RaiffeisenCaso Vincenz, processo in appello tra più di un anno
pl, ats
10.5.2023 - 16:12
Il processo in appello che riguarda l'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz si terrà non prima del luglio 2024. Il motivo è la «dimensione straordinaria del procedimento penale», ha reso noto oggi il Tribunale cantonale di Zurigo.
Keystone-SDA, pl, ats
10.05.2023, 16:12
10.05.2023, 16:33
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Dopo aver esaminato gli «atti molto voluminosi» della prima istanza, ossia il Tribunale distrettuale di Zurigo, risulta «impossibile anticipare la data del processo», scrive in una nota il Tribunale cantonale, precisando che la sola motivazione scritta della sentenza, trasmessa alle parti nove mesi dopo la fine del processo, è lunga 1200 pagine.
Il 13 aprile 2022, il Tribunale distrettuale aveva condannato Pierin Vincenz a tre anni e 9 mesi di detenzione da scontare. Beat Stocker, ex socio in affari di Vincenz ed ex direttore della società di carte di credito Aduno (ora Viseca) è stato a sua volta condannato a quattro anni di detenzione, pure da scontare.
L'ex Ceo di Raiffeisen è stato riconosciuto colpevole di ripetuta appropriazione indebita, ripetuta amministrazione infedele, falsità in documenti, truffa, tentata truffa e corruzione passiva. La sentenza di primo grado, contro la quale sia Vincenz che la stessa Raiffeisen hanno presentato ricorso, obbliga inoltre i due imputati principali a restituire 2,6 milioni di franchi (1,3 milioni ciascuno) a una società da loro danneggiata.
Mezzo milione in viaggi e locali a luci rosse
I due ex soci in affari sono stati accusati di aver realizzato profitti illegali milionari (9 milioni per Vincenz e 16 milioni per Stocker) attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società poi rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno. Pierin Vincenz era inoltre accusato di aver accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.
Il processo aveva visto alla sbarra anche cinque coimputati accusati di aver aiutato Vincenz e Stocker nelle loro transazioni illegali: tre di loro sono stati condannati a pene pecuniarie sospese, uno è stato assolto e un caso è stato archiviato a causa delle cattive condizioni di salute dell'imputato, che è nel frattempo deceduto.