Politica Dopo l'elezione del presidente Kavelashvili, sale la tensione in Georgia

SDA

14.12.2024 - 20:04

I manifestanti si sono riuniti davanti al palazzo del Parlamento per una manifestazione antigovernativa a Tbilisi in Georgia.
I manifestanti si sono riuniti davanti al palazzo del Parlamento per una manifestazione antigovernativa a Tbilisi in Georgia.
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La Georgia rischia di sprofondare in una crisi politica sempre più grave. Un'assemblea composta da parlamentari e consiglieri regionali e comunali ha eletto come nuovo capo di Stato Mikheil Kavelashvili: un ex campione di calcio considerato su posizioni decisamente anti-occidentali, di destra e filorusse.

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Sono stati i voti del partito di maggioranza Sogno Georgiano – accusato di strizzare l'occhio al regime di Vladimir Putin – a consegnare la poltrona presidenziale all'ex nazionale attaccante del Manchester City, cioè all'unico candidato.

Ma l'elezione è stata subito definita «illegittima» dalla presidente uscente: la filo-europea Salomé Zurabishvili, che si rifiuta di lasciare la presidenza e preme per nuove elezioni parlamentari.

Gruppi di manifestanti si sono radunati già a inizio giornata davanti al Parlamento di Tbilisi, dove da settimane si registrano proteste di massa contro il congelamento dei colloqui di adesione all'Unione europea.

«Queste elezioni sono legittime»

L'opposizione europeista contesta infatti il risultato ufficiale delle elezioni parlamentari del 26 ottobre, secondo l'Osce macchiate da episodi di compravendita di voti, intimidazioni e brogli elettorali.

«Visto che il Parlamento non è legittimo neanche queste elezioni sono legittime», ha dichiarato la deputata d'opposizione Keti Makharashvili bocciando l'ascesa di Kavelashvili alla presidenza.

Il mandato presidenziale di Zurabishvili scade il 29 dicembre, ma l'opposizione definisce l'ex ambasciatrice francese la sola leader legittima del Paese.

Il braccio di ferro è già iniziato

Il braccio di ferro è già iniziato. Il premier Irakli Kobakhidze accusa l'attuale presidente di minare gli interessi della Georgia e ha dichiarato che, una volta terminato il suo mandato, Zurabishvili dovrà farsi da parte e lasciare la presidenza a Kavelashvili per i prossimi cinque anni.

«Abbiamo istituzioni statali molto forti, quindi non abbiamo alcuna difficoltà a tenere la situazione sotto controllo», ha affermato Kobakhidze.

Ma secondo i media internazionali stasera «migliaia di manifestanti» hanno accolto tra gli applausi Zurabishvili al grido di «Viva la presidente della Georgia!».

Questo mentre davanti al Parlamento alcuni giocano a palla e contestano l'elezione dell'ex calciatore agitando cartellini rossi verso il palazzo che ospita l'organo legislativo.

Accusato di posizioni populiste anti-occidentali e filorusse

Kavelashvili ha 53 anni e nel 2022 ha creato il partito Potere popolare, alleato del partito di governo Sogno Georgiano fondato dal miliardario Bidzina Ivanishvili (considerato il gran burattinaio della politica di Tbilisi).

Ed è proprio nelle file di Sogno Georgiano che fu eletto deputato nel 2016 l'ex calciatore, ora accusato di posizioni populiste anti-occidentali. Kavelashvili è ad esempio uno dei coautori della contestatissima legge sulle Ong «agenti stranieri», che impone questa definizione a organizzazioni e giornali che ricevono dall'estero almeno il 20% dei loro finanziamenti: una legge che secondo molti osservatori ne ricorda una simile usata dal regime di Putin come strumento di repressione politica.

Ma a scatenare la protesta di piazza è stata la decisione dell'attuale governo georgiano di rimandare almeno fino al 2028 i colloqui per l'integrazione nell'Ue (inserita come obiettivo nella Costituzione georgiana).

La protesta non si placa

Da quasi tre settimane migliaia di persone protestano contro questa mossa. Nei giorni scorsi, la polizia ha usato proiettili di gomma, lacrimogeni e cannoni ad acqua contro i dimostranti che in alcune occasioni hanno eretto barricate e usato fuochi pirotecnici. Ue, Usa e difensori dei diritti umani hanno condannato le violenze contro i manifestanti.

«Centinaia di manifestanti in Georgia hanno dovuto affrontare brutali tattiche di dispersione, detenzioni arbitrarie, torture e altri maltrattamenti durante la repressione delle manifestazioni antigovernative nelle ultime due settimane», accusa Amnesty International, secondo cui «finora sono state detenute più di 460 persone, di cui circa 300 hanno denunciato gravi percosse e altri maltrattamenti».

La polizia sostiene che oltre 150 agenti siano stati feriti, mentre Amnesty parla di «più di 100 manifestanti» con «ferite gravi» e «oltre 50» giornalisti contusi.