In Islanda una nuova eruzione vulcanica minaccia l'esistenza di una cittadina. Solo un mese fa gli abitanti di Grindavík, a neanche 30 chilometri da Reykjavik, avevano subito il trauma di apprendere che sotto i loro piedi c'era il magma in ebollizione: domenica la lava ha ripreso a fuoriuscire con violenza e ha iniziato a bruciare le case, minacciando di spazzare via la tranquilla cittadina marittima di 4'000 anime dedita alla pesca.
Questa foto fornita da LIVEFROMICELAND.IS mostra la lava di un vulcano in eruzione accanto a un edificio vicino alla città di Grindavik, in Islanda, domenica 14 gennaio 2024.
In questa immagine fornita dalla Protezione Civile e scattata dall'elicottero della Guardia Costiera, una vista della lava mentre il vulcano erutta vicino a Grindavík.
Persone osservano da nord l'eruzione del vulcano.
Nuova eruzione in Islanda
Questa foto fornita da LIVEFROMICELAND.IS mostra la lava di un vulcano in eruzione accanto a un edificio vicino alla città di Grindavik, in Islanda, domenica 14 gennaio 2024.
In questa immagine fornita dalla Protezione Civile e scattata dall'elicottero della Guardia Costiera, una vista della lava mentre il vulcano erutta vicino a Grindavík.
Persone osservano da nord l'eruzione del vulcano.
Hai fretta? blue News riassume per te
- In Islanda una nuova eruzione vulcanica minaccia l'esistenza di una cittadina.
- Le autorità hanno dichiarato lo stato d'emergenza.
- Tutto questo accade solo tre settimane dopo la fine della precedente eruzione, culminata il 18 dicembre.
Le autorità hanno dichiarato lo stato d'emergenza e ai pochi abitanti ritornati a Grindavík dopo l'eruzione e l'evacuazione di dicembre è stato intimato di sgomberare di nuovo in piena notte.
La prima ministra islandese Katrín Jakobsdóttir ha dichiarato che «la situazione è terrificante»: «È spaventoso – ha aggiunto – vedere quanto sia vicina l'eruzione a Grindavík».
Il nuovo vulcano nella lunga notte invernale nordica ha illuminato il paesaggio con un fronte di gas incandescente, la cui colonna luminosa ha dato spettacolo anche a Reykjavik e oltre. Un lago di lava ha iniziato a riversarsi in varie direzioni, solo in parte tenuto a bada dai muri anti-lava eretti di recente.
Case distrutte dalla lava
«Una fessura si è aperta su entrambi i lati dell'argine (anti-lava) che abbiamo iniziato a costruire a nord di Grindavík», ha annunciato di mattina l'Ufficio meteorologico nazionale (Imo), aggiungendo che il fiume incandescente si stava dirigendo sull'abitato, sul versante sud della penisola di Reykjanes.
Nel pomeriggio, le prime abitazioni, moderne casette bianche evacuate dai loro abitanti, sono state investite dalla roccia fusa e hanno preso fuoco, immortalate in diretta nella loro agonia dalle telecamere tv. «Si è creata una situazione nuova e non c'è niente che possiamo farci», ha ammesso il sindaco, Fannar Jonasson.
Tutto questo accade solo tre settimane dopo la fine della precedente eruzione, culminata il 18 dicembre con l'emissione di fontane di lava visibili da decine di chilometri di distanza, dopo una sciame interminabile di centinaia di scosse sismiche che tormentava la zona dai primi di novembre, crepando i muri e gli edifici e l'asfalto delle strade.
Un'irrequietezza che però non si è mai completamente arrestata, e che mercoledì scorso ha anche fatto una vittima: un uomo di 51 anni che stava facendo dei lavori in un giardino ed è stato inghiottito da una voragine che si è spalancata sotto di lui.
In Islanda ci sono 33 sistemi vulcanici
Interamente costituita da roccia vulcanica depositata in milioni di anni di eruzioni che l'hanno fatta emergere dall'oceano, collocata sulla faglia tettonica Medio-Atlantica, l'Islanda conta ben 33 sistemi vulcanici, il numero più grande in Europa.
Alcuni di questi hanno creato problemi seri, come l'Eyjafjallajökull, le cui poderose emissioni di cenere, sparse su metà dell'emisfero nord, fra aprile e maggio del 2010 lasciarono a terra migliaia di voli, imponendo la più grave crisi del trasporto aereo globale dalla Seconda Guerra Mondiale.
Eruzioni dopo secoli nella penisola di Reykjanes
La penisola di Reykjanes non aveva dato segni di attività da secoli. Poi, nel marzo del 2021, la terra si è risvegliata dopo 8 secoli con diverse eruzioni nella zona.
Sebbene bocche vulcaniche e piccoli coni sorgano in vari punti della penisola di Reykjanes, dando spesso spettacolo e attirando curiosi e turisti e animando anche centri termali come la vicina Blue Lagoon, il pericolo, fino a un mese fa non minacciava mai i centri abitati, come nel resto del paese.
Lo scorso dicembre l'Ufficio meteorologico trasse la conclusione che sotto all'abitato si era formato un tunnel, un canale magmatico, a una profondità difficilmente misurabile e con possibilità di sfogo difficilmente prevedibili. Un vulcano sotto ai piedi degli abitanti e che domenica ha colpito molto più vicino di un mese fa.