È successo in Italia Rompe le acque il 21 agosto, ma partorisce solo il 1° ottobre: ecco la storia di Azzurra e suo figlio

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22.11.2024 - 19:17

Immagine d'illustrazione
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©Ti-Press/Samuel Golay

Una madre ha affrontato un percorso difficile dopo la rottura prematura delle membrane, a 24 settimane, ma grazie al supporto medico ha dato alla luce il suo bambino in sicurezza.

Redazione blue News

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  • Azzurra Schepi, dopo aver subito una rottura prematura delle acque, a 24 settimane, è stata ricoverata in ospedale a Messina, dove è riuscita a portare avanti la gravidanza fino a 30 settimane.
  • La 24enne italiana racconta: «Il 21 agosto mi sono accorta di aver rotto le acque e sono corsa in ospedale. Ne sono uscita solo il 5 ottobre per tornare a casa con mio figlio».
  • La giovane ha parlato di un periodo emotivamente davvero difficile, «anche perché ho un'altra figlia di due anni che non ha potuto contare sulla mia presenza».
  • Azzurra ricorda però un momento speciale: «L'anestesista mi ha chiesto quale fosse il mio gruppo musicale preferito. Quando ho risposto i Coldplay, hanno tutti intonato Sky Full of Stars mentre mio figlio nasceva».

È una storia di sfide e resilienza quella di una giovane madre italiana che ha vissuto un'esperienza complessa, ma che ha avuto fortunatamente un esito positivo.

Dopo aver subito una rottura prematura delle acque, a 24 settimane, Azzurra Schepi è stata ricoverata in ospedale a Messina, dove - grazie a cure attente - è riuscita a portare avanti la gravidanza fino a 30 settimane, garantendo al neonato un'età gestazionale più sicura.

La 24enne, come riporta l'ANSA, ha raccontato: «Il 21 agosto mi sono accorta di aver rotto le acque e sono corsa in ospedale. Dopo i controlli, è iniziato il mio ricovero, monitorata costantemente dal personale. Sono uscita di casa quel giorno e vi sono rientrata il 5 ottobre».

La giovane ha parlato di un periodo emotivamente davvero difficile, «anche perché ho un'altra figlia di due anni che non ha potuto contare sulla mia presenza».

«I medici hanno cantato Sky Full of Stars dei Coldplay mentre mio figlio nasceva»

Dal canto loro, i medici hanno spiegato che «durante il ricovero le sono stati somministrati antibiotici e trattamenti specifici per ritardare un parto che, a quell'epoca gestazionale, sarebbe stato considerato un aborto. Ogni giorno guadagnato è stato un successo».

Gli esperti hanno poi deciso di intervenire a 30 settimane e due giorni, «quando la paziente ha iniziato a manifestare febbre, per evitare rischi eccessivi». Il neonato è poi stato ricoverato in terapia intensiva neonatale per un monitoraggio avanzato.

Uno dei medici ha infatti spiegato che «i bambini nati prima della 37esima settimana sono considerati prematuri e richiedono un'assistenza specifica per affrontare l'immaturità di organi come polmoni, cervello, intestino e cuore».

Durante il difficile periodo in ospedale, Azzurra ricorda però un momento speciale: «L'anestesista mi ha chiesto quale fosse il mio gruppo musicale preferito. Quando ho risposto i Coldplay, hanno tutti intonato Sky Full of Stars mentre mio figlio nasceva. È stata un'esperienza emozionante e queste attenzioni mi hanno aiutato a ridurre la tensione».

Questo articolo è stato creato con l'aiuto dell'intelligenza artificiale (AI). Tutti i contenuti adottati dall'IA sono verificati dal team editoriale.