Mostre Le «Luci del Nord» illuminano la Fondazione Beyeler

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24.1.2025 - 15:48

Il dipinto "Aurora boreale. Schizzo della Norvegia settentrionale", di Anna Boberg (1864-1935), è esposto alla Fondazione Beyeler nell'ambito della mostra tematica "Luci del Nord", che riunisce una settantina di opere di tredici pittori scandinavi e canadesi tra il 1880 e il 1930.
Il dipinto "Aurora boreale. Schizzo della Norvegia settentrionale", di Anna Boberg (1864-1935), è esposto alla Fondazione Beyeler nell'ambito della mostra tematica "Luci del Nord", che riunisce una settantina di opere di tredici pittori scandinavi e canadesi tra il 1880 e il 1930.
Keystone

La Fondazione Beyeler di Riehen (BS) dedica una mostra tematica alle «Luci del Nord» presentando una settantina di opere realizzate da tredici artisti provenienti dalla Scandinavia e dal Canada tra il 1880 e il 1930.

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Tutti questi pittori hanno tratto ispirazione dalla natura del Nord, in particolare dalla foresta boreale. La mostra è un invito a scoprire i pittori nordici, la maggior parte dei quali è poco conosciuta alle nostre latitudini», ha dichiarato oggi Sam Keller, direttore della Fondazione Beyeler.

Tra gli artisti esposti, il norvegese Edvard Munch (1863-1944), la finlandese Akseli Gallen-Kallela (1865-1931) e la svedese Hilma af Klint (1862-1944) sono famosi in tutto il mondo. Gli altri dieci sono considerati eroi nazionali nei loro Paesi d'origine, ma meritano un maggiore riconoscimento internazionale, afferma Keller.

Foresta, acqua, neve e luce

Foresta, acqua, neve e luce sono i motivi ricorrenti delle opere esposte. Per gli artisti si tratta di «vere e proprie forze motrici» che esercitano «una grande influenza sul loro lavoro» e «ci invitano a riflettere sul rapporto tra l'uomo e la natura».

Nei paesaggi raffigurati l'uomo ha un ruolo marginale, ma è quasi sempre presente indirettamente, ad esempio attraverso il fumo di una locomotiva in un dipinto di Munch o le impronte nella neve su una tela di Gustaf Jaestad. L'assenza di presenza umana si spiega forse con il desiderio degli artisti di evocare il cliché nostalgico e romantico dell'utopia di una natura selvaggia, spiega la Fondazione.

«Questi artisti dipingevano all'aria aperta. È una sfida fisica perché in queste regioni settentrionali fa molto freddo in inverno e bisogna affrontare le zanzare in estate», ha spiegato Janne Sirén, direttore del Buffalo AKG Art Museum. È la prima volta che i tredici artisti vengono esposti insieme in Europa.

«Boreal Dreams»

Su commissione della Fondazione Beyeler, l'artista danese Jakob Kudsk Steensen, nato nel 1987, ha creato un'installazione digitale intitolata «Boreal Dreams» basata su dati scientifici. Installata nel parco del museo, invita i visitatori a riflettere sull'impatto della crisi climatica sull'ecosistema della zona boreale.

La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Beyeler e dal Buffalo AKG Art Museum di Buffalo, New York (USA). Si protrarrà fino al 25 maggio. L'esposizione sarà poi visibile a Buffalo dal 1° agosto al 12 gennaio 2026.