ha condannato per aggressione sessuale e diffamazione nei confronti della scrittrice Jean Carroll. Ma, se dopo la storica incriminazione per il caso Stormy Daniels il tycoon era uscito più galvanizzato che mai, questa volta sarà più dura convincere i suoi sostenitori e il partito repubblicano che è ancora lui il candidato più forte. 

Donald Trump in un'immagine tratta dal video della sua deposizione per il processo registrata nell'ottobre del 2022. 
Donald Trump in un'immagine tratta dal video della sua deposizione per il processo registrata nell'ottobre del 2022. 
KEYSTONE/Kaplan Hecker & Fink via AP

10.5.2023 - 20:26

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Donald Trump e i suoi avvocati annunciano battaglia contro il verdetto del processo civile che lo ha condannato per aggressione sessuale e diffamazione nei confronti della scrittrice Jean Carroll.
  • La sentenza potrebbe pesare sulla corsa alla Casa Bianca del tycoon.
  • Procedono anche le indagini sulle carte top secret portate a Mar-a-Lago e quella sulle accuse di interferenze nei risultati elettorali in Georgia. Ci saranno delle svolte a breve. 

Soprattutto con l'avvicinarsi delle altre scadenze giudiziarie per l'ex presidente, dall'indagine sulle carte top secret portate a Mar-a-Lago (Florida) alle accuse di interferenze nei risultati elettorali in Georgia.

L'ex editorialista della rivista di moda francese Elle inizia la sua nuova vita e dedica la vittoria a «tutte le donne che hanno sofferto perché non sono state credute».

Avrebbe voluto guardare Trump negli occhi durante la lettura delle sentenza ma il tycoon non si è mai presentato in aula. «Aveva paura», sostiene Carroll. Almeno si è tolta la soddisfazione di parlare con l'avvocato Joe Tacopina che è andato a stringerle la mano. «Gli ho sussurrato all'orecchio: 'Lo ha fatto e tu lo sai'», ha rivelato riferendosi alla violenza del tycoon.

Il legale sul verdetto: «Lascia perplessi»

Il legale è già al lavoro sul secondo atto e ha attaccato la giuria sul fatto che assolvere il tycoon dall'accusa di stupro ritenendolo però responsabile di aggressione sessuale «è una decisione strana e lascia perplessi».

Non è chiaro tuttavia quale potrà essere la strategia difensiva in questo caso a parte continuare a negare di conoscere la scrittrice, il ritornello di Trump che ormai appare stantio.

Se anche il tycoon e i suoi riusciranno a spuntare una vittoria legale o uno sconto sui 5 milioni di dollari (4,4 milioni di franchI) da pagare, un contraccolpo politico sembra inevitabile.

Perché è vero che i comportamenti sessisti, inappropriati e molesti di Trump nei confronti delle donne sono ben noti – nelle ultime ore la sua ex direttrice della comunicazione, Alyssa Farah Griffin e l'ex portavoce Stephanie Grisham, li hanno definiti ordinaria e inevitabile amministrazione alla Casa Bianca – ma quando è una giuria popolare a certificarli ha tutto un altro peso.

A breve la candidatura di DeSantis

Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l'annuncio del governatore della Florida Ron DeSantis sulla candidatura alle presidenziali del 2024, una parte del Grand old party ha già preso le distanze dall'ex presidente.

«Spero che la giuria del popolo americano raggiunga la stessa conclusione su Donald Trump. Semplicemente, non è adatto alla presidenza degli Stati Uniti e ad essere la persona a cui affidiamo i nostri figli e il mondo come leader del mondo libero», ha tuonato il senatore Mitt Romney. Il tycoon «è un rischio che l'America non può più correre», gli ha fatto eco Liz Cheney, ex membro della Camera dei rappresentanti.

Presto altri eventi giudiziari importanti

Le prossime settimane saranno cruciali. Sul fronte documenti classificati, il procuratore speciale ha iniziato a scavare sulla gestione dei filmati di sorveglianza della residenza da parte dell'ex presidente.

Jack Smith vuole capire se Trump o i suoi addetti alla sicurezza, Matthew Calamari Sr e il figlio Matthew Calamari Jr, abbiano manipolato o nascosto video che mostrano dipendenti del resort in Florida spostare le carte top secret.

Quanto alla Georgia, la sentenza sarebbe sempre più vicina, dopo che la metà dei «falsi grandi elettori» dell'ex presidente hanno patteggiato per ottenere l'immunità nelle indagini della procuratrice di Fulton County in cambio di preziose informazioni agli inquirenti.

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