Come nel Far West? La follia delle armi negli Stati Uniti, sbagli casa e rischi di farti ammazzare

SDA

18.4.2023

Stati Uniti: un Paese che ha più armi che abitanti, 400 milioni contro 330 milioni (immagine illustrativa/foto d'archivio).
Stati Uniti: un Paese che ha più armi che abitanti, 400 milioni contro 330 milioni (immagine illustrativa/foto d'archivio).
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Essere ammazzati per aver imboccato il vialetto di casa sbagliato. Succede anche questo nell'America delle armi dove ormai quasi ogni giorno accade una tragedia causata da leggi folli e una cultura che risale ai tempi del Far West.

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Questa è la mentalità che ha ucciso una ragazza di 20 anni in una zona rurale dello Stato di New York, a sole 24 ore dal ferimento di un 16enne per lo stesso motivo con l'aggravante dell'odio razziale.

La giovane, Kaylin Gillis, era in macchina con altre tre persone in una zona della città di Hebron poco illuminata, come spesso nei sobborghi americani. Entrata per sbaglio nel vialetto del 65enne Kevin Monahan, si è subito accorta dell'errore e stava facendo marcia indietro quando l'uomo è uscito sul portico, ha sparato due colpi di pistola e l'ha uccisa.

«Non aveva nessuno motivo di sentirsi minacciato», ha chiarito la polizia che ha arrestato Monahan con l'accusa di omicidio premeditato.

Ragazzo indifeso sbaglia casa, accolto con due colpi di pistola

È stato invece rilasciato dopo 24 ore in carcere ma incriminato per aggressione Andrew Lester, l'85enne che il 13 aprile a Kansas City, in Missouri, ha sparato contro Ralph Yarl, ferendolo alla testa e alla spalla.

Il ragazzo, che suona il clarinetto nella banda della scuola e vuole studiare ingegneria chimica all'università, era andato a prendere i suoi fratellini gemelli da un amico e ha sbagliato casa.

Un adolescente indifeso e disarmato che ha suonato un campanello e si è visto rispondere con due colpi di pistola. Anche in questo caso, nessuna minaccia per il padrone di casa nonostante egli sostenga che il ragazzo abbia tentato di aprire la porta e di essersi spaventato per la sua «stazza». Una tesi ritenuta poco credibile dalla polizia.

Una «parte di lui è morta quel giorno»

Immediatamente il pensiero va agli altri ragazzi afroamericani che in questi anni sono stati uccisi da una furia senza senso che i killer hanno poi chiamato «autodifesa», Trayvon Martin e Ahmaud Arbery. Non è un caso se nel team di avvocati di Ralph c'è anche Ben Crump, il legale che ha seguito l'omicidio di un'altra vittima del razzismo e della violenza delle armi, George Floyd.

Dopo giorni in condizioni critiche il sedicenne è tornato a casa «per miracolo» ma una «parte di lui è morta quel giorno», ha raccontato la zia Faith Spoonmoore. La gente di Kansas City è scesa nelle strade per protestare contro l'assurdo ferimento di Ralph al grido di «Black Lives Matter» e Joe Biden lo ha chiamato per augurargli che si riprenda presto.

Gli USA, un Paese con più armi che abitanti

Dopo l'ennesima strage di ragazzi – quattro adolescenti ammazzati nel weekend ad una festa di 16 anni in Alabama – il presidente ha ribadito i suoi appelli al Congresso americano ad agire attaccando i politici repubblicani che a poche ore dall'ennesima sparatoria di massa sono andati a baciare l'anello alla National Rifle Association, la potente lobby delle armi.

Ma in un Paese che ha più armi che abitanti, 400 milioni contro 330 milioni, dove il diritto ad averne è sancito dal secondo emendamento della costituzione e quello di abusarne da una legge che si chiama «stand-your-ground» (letteralmente, «difendi il tuo territorio»), non si vede luce in fondo al tunnel.